L’amore cambia, ma non ci lascia più impreparati
”L’amore? Non è una semplice emozione. E per prima cosa ha a che fare soprattutto con noi stessi, più che con qualsiasi altro individuo. In secondo luogo, in un certo senso, si nasconde alla sguardo di colui che ne è soggetto: insomma, l’amore non gioca proprio a carte scoperte, e naturalmente, è giusto che sia così. Sotto la luce del sole, infatti, il nostro entusiasmo, il nostro invasamento, la nostra passione e disponibilità assoluta a ogni compromesso non prospererebbero. Hanno bisogno di quell’oscuro che circonda l’amore”.
E’ la teoria di Richard David Precht, filosofo, giornalista e autore del libro ”Amore- un sentimento disordinato”– edito da Garzanti. A sentire lo scrittore, famoso per il suo precedente lavoro “Ma io, chi sono?”, è impossibile comprendere l’amore attraverso la logica e la deduzione filosofica, i sondaggi e le ricerche di mercato. Ed è assurdo generalizzare atteggiamenti e posizioni di fronte ad un sentimento che ci sorprende e sconvolge in modo improvviso. Né, servono i manuali sulle regole per far durare le relazioni d’amore. Come diceva Heinrich Heine: “Cosa sia una legnata, lo sappiamo già; cosa sia l’amore, non è ancora riuscito a scoprirlo nessuno.
”Amore – Un sentimento disordinato” esplora e chiarisce le grandi domande che ci poniamo quando pensiamo all’amore. Che rapporto c’è tra l’amore e il sesso? Gli uomini e le donne pensano davvero in modo diverso? Posso amare chi voglio o come diceva Freud vado alla ricerca di qualcuno che assomigli ad uno dei miei genitori? Cosa c’entra l’amore con le nostre ambizioni e aspettative? E l’amore è sempre lo stesso o in questi anni qualcosa è cambiato? Di sicuro alla fine c’è solo un dato. Che l’uomo è un animale con la vita sessuale e spirituale più strana dell’universo.
Interessante è la parte sulle relazioni amorose oggi. Che secondo l’autore sarebbero in pericolo, anche perché è cambiato il ruolo della donna e tanti sono i conflitti tra i due sessi. A sentire Precht i rapporti d’amore oggi sarebbero in bilico più che nel passato. Riprendendo Eva Illouz, l’autore scrive: “La moderna prassi dell’amore è finalizzata in generale alla sua identità sociale e in particolare all’identità del lavoro. Questo significa che i benestanti possono accedere senza problemi alle loro interpretazioni utopistiche, ma non ritrovano un sentimento di valore e di identità nell’amore romantico. La mancanza di un sentimento di valore e di identità nei ceti medi attuali non è una conseguenza di un egoismo esagerato o di una morale sessuale troppo libertina. In una società dell’offerta, che insieme alle opportunità porta con sé, anche un obbligo di individualizzazione, i valori esplodono. Non è la mancanza di valori, ma la presenza di troppi valori a renderci disorientati, a farci perdere in una giungla di sentimenti “autentici” e merci, romanticismo del benessere e romanticismo del cuore”. Per questo, dice l’autore, la vacanza ai Caraibi ormai è romantica anche senza un partner, mentre un partner senza i Caraibi non è più romantico.
“Di valori- continua- non ne abbiamo meno, ma di più di prima. Aspiriamo alla felicità di coppia, che però non è una vera soluzione. Le nostre pretese hanno fatto impallidire tutte quelle precedenti e tra le preferenze degli individui ormai la particolarità vale molto di più dell’affidabilità. Ogni gesto d’individualità aumenta il valore di un potenziale partner, nessuno vuole più un compagno ‘tappetino’, che non si fa notare. Come i re e le star di Hollywood, ai nostri occhi soprattutto i più giovani guadagnano punti scegliendo il partner giusto – ancora una volta, ai nostri occhi, attraverso lo sguardo altrui. Il paradosso di questa situazione è che quello che vogliamo dall’amore ormai non coincide più con quello che vogliamo in amore.
Dall’amore vogliamo sostegno e legame, in amore libertà ed eccitazione. Nei nostri cervelli le fantasie vanno a briglia sciolta, passando di continuo dalla realtà alla finzione. Tra i lati negativi c’è il fatto che siamo diventati meno affidabili e più imprevedibili, sia per noi stessi sia per il nostro partner. A volte cambiando partner modifichiamo anche il tipo di personaggio. E conosciamo ormai ogni cliché, i nostri e quelli degli altri.
L’industria dell’amore ha scandagliato ogni meandro della nostra psiche alla ricerca di spunti romantici- per il cinema e la televisione, come per una banale scatola di cioccolatini. Quelle che consideriamo delle fantasie nostre, in realtà non appartengono solo a noi. Tra i lati positivi c’è, invece, il fatto che non ci sciocca più nulla o quasi. Non solo della sessualità- almeno in teoria – è rimasto ben poco che non conosciamo. L’amore romantico non è mai stato vissuto con la dose di consapevolezza con cui viene affrontato oggi, ormai non ci coglie più di sopresa, ma si conosce molto tempo prima di viverlo, comprese le insidie in cui un tempo si rischiava di lasciare la pelle. Gli amori di oggi sono caratterizzati dal coraggio rispetto al sentimento e dalla cautela di fronte alle sue minacce quotidiane”. Ma le aspettative e le aspettative delle aspettative non vengono deluse meno di prima e il dolore che questo ci procura non è diminuito. Nello stesso tempo, però, non ci coglie così impreparati”.