Terza puntata
– Oddio! Ma non è possibile!
Il titolo in prima pagina del quotidiano, mi fece dimenticare il cornetto caldo al miele della mia prima colazione e l’aria stazzonata di quei debosciati che se ne stavano dall’altra parte del tavolo con le gambe accavallate.
– Non è possibile – ripetei e gli sventolai il giornale davanti agli occhi. Non mi si chieda quali occhi.
Disaccavallarono le gambe.
– “Terrore in città – lessi – a causa di due efferati e misteriosi delitti. Il dottor Glauco Rittmeyer, titolare della famosa agenzia pubblicitaria e la sua collaboratrice Palmira Trevisan, sono stati trovati barbaramente assassinati nei rispettivi appartamenti. Pare si tratti di due morti per strangolamento. La polizia brancola nel buio.”
Bevvi un sorso di tè e diedi un morso al cornetto, non per altro, era un peccato farlo raffreddare.
– Oddio – dissi e il telefono squillò.
In ditta erano disperati, non sapevano dove sbattere la testa e solo tu ci puoi salvare, solo tu che conosci tutti i progetti a memoria, puoi venire subito, sì? Il finanziatore ti aumenta lo stipendio, te lo triplica, va bene, sì?
Ero già vestita, praticamente sulla porta e il telefono squillò di nuovo.
– Non ti voglio ascoltare! E che cos’ha quella squinzia di Celeste che io non ho.
Sbattei la cornetta e andai alla finestra. C’era il sole e sul lavoro andava tutto bene, ma se non hai l’amore, il resto è spazzatura.
Tirai su col naso e guardai i calzoni che si stringevano caldi al mio fianco. Erano proprio spiegazzati.
– Domani vi stiro – mi asciugai gli occhi. – Ferro tiepido e straccio bagnato, così la riga vi viene che è un bijou. Stirarvi adesso è tempo perso, no?
Ci sorridemmo e loro mi strizzarono un occhio.
Non mi si chieda come, ma lo fecero.
2 commenti
Un racconto da rileggere. Semplice, lineare, che punta dritto. L’idea dei pantaloni quasi viventi è affascinante, una specie di grillo parlante soft. per me è ok.
Grazia
Un’idea molto originale ben sviluppata da una grande autrice.