Le disattenzioni dei partiti sulla parità di genere e le multe
La notizia non è nuova ma, considerando che la nostra politica non è fatta solo di annunci è importante rendere note le reali ricadute di leggi fatte per consentire alle donne una maggiore presenza nei luoghi di “potere”
La notizia è quella delle multe ai Partiti. La storia: nel 2005 la Puglia introduce una nuova legge elettorale la nr.2 del 2005
Tra le novità in essa contenute, vi è il comma 3 dell’art.3, che sancisce il principio secondo cui nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura superiore ai due terzi dei candidati! In caso contrario è prevista una sanzione, con la riduzione del rimborso delle spese elettorali (fino ad un massimo della metà della somma spettante) Nel2005 tutti I partiti , tranne i Verdi, non rispettano tale norma e, con conseguente decreto Presidenziale, a ciascuno di loro viene attribuita la quota spettante per non aver rispettato la legge!
Purtroppo non è stata per le donne una vittoria ma una ulteriore beffa!
Il decreto non contiene sanzioni per il mancato pagamento ed infatti, nessun partito paga.
Solo nel 2010 dopo 5 anni i seguenti partiti su pressione delle stesse donne hanno versato le relative somme: La primavera pugliese € 5.000, Socialisti autonomisti € 6.000; La Puglia prima di tutto € 10.000, Italia dei valori € 8.000.
Ma è qui l’ulteriore beffa: i soldi sono transitati nel bilancio della Regione Puglia senza alcuna destinazione mirata e nulla è giunto a sostegno degli organismi di parità che avrebbero potuto sviluppare azioni positive per il riequilibrio di genere, ancor più considerando che, da tempo, operano con risorse talmente esigue da rendere impossibile anche la normale attività statutaria!
La situazione non è cambiata nel 2011 .
Liste elettorali presentate senza rispettare la norma antidiscriminatoria con conseguente nuovo decreto del Presidente Vendola per l’attribuzione delle singole multe ai partiti: I pugliesi per Rocco Palese: 17.000 euro; Unione di Centro: 15.000 euro; Io sud- MpA: 8.000; Federazione della sinistra – verdi:14.000; Pensionati: 5.000, Sinistra Ecologia e libertà: 4000; Alleanza di centro: 7.000 euro; la Puglia prima di tutto: 14.000; Italia dei valori/ lista Di Pietro: 1.000 , Popolo della libertà: 18.000; Partito Democratico: 6.000 euro.
Anche questa volta il Decreto non contiene sanzioni ma, insieme ai gruppi consiliari Sel e la Puglia per Vendola, siamo riuscite a presentare un emendamento in Consiglio regionale con il quale si obbligava, il Bilancio regionale ad istituire un capitolo apposito su cui far transitare le somme ed attribuire le stesse, al sostegno delle attività degli Organismi di parità della Regione Puglia.
Un ottimo risultato anche perché l’ emendamento è stato approvato all’unanimità!
Ed infatti il il Gruppo S.E.L. per l’esercizio 2011 ha effettuato il versamento di € 4.000,00 ma questa volta, la somma è stata imputata, con reversale n. 5736/2011, al capitolo3061050, istituito in sede di assestamento e collegato al capitolo di spesa 1250 e quindi nelle disponibilità degli Organismi di parità.
Ma la brutta notizia c’è: il fondo appena istituito contiene solo 4.000 euro Nessun altro partito ha versato fino ad oggi.
L’auspicio è che si tratti solo di un ritardo perché, sarebbe oltremodo sconveniente per tutti quei partiti che, a parole si dichiarano disponibili ed interessati all’ingresso delle donne in politica ma, di fatto, nulla fanno in realtà perché questo avvenga realmente.
L’assenza delle donne dalla vita politica in Italia è un grosso freno alla crescita dello stesso paese ma non la si risolve con leggi e decreti se non cambia la Cultura.
‘Intervento del presidente della Commissione pari opportunità Puglia, Magda Terrevoli”
1 commento
Magda ha messo un dito nella piaga: fatta la legge trovato l’inghippo.