Autore: Gina Sorace

Gina Sorace nata a Bari nel 1980, si laurea a 22 anni in giurisprudenza per poi proseguire con studi classici ed ingegnieristici. Parla fluentemente 17 lingue e il suo sogno è conseguire la laurea in scienze religiose. Vive per leggere e anche un po’ il contrario. Ha scritto 4 libri

Lievemente affranta dal mio solito imperturbabile spirito scettico di fronte ai grandi nomi, mi sono ripresa. Jane Austen, Mary Shelley e Giovanna d’Arco in questo caso non sono comparse come mezzucci per sostenere una debolezza narrativa, al contrario, sono state scolpite con artistico e documentato prestigio. Senza inutili tocchi femministi, senza clamorose esaltazione, la Shorr racconta con razionalità contenuta tre storie di vita. Tre cuori. E senza esagerare. Splendidamente utile. Voto 8 e mezzo

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Elena Ferrante Storia della bambina perduta. Il quarto volume de “L’amica geniale” mi ha piacevolmente esasperato, così non ne sentirò il languore nostalgico e potrò dedicarmi alla prossima lettura, un altro titolo attualissimo, della signora Agatha Christie. Finalmente si consuma tutto, la trama si incurva come le schiene anziane di Lila e Lenu’ e si possono chiudere gli occhi nella rassegnazione stanca di qualcosa che durava da troppo tempo ed è finita per sfinimento. La vita di Lenu’ ricomincia in modo rocambolesco, di quel selvaggio che il contegno letterario, e non, le ha sempre impedito di esercitare. Dopo le prime 50…

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Volume 3 della quadrilogia de “L’Amica geniale”. È impossibile scrivere adeguatamente su questo romanzo e su tutta la quadrilogia. È una bibbia a tutto tondo in cui ognuno trova sgomento insieme alla foto di se stesso nella versione più miserabile. È un’opera che dà risposte troppo vere soprattutto in assenza di domande. Orfana chiassosa e capricciosa della serie tv per non attendere il 2021 per la terza serie e il 2022 per la quarta, ho voluto sbirciare su carta la vita di Lila e Lenu’. Succede tutto. Il legame fra le due ragazze, da sempre basato sulla spasmodica e opportunistica…

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Arzilli anziani sposati da anni, Tupper cerca l’ebbrezza del pericolo, lui si accontenta del divano… “Che non vorresti smettere, smettere mai” si cantava anni fa…ed eccolo il libro da divorare in un paio di ore. Tommy e Tupper meglio di Poirot e della Marple! Hanno tutto: complicità, tenerezza, delicatezza fino all’amore per libri. Arzilli anziani sposati da anni, Tupper cerca l’ebbrezza del pericolo, lui si accontenta del divano, ma, si sa, le donne sono “dominae” e comandano, quindi quando nella loro casa si trova un misterioso messaggio cifrato lasciato da un bambino che anni fa vi abitava, Mr. Tuppet dovrà…

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 Un quadrilatero orgastico anni ’50.L’erotismo giapponese ha come condimento il dolore ma anche la pudicizia. Lei è costretta a sposare lui, ma un altro con cui fa all’amore e che fa all’amore con un’altra. La prima lei ha una malattia del petto, il primo lui, suo coniuge coattivo e coatto, una anemia cerebrale. Gli sposi non comunicano, si accoppiano doverosamente e con disgusto. Entrambi hanno un diario, chiuso a chiave, lasciato però sempre fuori per consentirne la lettura. Il marito quando la possiede toglie gli occhiali, ha un incarnato grigio e i testicoli molli. Si eccita nel fotografarla di nascosto…

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Cinzia Tani scrive questo libro con lo psichiatra De Maio per raccontare il buco nero in cui le donne vengono risucchiate per cercare l’amore. Ottenere rispetto, approvazione, tenerezza, è una impresa e porta con sé molto dolore: l’uso improprio del corpo, la rottura di un’amicizia, un distorto rapporto con i figli, l’incomunicabilità con il partner. Tante donne, altrettante storie, numerose ferite. La Tani è una maestra nei romanzi storici, ricordo quella mattina di gennaio 2017 chiusa in casa a divorare la sua storia di Federico II. Certo, qui l’universo femminile è allo scoperto, ma non completamente nudo. La costante? Il…

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Il manifesto del femminismo. Così. Antesignano per eccellenza. Una vita e un cuore divisi. Un padre e una madre incapaci di amarsi. Un marito imposto. Un figlio allontanato per sempre. Oggi più che mai la condizione della donna è formalmente cambiata ma il possesso, l’assoggettamento e la manipolazione sono fortemente tra noi. Un romanzo autobiografico straziante in cui si tocca l’amore di ogni madre e il dolore dell’allontanamento. Una storia vera raccontata da una divinità. Voto 9.

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Premio Campiello 1971, una poesia irrinunciabile e di sicuro involontaria. La memoria di un padre vive come mai in nessun romanzo. Un vademecum su come tenere in vita una assenza, di come farla reggere in piedi. In piedi. Vi sfido a leggere questo romanzo e a comprarlo con altri aneddoti su carta che permettano di superare il dolore del lutto. Perdere un genitore è una esperienza di premorte, fredda, sfiancante, uno stillicidio emotivo che forse peggiora con l’accumulo. Voto 9 

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