Un’iniziativa nata e organizzata il 15 ottobre 2011 a Bologna con la collaborazione di GGD Bologna, Donne Pensanti e Articolo37. Intervistiamo le organizzatrici.
Come è nata questa interessante iniziativa ricca di promesse?
Per capire com’è nata l’idea di #NPDonne bisogna prima fare un passo indietro e spiegare chi sono le realtà che la compongono. Girl Geek Dinners o più semplicemente GGD nascono in Inghilterra, da un’idea di Sarah Blow, una software engineer che, stanca di ritrovarsi in nettissima minoranza alle conferenze tecniche e di essere scambiata per una persona del reparto marketing o qualsiasi altra cosa tranne che per un tecnico, ha deciso un giorno di organizzare una cena per donne che lavoravano come lei nell’IT.
Da quella fortunata idea, altri gruppi simili hanno cominciato ad organizzarsi e, ad oggi, le GGD si possono trovare in tutto il mondo: Inghilterra, Irlanda, Germania, Belgio, Olanda, Grecia, Canada, Nuova Zelanda, Australia, Malaysia, USA. In Italia, invece: Milano, Roma, Urbino, Bologna, Campania, Romagna, Nord-est, Marche e forse altre che stanno nascendo in questo preciso istante… Assieme a Donne Pensanti, associazione nata nel giugno del 2009 con l’obiettivo di dare voce a tutte le persone che non si riconoscono nel modello univoco e svilente di femminile proposto in Politica, dai Media e dai molti stereotipi che persistono in Italia e al blog Articolo37, che tratta a sua volta problematiche e opportunità di genere, specie per quanto riguarda il mondo del lavoro, abbiamo pensato di proporre uno study day, senza avere la minima pretesa di salire in cattedra, semplicemente mettendo a disposizione delle donne, le esperienze, le conoscenze e i casi di successo di chi, grazie alla tecnologia e alla Rete, ha avuto la possibilità di inventarsi o reinventarsi professionalmente. La nostra iniziativa nasce da una riflessione su questi temi, frutto anche di esperienze personali. La cronaca e le statistiche ci dicono che, in un momento di così grave crisi economica, sono spesso le donne a pagare le conseguenze, soprattutto in termini occupazionali.
Chi l’ha progettata e che supporti avete avuto?
Il progetto è, ovviamente, comune a tutte e tre le realtà: GGDBologna , Donne Pensanti e Articolo37come media partner. Ogni team ha messo a disposizione le proprie conoscenze, la propria rete di contatti e professionalità. La Provincia di Bologna ci ha patrocinato e concesso uno spazio per la conferenza stampa, oltre a dare risalto all’evento sui media, cosa per cui ringraziamo anche molte altre realtà del settore pubblico e privato. Il centro commerciale Officine Minganti, nel calendario delle iniziative del mese “Tech” dedicato alla tecnologia, ci ha concesso spazio e strutture dove organizzare gli speech e la sala per gli approfondimenti dei workshop.
Cosa è venuto fuori principalmente dal convegno?
Che le donne sono in cerca di un modo per creare una dimensione nuova e alternativa, rispetto a quella mestamente offerta dai tempi che viviamo. Cercano e, fortunatamente, in molti casi trovano una strada che permette loro di realizzarsi non solo economicamente, ma anche di emanciparsi e valorizzarsi a livello pratico, professionale ed emotivo.
Quali Professioni sono più amate dalle donne e quali le nuove?
Questo è un argomento davvero ampio e avrebbe bisogno di molto tempo e spazio per essere scandagliato a fondo: abbiamo ascoltato testimonianze davvero eterogenee, come Francesca Minonne, che in rete è conosciuta anche come Framino, che mastica politica e web tutti i giorni. Ci ha raccontato le sue esperienze professionali, il suo percorso universitario e la passione per i social. Abbiamo conosciuto Paola Innocenti e Laura De Benedetto, donne e mamme 2.0 che hanno scelto la Rete come opportunità di reinventarsi, ma anche Barbara Damiano che ci ha insegnato come “monetizzare” l’attività di blogging, Silvia Ferreri che ha parlato del suo progetto/documentario “Uno virgola Due”, sulle donne andate in maternità e mai più assunte. Nei prossimi giorni, sul nostro blog http://www.girlgeekdinnersbologna.com/ potrete trovare approfondimenti, video e link su tutti i temi trattati.
Più donne dipendenti o imprenditrici? O libere professioniste?
Le statistiche spettano a chi si occupa di lavoro, l’obiettivo della giornata è stato trasversale rispetto a tutto questo: volevamo comprendere, grazie ad esperienze dirette, quali orizzonti si aprono per la professionalità femminile e, al contempo, quali possono essere le problematiche sociali e personali delle donne. Sentiamo che la Rete e la tecnologia, nell’accezione più totale del termine, sono gli strumenti fisiologicamente preposti ad attuare un certo tipo di moto virtuoso. Come osservava Leda Guidi, responsabile dei “Servizi di Comunicazione con i cittadini” del Comune di Bologna, nonché project manager fin dal 1994 della “rete civica” Iperbole, in un’intervista concessa pochi giorni prima dell’evento «non bisogna nascondersi che il gender divide e il dominio maschile nella produzione di senso in rete sono ostacoli oggettivi al libero dispiegarsi del “femminile” in internet (ormai l’ubi consistam prevalente delle tecnologie in generale). Ma gli spazi, anche quelli virtuali, vanno popolati con le nostre parole e le nostre narrazioni, così – anche se sempre troppo lentamente – si cambiano e si riequilibrano i rapporti di potere».