La lettera sottostante è stata citata da Gad Lerner durante la puntata de l’Infefele del 22 ottobre, ribadendo l’importanza dell’ informazione mediatica su tutti i candidati.
”Laura Puppato e l’informazione: burkizzazioni e messaggi in bottiglia. Da la Rete delle reti
L’inedita esperienza in atto, della presentazione alle Primarie di una candidata donna, è qualcosa di cui veramente far tesoro. Abbiamo constatato una chiusura talmente eccezionale e compatta (almeno fino ad oggi!) da parte di tutti i media, da comprendere che la situazione per le donne è ancora ben peggio di quello che già sapevamo.
Comunque. Visto che Puppato non può usare i media, per comunicare, giorni fa ha affidato a una lettera un messaggio per tutti i suoi sostenitori. Poco dopo, sempre con una lettera pubblica, ha affidato un messaggio ai media; che, supponiamo, cadrà come tutti gli altri, nel paese in cui (come dice un noto giornalista) “i media sono proprietà privata di aziende, e non al servizio dell’informazione”. Ma, tra i cittadini, qualcuno lo ha raccolto e ha risposto prontamente in modo solidale. Così:
Invitiamo tutti i media nazionali a dare informazione su Laura Puppato, candidata donna alle Primarie del Centrosinistra e, in particolare, sulla raccolta firme in scadenza il 25 ottobre: molti ancora nemmeno sanno, infatti, che se entro quella data non saranno raccolte 20.000 firme di cittadini in tutta Italia, la candidatura di Laura Puppato non verrà confermata.
E una simile raccolta, nell’arco di pochissimi giorni, non può avere luogo senza che i cittadini ne vengano informati.
Col burqa a sua insaputa
Tra la corazzata Bersani e l’incrociatore lanciamissili Renzi, la pur forte candidatura di Laura Puppato rischia di essere affondata senza neanche l’onore delle armi.
Come la Puppato stessa dice bene nel suo comunicato di ieri, l’unica candidata donna alle primarie del centrosinistra in qualunque paese avrebbe richiamato l’interesse dei media (e, aggiungiamo, di tutte le innumerevoli associazioni femminili e femministe); a maggior ragione considerato l’interesse di un programma innovativo, fondato sulle strategie della Blue Economy.
Ma in Italia giornali, radio e Tv, già troppo impegnati dal duello Bersani-Renzi, si sono limitati a racchiuderla nel buio di un burqa mediatico, reso ancora più stretto dall’assordante silenzio di diversi soggetti adusi a invocare le pari opportunità e l’articolo 21 della Costituzione a ogni piè sospinto.
Sorge dunque forte il sospetto che l’essere donna non abbia aiutato la candidata. Tanto più nel caso di una donna che cerchi di rompere gli schemi sfidando la continuità del potere maschile.
Firmiamo dunque questo invito alla stampa, a sostegno suo e di tutte le donne che non devono essere messe ai margini della politica. E aspettiamo che, alle nostre firme, si aggiungano presto quelle degli amici, la cui coscienza ha a cuore il diritto di informazione, che per la strettezza dei tempi non abbiamo potuto contattare.
Firmato:
Sabrina Alfonsi
Daniela Amenta
Natalia Aspesi
Alessandra Bocchetti
Stefano Boeri
Sandra Bonsanti
Daniela Brancati
Clelia Calisse
Tatiana Campioni
Sabina Ciuffini
Lella Costa
Nicoletta Dentico
Alessandra Faiella
Costanza Firrao
Franca Fossati
Nadia Fusini
Maria Giordano
Nathalie Grenon
Maurizia Giusti (in arte Susy Blady)
Maurizia Iachino
Donatella Martini
Estella Marino
Silvia Mauro
Valeria Maione
Giuliana Nuvoli
Serena Omodeo
Chicca Olivetti
Maria Sole Pantanella
Rita Pelusio
Loretta Peschi
Lidia Ravera
Cristina Rodocanachi Roidi
Cinzia Romano
Paolo Rumiz
Angela Sajeva
Lunetta Savino
Marina Senesi
Stefania Spanò
Marina Terragni
Lucia Vasini
Lucia Zabatta
Lorella Zanardo
Caterina Della Torre
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