di Luciano Anelli
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Tra gli “addetti ai lavori” del mondo editoriale internazionale, sono stati presenti alla nona edizione numerosi editor e direttori editoriali italiani: Alessandra Bazardi (Harlequin Mondadori), Lara Giorcelli (Piemme), Chiara Ferrari (Newton Compton), Federica Magro (BUR), Stefano Izzo (Rizzoli), Francesca Gagliardi (Ghena Libri), Isabella Spanu (Leggereditore) e l’agente letterario Maria Paola Romeo (Grandi & Associati). Dagli Stati Uniti, l’editor Nina Bruhns (Entangled Publishing) e gli agenti letterari Christine Witthohn (Book Cents Literary Agency) ed Elizabeth Kracht (Kimberly Cameron & Associates Literary Agency). Dall’Inghilterra, Anselm Anston (Attica Books) e l’agente letteraria Meg Davis (Ki Agency). Dalla Francia, Stephane Marsanne (Bragelonne) e dalla Germania Alexandra Panz (Lyx Verlag).
Si sono tenuti brainstorming di scrittura, in inglese, con Jane Corry, e in italiano, con Mariangela Camocardi (sull’uso del lei e del voi nel romanzo storico). Qualche buon trucchetto per aver idee più chiare su come impostare il plot o rendere più vivi i personaggi non guasta mai.
Tutto ciò sulle terrazze del complesso “Le Monacelle” da cui si gode un panorama da mozzafiato.
L’inaugurazione ufficiale del 9° Festival Internazionale della Narrativa Femminile -WFF si è tenuta però nel Palazzo Lanfranchi di Matera al cospetto delle autorità, come il Sindaco, l’assessore alla cultura del comune e la Presidente del Consiglio della Provincia di Matera, Brunella Massenzio. Aprono i lavori , la Presidente, Elizabeth Jennings , e Mariateresa Cascino.
Dopo i saluti, per restare nel tema di quest’anno dell’intero festival “Il gusto di leggere, leggere di gusto”, il pubblico è stato intrattenuto con la presentazione di due libri di due scrittrici, note ed affermate, sul tema “Il potere evocativo del cibo nella letteratura“. Francesca Romana Barberini, di Gambero Rosso Channel, ha presentato il libro di Stefania Barzini “La scrittrice cucinava qui”(Gribaudo), che descrive la cucina di 11 famosissime scrittrici, e quello di Licia Granello “Il gusto delle donne” (Rizzoli) in cui si descrive la storia di 22 donne che hanno determinato cambiamenti e mode nella cucina italiana. Al termine, sempre nella gioiosità dell’intero festival, scambi di sorrisi, amicizie e bigliettini da visita, per non disperdersi.
La prima giornata del Festival WFF si è conclusa in uno scenario da favola nel pieno della zona dei Sassi in un meraviglioso B & B “Corte San Pietro” fra grotte e giare, raccoglitori di acqua piovana, ricordi campestri e oggetti del passato, dove il moderno si mischia con l’antico senza deturparlo, ma abbellendolo. Qui, Carlotta Mismetti Capua ha dialogato con la scrittrice Giuseppina Torregrossa sul libro, nato nell’edizione precedente del WFF, “Panza e prisenza” (Mondadori), un Noir con una Commissaria Donna siciliana che svela e risolve i segreti di omicidi, fra una ricetta ed un gusto dei sapori antichi della terra. Infatti, a conclusione della presentazione, in collaborazione col consorzio di Tutela del Pane IGP Matera e Slow Food Matera, Antonio Nobile ha fatto degustare due piatti, rivisitati con il Pane di Matera al posto dei savoiardi ed altro, la Cialledda 2.0, col grano duro, e i TiramiSud dedicato a Matera 2019, città candidata quale Capitale Europea della Cultura. Ottima chiusura di serata, innaffiata da vino rosso e da una sana passeggiata fra i sassi in una serata con un tepore estivo.
