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Nel trattare casi di scomparsa, oggi, cosa è cambiato rispetto al passato?
Prima era più facile fare questo tipo di lavoro, c’era solo la trasmissione di RaiTre che si occupava di questa tematica… oggi questi fatti vengono trattati ovunque, in molti programmi tv e a qualsiasi ora… “catalizzare l’ attenzione” su un caso limite, porta sicuramente dei benefici alle trasmissioni televisive, a livello di share, ma distoglie l’attenzione da altri argomenti come la crisi economica e politica che stiamo attraversando.
Che cosa ti sta insegnando quest’esperienza televisiva?
Mi ha insegnato sicuramente molto… sai quando hai la possibilità di lavorare con grandi professionisti c’è sempre da imparare. Collaborando con la trasmissione tv Chi l’ha visto sono entrato a far parte di una bella squadra capitanata da una giornalista che ha una carriera notevole alle spalle… parlo, naturalmente, di Federica Sciarelli, una donna, una giornalista da anni al servizio della verità. Entrando nello specifico ti posso dire che ho avuto modo di approfondire la tecnica dell’investigazione: mezzi e metodi di indagine.
Il tuo è un lavoro molto impegnativo. Quanto influisce l’emotività nel seguire determinati casi?
Chiaramente sono dispiaciuto dinanzi a certi eventi, credo come tutti, ma riesco a mantenere un atteggiamento distaccato, che mi permette di non farmi coinvolgere emotivamente. Nei casi in cui sono coinvolti dei bambini, questo distacco non c’è, per me è molto dura, forse perché sono padre da qualche anno.
Per tutelare le vittime di scomparsa cosa dovrebbe cambiare nel sistema del nostro Paese?
Diverse cose. Andrebbero stanziati dei fondi a beneficio della forze dell’ordine, che spesso non hanno nemmeno i mezzi per potersi muovere. Maggiore autonomia ai singoli comandi di Polizia e Carabinieri, per affrontare il problema da subito, si perde molto tempo nelle prime ore della scomparsa e quelle ore sono fondamentali. Un investimento maggiore sulla professionalità, sui metodi di intervento e d’indagine.
Com’è Ercole Rocchetti “investigatore”?
Ogni volta che seguo un caso, anche se ci hanno già lavorato altre persone, riparto comunque da zero. Mi reco sul posto, raccolgo indizi, testimonianze… insomma mi muovo come se fossi, io, il primo ad “indagare”.
Chi è Ercole Rocchetti uomo? E qual è il suo sogno nel cassetto?
Sono un papà che adora suo figlio, un uomo che sta cercando di ricostruirsi una vita sentimentale, un uomo che ama vivere. Una persona creativa che viene continuamente stimolata dalla non conoscenza di un luogo, di una storia, di una persona. Il mio sogno nel cassetto? Mi piacerebbe un giorno fare un programma tutto mio, raccontando il mondo.. inoltre vorrei realizzare anche un film. Naturalmente parlo di cinema-verità. Mi capita qualche volta di sognare ad occhi aperti, di fantasticare: immagino qualcuno che tra due o trecento anni cerchi un filmato, per capire come si lavorava, come si faceva giornalismo di inchiesta qualche secolo prima… e tra mucchi di documenti, tra le “muffe” del passato, ecco apparire un dvd con un mio reportage.
Si conclude qui la mia intervista verità ad Ercole Rocchetti, grazie alla quale mi è tornata alla mente un’espressione del filosofo ed economista inglese John Stuart Mill “la verità la si può soffocare una, due, molte volte, ma nel corso del tempo vi saranno persone che la riscopriranno, essa quindi riapparirà questa volta in circostanze che le permetteranno di sfuggire alla persecuzione fino a quando si sarà sufficientemente consolidata da resistere a tutti i successivi sforzi di sopprimerla”.
Valeria Massenzi
Nata a Roma, ha due figlie. Diplomata all ‘Ist. Professionale per il Turismo e il Commercio estero. Ha svolto una varietà infinita di lavori: dalla Segretaria di Direzione di un’importante multinazionale francese, all’agente di commercio, all’impiegata di banca nella sezione investimenti –collaboratrice di un broker –al lavoro di hostess presso
l’aeroporto L .Da Vinci di Roma. Negli ultimi anni ha collaborato con varie produzioni su diversi set: cinema e fiction. Non potendo citare tutte le attività svolte, ha scelto quelle che le hanno dato di più, sia dal punto di vista lavorativo che personale. Nel 2009 partecipa attivamente – rivestendo vari ruoli nella produzione “Tasche Vuote” – alla realizzazione del cortometraggio Viaggi Paralleli, diretto da Fulvio Spagnoli, un’opera che si classifica al
primo posto nella sez. surreale del Festival del Cortometraggio di Roma. Nel giugno del 2010 esce il suo primo romanzo: Primavera a Novembre, edito da Alpes Italia Qualche mese più tardi si laurea in Lettere: sceneggiatura cinematografica e televisiva, autrice di testi per programmi radiofonici e televisivi; presso l’Università Statale Roma Tre. Attualmente si occupa di scrittura, privilegiando la sceneggiatura.