Incapacita’ di accettare la sconfitta, l’impossibilita’ a riconoscersi perdente.
Cosa puo’ indurre un giovane di vent’anni a togliersi la vita e nel farlo a trascinarsi dietro anche la sua amica in un gesto estremo, probabilmente esattamente non lo sapremo mai.
Possiamo soltanto intuire paure, fragilita’, angosce e provare ad immaginare quali potrebbero essere quelle motivazioni cosi’ gravi e profonde da risultare incompatibili con la vita. Tra le varie spiegazioni che ora avanzano i vari psicologi che ben conoscono gli adolescenti una mi convince particolarmente: l’incapacita’ di accettare la sconfitta, l’impossibilita’ a riconoscersi perdente.
Probabilmente questo deve essere accaduto Pietro Maxymilian Di Paola che qualche giorno fa ha gettato la sua fidanzatina diciannovenne dall’ottavo piano, prima di suicidarsi a sua volta. Un omicidio-suicidio, una tragedia infinita per le famiglie dei due giovani, un episodio allucinante che tuttavia dovrebbe portare a riflettere sul fatto che probabilmente noi adulti non forniamo ai ragazzi sufficienti istruzioni per l’uso per continuare a vivere la vita, qualunque cosa accada.
E allora e’ necessario fermare questa sorta di frullatore nel quale infiliamo i nostri figli fin da piccoli, facendoli vivere ad alta velocita’, per farli diventare sempre i piu’ bravi, i piu’ belli, i piu’ intelligenti, insomma per obbligarli a vincere sempre e ovunque. Siamo sempre pronti al confronto e alla sfida, incapaci noi per primi ad insegnare loro che nella vita arrivare primi significa amare prima di tutto se stessi per cio’ che si e’. Significa imparare a valorizzare gli incontri e ad accettare gli addii che la vita ci riservera’ nel tempo.
Il grande Maestro Eduardo aveva teorizzato la filosofia dell’accettazione del dolore che si prova, quando ci si trova a perdere qualcosa, sia un amore, che un bene nella famosa frase “E’ cos’e niente”. Forse dovremmo dirla piu’ spesso ai nostri ragazzi per insegnare loro che imparare ad accettare le sconfitte rappresenta uno dei piu’ potenti strumenti per diventare poi adulti di successo.
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