Elisa di Rivombrosa ha avuto milioni di fan, soprattutto donne. Abbiamo chiesto alla regista, Cinzia TH Torrini, le ragioni del suo successo
Cinzia Torrini, fiorentina, diplomata alla scuola di cinema di Monaco, esperta fotografa e regista di film come Hotel Colonial, con Massimo Troisi. Nei suoi film si rileva sempre una sottile attenzione verso il sociale e le problematiche che comunque affliggono la societa´attuale.
Ha curato la regia del romanzo storico Elisa di Rivombrosa per la Tv , una serie che ha raccolto un enorme successo: 12 milioni di spettatori soprattutto donne, giovani e meno giovani, ma anche uomini. L’abbiamo intervistata al telefono, mentre sta gia’ preparando la seconda serie.
Cosa indica quel TH nel suo cognome? Chissa’ quanti se lo domandano
TH e’ un mio segreto. Da quando adolescente avevo il diario e usavo queste cifre. Un segreto che non mi piace svelare, altrimenti non sarebbe tale. L’ho sempre usato da ragazzina quando disegnavo o facevo fotografie. Poi sono diventata regista e ha acquistato un’altra valenza. Per me comunque e’ importante che TH sia scritto maiuscolo.
Elisa di Rivombrosa ha catturato tante donne, dalle adolescenti alle nonne, molte delle quali seguivano “Beautiful e “Sentieri. Come mai, secondo lei, si sono sentite attratte da un personaggio cosl lontano nel tempo: riflusso o riconquista di valori scomparsi?
Secondo me ha inciso piu’ la voglia di recuperare valori scomparsi o di imparare. Ho ricevuto molte e-mail da ragazzine che mi ringraziavano per aver messo in primo piano valori come la lealta’, il coraggio, l’onesta’. Le donne un po’ piu’ adulte invece hanno rivissuto situazioni ed emozioni ormai passate.
Elisa di Rivombrosa si ispira liberamente a “Pamela ( di Samuel Richardson, sottotilato Vitue Rewarded). Come e’ arrivata a trasporre un romanzo inglese ambientanto nel ‘700 in una realta’ come il Piemonte?
L’idea non e’ stata mia. Io sono arrivata quando al progetto stavano lavorando gia’ da due, tre anni. Era un romanzo inglese in inglese da far recitare ad attori italiani in inglese. Cosa impensabile, perche’ non esistono attori italiani cosi’ fluenti in una lingua che non e’ la loro. Allora e’ arrivata l’idea di ambientare il teleromanzo in Italia e quindi con il lavoro di storici e sceneggiatori abbiamo trovato un periodo storico, il 1769, in Italia in cui esisteva questo regnante ‘illuminato’, la cui immagine calzava perfettamente al re del nostro romanzo.
E’ questo forse il motivo per cui le due eroine, Elisa e Pamela, sono diverse: una cerca di preservare la sua virtu’ utilizzando le armi femminili contro il padrone, l’altra ostenta invece il suo coraggio e la sua onesta’ contro un nobile che vorrebbe sedurla?
In realta’ pero’, tutte e due vogliono preservare la propria virtu’ e ci riescono. Chi in un modo chi in un altro. Questo e’ il punto che le avvicina. Inoltre in tutte e due traspare il desiderio di conquistare l’uomo che le tratta da serve, ma senza rinunciare alla propria dignita’.
Che cosa ha attratto di piu’ le donne, secondo lei: la virtu’ di Vittoria Puccini o il fascino di Alessandro Preziosi?
Il fascino del conte Ristori, un fascino al quale e’ difficile sfuggire. Anche io come regista ho subito il fascino di questo personaggio, audace, temerario, prepotente, ma alla fine vinto dall’amore di Elisa. Un uomo che piacerebbe a molte donne.
La virtù di Elisa dall’altra parte ha sicuramente dato alle donne l’esempio di non buttarsi via, ma di lottare per difendere la propria dignità.
Come e’ stato lavorare con attori non abituati ai tempi e ai modi del cinema?
Soprattutto Prezioni non aveva mai lavorato nel cinema, ma in teatro o nelle soap opera. Ho cercato di insegnargli a cercare di immedesimarsi nella parte, a non parlare, ma a trasmettere attraverso la pellicola le emozioni del suo personaggio.
Elisa di Rivombrosa ha un sito in cui si possono trovare tutte le scene, le immagini e le storie dei personaggi. Ma lei ha un suo sito?
Come e’ stato lavorare con attori non abituati ai tempi e ai modi del cinema?
Soprattutto Prezioni non aveva mai lavorato nel cinema, ma in teatro o nelle soap opera. Ho cercato di insegnargli a cercare di immedesimarsi nella parte, a non parlare, ma a trasmettere attraverso la pellicola le emozioni del suo personaggio.
Elisa di Rivombrosa ha un sito in cui si possono trovare tutte le scene, le immagini e le storie dei personaggi. Ma lei ha un suo sito?
Certo e invito tutte ad andarlo a visitare. Magari trovera’ qualcosa di me.