Un film sembra voler mettere a confronto e denunciare allo stesso tempo i valori culturali e religiosi generati dall’incontro delle due fazioni religiose ancora molto praticate in Irlanda
di Luciana Cazzolla
: cattolicesimo e protestantesimo. Anzi, pare ci sia una contaminazione del Puritanesimo anziché di Cristianesimo. Restituendone, però, una visione autentica tout court della religione in senso lato.
L’interpretazione penetrante di Judi Dench riesce a rendere con semplicità la capacità di perdonare, sperare e continuare a trovare ciò che di buono una persona può dare anche quando ha ricevuto del male. Di contro, la visione laica del giornalista Martin, che dovrebbe risultare più protettiva e obiettiva, appare , invece, assai rancorosa e disturbata, incapace di placare con la sola razionalità la sofferenza.
Altro livello presente nella pellicola, altrettanto interessante, è la ricostruzione intorno alla trama , dei dati storici , circa il commercio (pare davvero avvenuto) di bambini “frutto del peccato” di ragazze-madri rinchiuse in giovane età e alle quali venivano sottratti per essere dati in adozione dietro lauti compensi a danarose famiglie americane.
E la vendetta per aver peccato si consumava forzatamente attraverso una inutile sofferenza durante il travaglio. Quasi a voler sovrapporre il peccato con il peccatore!
La capacità di negazione e di sovrastruttura inautentica di cui il fanatismo religioso può strumentalmente servirsi per obnubilare la mente e le coscienze, personalmente è inquietante e il film, ben descrive tale potere, che come è noto, può essere superato solo da una grande maturità anche se in una personalità semplice come c’insegna il personaggio di Philomena.
REGIA: Stephen Frears
SCENEGGIATURA: Steve Coogan
ATTORI:
Judi Dench, Steve Coogan, Charlie Murphy
Curiosa, e desiderosa di conoscenza , da sempre alla ricerca d’integrazione e di armonia sin dalla più tenera età. L’approccio interdisciplinare è ciò che sempre ho privilegiato. Sin da adolescente, l’ha preoccupata ”tenere insieme le cose” , ovvero i due opposti e come il suo essere femminile poteva emergere in modo ego-sintonico , in un mondo declinato al maschile nel quale cresceva . Conseguita la maturità Artistica ha poi proseguito gli studi di Psicologia presso l’Università di Roma; si è specializzata in Psicoterapia con l’A.Ri.Ri una scuola di specializzazione ad orientamento analitico incardinata presso Medicina e Psichiatria dell’Università di Bari. Avviate varie esperienze lavorative in ambito clinico e come consulente in vari enti pubblici a regime libero professionale, ha conseguito altri due Master biennali coniugando, infine , l’essere lavoratrice e madre di due bambini con 18 mesi di differenza….Ha fatto un concorso nel comune di Bari come dirigente di servizi all’Infanzia e ha smesso definitivamente con la libera professione… Da circa 1 anno e mezzo si occupa come dirigente della ripartizione assessorato politiche Educative e Giovanili del comune di Bari.!
2 commenti
Bellissimo film che nell’attrice protagonista trova una interprete di eccellenza!
Philomena, è il titolo del film-commedia la cui attrice, affronta il dolore di un figlio strappato ad una madre con il fine di una ricerca durata tutta una vita.
La sua solitudine si placa solo quando ripercorre la vita del ragazzo con l’aiuto di un giornalista che però non vuole speculare sulla storia.
Alla fine del suo percorso di ricerca, Philomena,riesce a perdonare grazie alla sua forte fede religiosa che prevale sul freddo raziocinio dell’odio verso chi le ha causato tanto male.
Infine, la scelta di pubblicare il libro, avrà una funzione liberatoria per la denuncia dei fatti storici che ne derivano.
Rivedendo il film; onestamente, il perdono e la fede della povera e semplice Philomena, non mi hanno toccato piu’ di tanto, mi ha impressionato molto di piu’ l’ipocrisia di cui sono capaci le potenti organizzazioni religiose. Soldi, potere, prestigio, giocare a far sentire in colpa per intimorire e per soggiogare; se questa è l’umanità e la carità che c’insegnano i capi religiosi? andiam bene !! Io preferisco “Jack Sparrow” è molto piu’ educativo, almeno ☺ è quello che è; non finge di essere buono.
Questa è la mia opinione, tuti possono contestarla.