Riceviamo e volentieri pubblichiamo
di Lorenza Mirone
Lettera a mio padre
Mi sento in un sogno dove il mio unico interlocutore, caro papà, sei tu, che non vivi più fra noi.
Vorrei svegliarmi e non sentirmi imprigionata in questi pensieri in cui tutto è messo in discussione e nessuna certezza è più tale.
Mi tornano in mente solo i tuoi insegnamenti di legalità, correttezza, rettitudine morale ed intellettuale, per i quali hai lottato tutta la vita e che oggi io sto mettendo seriamente in discussione. Non riesco a guardare i miei figli negli occhi e a parlargli con le tue stesse parole, tutto è sottosopra dentro di me. Mi viene in mente quando il maggiore, terrorizzato per essere stato per ben quattro volte, nel corso di un anno, pestato per strada e l’ultima volta condotto dalla polizia al pronto soccorso e dimesso con una prognosi di sette giorni, mi implorava che non serviva a nulla denunciare alle forze dell’ordine l’accaduto…tanto, diceva, nulla sarebbe cambiato! O quando vennero a chiedermi il “pizzo” ed io, ligia al dovere, andai subito a denunciare, nonostante che anche in quell’occasione, mio figlio, turbato e privo di ogni fiducia nelle Istituzioni, mi urlò con gli occhi colmi di lacrime che ero disposta a mettere la nostra famiglia in pericolo pur di andar dietro a degli ideali che non pagavano per nulla.
Tutto questo mi viene in mente, caro papà, il giorno dopo la chiusura della mia attività, unico sostentamento mio e dei miei due figli adolescenti, di cui uno di soli 13 anni, in una città che detiene il “glorioso primato” sui giovani che non hanno un’occupazione, non studiano e non frequentano corsi di formazione professionali e dove il 20% delle famiglie vive in condizioni di povertà.
Mi do un contegno di persona serena, ma da oggi non so come farò ad acquistare i beni di prima necessità, i libri dei ragazzi, a pagare il mutuo dell’unica casa che abbiamo e dalla quale traevo reddito.
Sì perché, proprio ieri, dopo aver subito più di “TRENTADUE” controlli in pochi anni, tutti risolti a mio favore, da parte dei N.A.S. dell’ U.S.L., della Polizia municipale, della Polizia amministrativa, dei Carabinieri, della Provincia, del Comune, della Regione, della Finanza, che hanno visionato anche gli orli delle tende, le federe dei cuscini, dentro i materassi e sui tetti degli armadi, e dopo aver subito anche un procedimenti penale, dal quale sono stata assolta “perché i fatti non sussistevano”; dicevo ieri, dopo dieci anni di attività che porta il mio bed and breakfast ad essere fra i più quotati e consigliati a Catania e Provincia da portali turistici autorevoli come Tripadvisor e altri, il Comune di Catania, direzione “sviluppo attività produttive”, mi ha notificato la revoca dell’autorizzazione amministrativa alla conduzione dell’attività.
Le due motivazioni sono semplici: avrei aumentato la capacità ricettiva del B&B, e le prove schiaccianti sarebbero gli armadi e gli scaffali delle camere in discussione che erano vuoti e i letti erano inoltre sistemati; l’altra è che non avrei esibito l’autorizzazione amministrativa al controllo della Polizia.
Peccato che io abbia aumentato solo la capacità “abitativa” e non anche quella “ricettiva” (come sostengono loro), che nelle stanze non esistano armadi e scaffali e che, al controllo, ho esibito l’autorizzazione amministrativa! Mi riesce davvero difficile immaginare una motivazione plausibile a tale descrizione: avere un documento e non presentarlo… un paradosso da mettere in scena!
Un’altra anomalia alquanto inquietante, da teatro dell’assurdo che solo Eugène Ionesco, il suo creatore, avrebbe potuto descrivere, è accaduta sempre ieri. Alle ore 11 mi è stata notificata l’immediata chiusura. Contemporaneamente è stato fatto un verbale per la “non ottemperanza al sopra indicato provvedimento” e un altro verbale ancora perché, non avendo ottemperato, automaticamente, si instaurava un procedimento penale nei miei confronti e quindi, in quanto indagata, venivo identificata e potevo eleggere il mio legale di fiducia. Tutto e il contrario di tutto sempre alla stessa ora, alle 11 di giorno 11.
Non capisco perché tanta ostilità, s’insinua nella mia mente l’unico pensiero possibile: un accanimento nei miei confronti, pensiero che viene supportato dai tanti: “Lo dovevamo fare…”, “Non ci hanno lasciato altra scelta…”.
Ma chi, mi chiedo, può avere tanta cattiveria dentro da rovinare una famiglia e com’è possibile che qualcuno presti il fianco?