E’ successo molto altro al WFF, naturalmente. Nei due giorni successivi, si è parlato di armi – dal regency ai nostri giorni – con l’esperto Adam Firestone , di cibo, con la food writer Stefania Barzini, Tra gli ospiti c’è stata Beth Barany, esperta di social media californiana che si è intrattenuta sul tema “Twitter non morde, cinguetta: istruzioni per l’uso”, offrendo spunti e suggerimenti su come promuoversi attraverso il web 2.0. Internet, i social media e i social network possono aiutare gli autori ad arricchire il racconto delle loro storie, a promuoverle, a dare vita ai personaggi e continuità alle loro storie. Ma quello che ha caratterizzato sempre di più il Wff è il tema dell’universo femminile nelle sue più diverse declinazioni, dal romanzo erotico a quello storico fino ad arrivare alla saggistica sul ruolo della donna nella società contemporanea.
Il festival è stato anche l’occasione per assaggiare alcuni deliziosi cibi locali (come la cialedda, o il tirami sud) e per presentare alla città alcuni titoli usciti di recente. Fra le autrici intervenute, Carla Maria Russo (La Regina Irriverente), Partizia Violi (Affari d’Amore), Paola Calvetti (Olivia), Rita Charbonnier (Le due vite di Elsa), Giuseppina Terragrossa (Panza e prisenza), Stefania Barzini (La scrittrice cucinava qui).
Sul versante più mondano, c’è da segnalare la presentazione del romanzo edito da Leggereditore Ladra di Cioccolato – l’autrice Laura Florand era presente- e il gala di chiusura, preceduto dall’assegnazione del Premio Baccante andato quest’anno ad Amy Bratley, autrice (assente per lutto familiare) di Amore, Zucchero e Cannella (Newton Compton). A consegnare il premio alla Newton Compton è stata Alessandra Bazardi, direttrice editoriale di Harlequin Mondadori, da sempre tra i principali sponsor della manifestazione.
“Sono onorata di ricevere questo premio e mi dispiace non poter essere con voi a questo straordinario festival. Ma la recente scomparsa di mio padre mi ha obbligata a restare a Londra. Quando gli ho comunicato che Matera mi aveva premiata, prima che morisse mi ha fatto un grande sorriso che porterò per sempre nel mio cuore per tutta la vita”. Con queste commoventi parole Amy Bratley, l’autrice del fortunato romanzo “Amore, zucchero e cannella”, un best seller da centinaia di migliaia di copie vendute in tutto il mondo, ha voluto salutare il Women’s Fiction Festival e il numerosissimo pubblico che ieri sera ha affollato la casa cava per partecipare alla cerimonia di premiazione della “Baccante 2012”, il gioiello in oro realizzato dal laboratorio orafo “Materia” e ogni anno consegnato da Harlequin Mondadori a un’autrice che ha contribuito a diffondere la letteratura femminile in Italia e nel mondo.
A presentare la serata una spumeggiante Alessandra Casella, ormai diventata madrina della manifestazione, che ha accolto con un briciolo di commozione la proposta del sindaco di Matera, Salvatore Adduce, di assegnarle la cittadinanza onoraria in occasione della decima edizione, quella del 2013. “Questo festival – ha rimarcato Adduce – rappresenta un evento che vogliamo ulteriormente rafforzare perché si sposa perfettamente con la candidatura di Matera a capitale europea della cultura nel 2019 non solo per la qualità degli eventi e per il congresso internazionale, ma anche perché fa della produzione e della formazione culturale sul territorio una priorità”.
Apre l’ultima giornata (domenica 30 settembre) del Festival l’incontro, presso il magnifico antico convento “Le Monacelle” , a due passi dal Duomo, SEXY Breakfast- Un romanzo erotico fra cornetti e caffè. Infatti, dopo una fugace colazione fra sorrisi, saluti e chiacchierio, Alessandra Bazardi, Direttora editoriale dell’americana Harlequin Mondadori, da sempre sponsor dell’iniziativa Materana, ha presentato il libro della sua casa Editrice “Seduzione e vendetta”, dialogando con l’autrice Simona Liubicich e la senior editor dei Passion, Emanuela Velludo . Il libro, che non scivola mai nel porno grafico, ma che descrive scene di sesso con la passione ma senza falsi pudori, come solo una donna sa scrivere, è ambientato nell’800 e parla di una donna che affronta un viaggio per riconquistare la sua essenza . Sesso come lo vedono le donne con la passione e delicatezza che gli uomini non riescono a vedere e che, quindi, non potrebbero mai descrivere. Gli uomini della famiglia di Simona l’hanno letto a cose fatte e ne sono rimasti sorpresi dall’audacia e franchezza del suo scrivere. Ne rimarranno colpiti tanti uomini-lettori, che forse inizieranno a comprendere cosa passa per la testa di una donna durante l’intimo rapporto di due corpi che si amano ardentemente, e le donne potranno finalmente riconoscersi in ciò che realmente sentono e che mai in altri racconti, pindarici, hanno letto. Ma non finisce qui, perché Simona annuncia una trilogia con in ogni libro uno dei tre uomini che accompagnano in qualche modo la vita della protagonista.
