Lunedì 17 ottobre 2011 alle ore 18
la Feltrinelli Librerie
Via Manzoni, 12
20121 Milano
Insieme all’autrice parlerà del libro Vittoria Longoni, grecista
Leggerà alcune pagine Massimo Dapporto
La ribellione di Antigone
Il romanzo é ispirato alla tragedia di Sofocle e ripercorre la storia della principessa tebana che affronta la morte per sostenere il diritto a seppellire il fratello, traditore della patria. Affidando il racconto alla voce della sorella minore Ismene, testimone
della vicenda, l’autrice ci trasporta nell’antica Tebe assediata dai nemici. Il viaggio verso la città fondata dal loro avo Cadmo, diventa per Ismene e Antigone un viaggio nella memoria della loro infanzia. Ricordando le gesta del padre Edipo, l’incontro con la Sfinge, il tragico amore per Giocasta, riannodano il rapporto interrotto.
La personalità umana di Antigone svela al lettore la sua natura eroica quando la ribellione all’editto di Creonte mostra il segno della coscienza etica.
L’autrice
Giancarla Dapporto, figlia del noto artista di teatro Carlo Dapporto, è nata a Genova e vive a Milano. Laureata in filosofia, con una tesi sulla condizione della donna in Hegel, ha lavorato presso la facoltà di Sociologia dell’università di Scienze Politiche di Milano e insegnato lettere nella scuola secondaria. Ha collaborato ai programmi di una televisione nazionale per ragazzi. Ha pubblicato con Rosellina Archinto i racconti delle opere rappresentate alla Scala di Milano.
Dicono del libro
Giancarla Dapporto: « L’idea di scrivere un romanzo su Antigone è nata dal desiderio di condividere la mia passione per l’eroina sofoclea. Più si indaga sulla figura di Antigone, più le ragioni del suo fascino aumentano, come nella lente di un telescopio
s’infittiscono le stelle ».
Silvana Citterio, Insegnamento Ricerca Interdisciplinare Storia: « La cosa che più mi ha colpito nell’Antigone di Giancarla è la motivazione originale della scelta di morte. Ismene come voce narrante è un’invenzione felice ed efficace. La scrittura è leggera e luminosa. Le descrizioni degli ambienti naturali, i paesaggi, sono scenario vivo del dramma ».