Forse sto vivendo la scena di un film, o forse non ho ancora capito nulla dalla vita. Ciò che è più pressante del profondo sentimento dell’assurdo che provo, caro papà, è il senso di sfiducia nelle Istituzioni che avvertiva mio figlio, forse aveva ragione lui… non serve a nulla essere onesti! Chiaramente lo diceva perché l’adolescenza lo portava a dissacrare tutti i principi che la famiglia gli ha trasmesso… ma chissà, figlio mio, forse avevi proprio ragione tu!
Non riesco più a pensare che l’onestà e la correttezza paghino… almeno così non è stato per me!
4 commenti
Lorenza mi fa male leggere questo grido di dolore, penso che qualcosa si debba, si possa fare. Non so quale canale seguire, vorrei fare qualcosa che produca veramente un risultato!!!
In questo momento mi sento come te e fino a quando la situazione non si ristabilirà so solo che si stia compiendo una ingiustizia. Sono paralizzata e inebetita, provo ad avanzare l’ipotesi di sollecitare l’unione B&B se esiste.
Cara Lorenza, sono attonita e impotente, viviamo in un paese che non si merita più nemmeno la maiuscola e non è degno delle persone come te. Vorrei avere più speranza da condividere con te, per darti la forza di andare avanti, alla faccia di ‘chi ha costretto’ e chi parimenti si è reso complice e responsabile di metterti in questa terribile situazione. Voglio ringraziarti per quello che mi hai dato, ovvero un’ospitalità calda ed affettuosa che non dimenticherò. Come non dimenticherò mai queste tue parole, dolorose e sincere. Un abbraccio caloroso
Gentile Lorenza, non è possibile divulgare maggiormente questa notizia così “esemplare” nello spiegare il perché l’Italia è ridotta nello stato in cui si trova? In misura minore molti di noi hanno subito una certa forma di persecuzione dai vigli urbani o altre “autorità” che invece di essere ligi al loro dovere ne abusano, ma per fortuna non sono tutti così. E’ chiaro il senso delle parole di tuo figlio, come nel film di John Carpenter They live il mondo non è quello che appare. Si divide (senza voler essere manichea) in due classi: quella degli “sportivi” e quella dei deviati, e giocano una partita che non è ad armi pari. Gli sportivi gareggiano per vincere con lealtà e in “concorrenza perfetta”, i deviati si avvalgono di protezioni e soprattutto INFORMAZIONI che gli sportivi non hanno. E’ con il principio dell’asimmetria informativa (di questi tempi non serve più la violenza) che i deviati governano il mondo come se fossero dei burattinai. è un sistema che è stato applicato a tutti i livelli e in tutti i campi. I peggiori mi pare siano quelli al Governo e le Banche (in tutto il mondo…. http://www.youtube.com/watch?v=AsoYXIDVQQw), ma non è detto siano solo questi perché, dato che le informazioni (quelle vere) non le abbiamo, è difficile scoprire chi veramente detiene il potere politico ed economico. Siamo sommersi da informazioni inutili e fuorvianti che contribuiscono solo a distogliere la nostra attenzione dai problemi reali e non ci consentono una riflessione profonda e razionale sulla realtà che ci circonda e che condiziona le nostre esistenze. Giusto per continuare con le citazioni cinematografiche anche Richard Gere spiega nella scena circense “Razzle dazzle” di Chicago http://www.youtube.com/watch?v=kx6aRCa8lrE , come chi ha torto può facilmente “ottener ragione” con certi artifizi. La massa non è incline al ragionamento, putroppoo, ma tu non mollare perché siamo in tanti come te a lavorare e a vivere certe difficoltà per arricchire indebitamente pochi disonesti. Quello che dobbiamo fare è diffondere le informazioni utili e fare rete. Antonella
Gentilissima Lorenza, ho letto per caso oggi (e forse non è proprio un caso) mentre mi stavo proprio chiedendo che fine hanno fatto i valori di onestà, correttezza, giustizia che mi sono stati tramandati dai miei genitori, dicevo per caso quindi la sua lettera.
Vorrei chiederLe cara amica, perchè vorrei proprio chiamarla così se a distanza di un anno ancora la pensa così, se qualcosa è cambiato, se un ipotetico raggi di luce ha illuminato le istituzioni che l’hanno così brutalmente tradita: ci hanno così brutalmente traditi tutti noi Italiani.
se non fosse così, vorrei avere l’opportunità di parlarle e sa perchè? ho una sete incredibile di poter interloquire con persone oneste e corrette e poter parlare con Lei mi farebbe non solo sentire meglio ma sarebbe un privilegio e un’opportunità per entrambe spero, di scoprire che c’è ancora della vita vera su questo pianeta!
con simpatia
Maria Francesca