Nei tuoi precedenti libri parli di emarginazione, omosessualità, bullismo e ti rifai ai tempi della tua infanzia. In questo, totalmente diverso, ritrovi il tuo spirito indagatore sulle diversità e le minoranze?
Spesso i tempi dell’infanzia nelle mie narrazioni non sono affatto i tempi della mia infanzia, ma è vero che preferisco parlare della marginalità, di storie piccole, di racconti grotteschi in cui nessuno esce o quasi esce fuori in modo pulito. Questo libro rispetto alla mia piccola produzione letteraria è un mondo a parte, come andare a fare un viaggio in un luogo in cui per tua indole non andresti mai, spinta da un’amica. Ci sono molti temi spinosi di cui si può e si dovrebbe maggiormente parlare sulle differenze di gender, sistemi comportamentali e educativi che schiacciano le donne anziché renderle libere, ma questo è un libro che strappa un sorriso, ribalta i luoghi comuni e nel suo piccolo, l’unica cosa che mira a insegnare è: ascoltare l’altro/a per arrivare a capire chi siamo e cosa vogliamo noi.
Pensi che l’ironia possa giovare ad una donna ? sarebbe più sexy ? Hai qualche esempio ?
Ne ho parlato quando ho presentato il libro a Putignano (BA): l’ironia femminile può portare fascino, ma secondo me non è considerata una componente erotica nella donna, quanto una sua compensazione. Chi è sexy ha un suo ruolo, una specie di stampo, la comicità invece è spiazzante e trascende anche il ridicolo, il saper ridere di sé, l’essere buffa. Ora accosta la parola sexy alla parola ridicola, e vedi se a te viene qualche esempio.
Pensi che ci sia qualche differenza fra l’intelligenza dell’uomo (magari logica) e quella della donne (forse più emotiva) ?
Credo che uomini e donne siano parimenti dotati a livello intellettivo, è sul come usano la loro intelligenza che individuerei delle differenze. Penso che anche il sentire emotivo in realtà sia lo stesso, solo espresso in modo diverso.
Quale capitolo di questo tuo libro consiglieresti di leggere con molta attenzione alle donne e quale agli uomini ? Consiglierei la parabola del figliol prodigo e la tecnica Teorema alle donne, il dovere di cronaca e la mala educación agli uomini.
Hai in progetto o stai scrivendo o hai già terminato altri libri?
Sto scrivendo dei racconti lunghi per dei progetti correlati, in attesa di scrivere il mio nuovo romanzo, ma ne ho pronti già due. Con quello che scriverò formeranno una sorta di trilogia sulla famiglia, che io definisco “trittico familiare”. Sì, proprio come se ogni quadro corrispondesse a un dipinto, e ogni trama avesse le sue “tinte”.
Ecco la Eva Clesis che ci è apparsa, con nome vero o pseudonimo, con titoli azzeccati o imposti, ma con un carattere deciso e un’esperienza alle spalle da far invidia a consumati scrittori. L’ho incontrata di persona, dopo averla conosciuta su face book, a Putignano (BA) , ospite della Consulta Pari opportunità del Comune locale, presieduta da Giovanna Gioja, alla prima giornata di un tour di 5 incontri su tematiche e confronti sul femminile e donne di un certo spessore, coniugando varie sfaccettature del mondo artistico. Infatti, durante la presentazione del suo libro “101 motivi per cui le donne ragionano con il cervello e gli uomini con il pisello” un’altrettanto giovane artista, Luigia Bressan, ha dipinto, in diretta, un quadro ispirato al libro che ritrae una donna “burattinaia” di due espressioni di uomo e di donna che si agitano fra loro con fili.