A seguire, sempre nell’ex convento “Le Monacelle” il Festival, volgendo al termine, ha dato ancora un’altra scossa alle scrittrici presenti con l’incontro “Una carriera fai da te: storie di self-publishing. Tre scrittrici americane, Nina Bruhns, Mary Leo e Janet Wellington, hanno illustrato le loro sofferenze nel trovare un editore che pubblicasse i loro libri per poi scoprire che con Amazon hanno potuto comporre i loro e-book a costi bassissimi per poi metterli in vendita con agevolazioni nelle piattaforme americane di vendita e fare un salto di qualità e poi, riuscire anche a stampare i propri libri da sole per accontentare anche l’altra parte di clientela. Esempi notevoli. Tre donne grintose, ma che in Italia poco ancora prende piede, perché, come sappiamo benissimo, oltre ad essere indietro dal punto di vista tecnologico, il nostro è un paese che non legge. Allora, visto che il mercato è globale, perché le scrittrici italiane non si globalizzano? Perché non tentano di scavalcare le frontiere grazie al digitale?
Le anglosassoni si pubblicano da sole, fanno sistema, fanno gruppo, ma sempre in modo altamente professionale. Si rivolgono a case editrici digitali, ad agenzie che si occupano di cover art, editing e di lancio del prodotto. Sperimentano vie diverse come il crowdsourcing, usano la rete con maestria.
La nona edizione di Women’s Fiction Festival – WFF di Matera si è concluso, dando appuntamento per la 10° edizione a settembre 2013, con un incontro presso la Mediateca Provinciale A. Ribecco di Matera , alla presenza di autorità locali, dal titolo augurante (se si toglie l’interrogativo) “Le donne rifaranno l’Italia ?” Io dico di si , se si riconosce la loro cultura paritariamente. All’incontro era presente la nota femminista-giornlista-scrittrice Marina Terragni , di IO Donna, che ha discusso anche del suo libro “Un gioco da ragazze“(Rizzoli), nel quale si affronta il rapporto tra politica, potere e universo femminile, con la Consilgiera di parità della provincia di Matera, Stefania Draicchio, Catia Caponero, di Città Plurale, e Vincenzo Vitti (parlamentare) assessore alla Cultura della Regione basilicata, alla presenza del sindaco di Matera e della Presidente del Consiglio della Provincia di Matera, Brunella Massenzio. Ha moderato abilmente il dibattito, il giornalista di Repubblica, Filippo Ceccarelli.. “E’ un libro che affronta in modo profondo lo sgretolamento dell’edificio patriarcale che è stato costruito da migliaia di anni. Oggi – ha detto Ceccarelli – dobbiamo necessariamente fare i conti con questo processo rimettendoci tutti in discussione. Non è facile in un contesto in cui la rappresentazione è andata a colmare il vuoto di rappresentanza”. “Se il mondo è così malato – ha detto Terragni rivolgendosi all’universo maschile – è perché avete voluto decidere tutto da soli”. Ma dall’incontro è emerso uno spirito di fiducia. “Credo – ha concluso Terragni – che qualcosa di positivo potrà arrivare nell’immediato futuro”. Grande affluenza di pubblico e dibattito vivace e costruttivo.
A conclusione di una ennesima riuscitissima edizione Mariateresa Cascino ha affermato “Questa edizione si è caratterizzata anche per un positivo impatto mediatico a livello locale, nazionale ed internazionale. E’ il segnale di un crescente interesse che il festival sta riscuotendo. Ormai le più importanti case editrici nazionali fanno a gara per venire al women’s fiction festival e questo non può che inorgoglirci. Sono infine sempre più numerose le autrici che vogliono venire a Matera per fermarsi qualche tempo e lasciarsi ispirare dalla nostra magica città. Questa è una nuova direzione che il festival intende intraprendere sapendo di poter dare un sostanziale contributo alla candidatura di Matera a capitale europea della cultura nel 2019″.