Come sconfiggere la solitudine da separazione
D.
Vi scrivo per chiedervi aiuto.Sono separata da quattro anni e vi assicuro che la mia solitudine aumenta di mese in mese….non avrei mai immaginato che nell’epoca del 2000 una donna dopo aver preso una decisione cosi’ difficile debba pagare un prezzo cosi’ alto. Lavoro in un call center di Napoli e sembro essere l’unica donna separata in una torre di tredici piani….non riesco a trovare altre persone separate o che vogliano accettare la mia amicizia: le colleghe con famiglia non mi invitano ad uscire il fine settimana perchè mi sentono fuori-posto se mi inserisco tra i figli ed il marito, molte altre non escono durante la settimana o non hanno il concetto di uscire senza marito e figli. Ho una bambina di nove anni e quando è fuori con il padre mi sento addosso il peso delle ore che devo vivere fino al suo ritorno. Continuo a pensare al passato, a dover costatare che chi non ha parenti o amici di vecchia data è condannato a vegetare il fine settimana. Purtroppo non è possibile frequentare una palestra e questo ha diminuito notevolmente le possibilità di conoscere altre persone.
Perdonatemi questo sfogo ma non voglio diventare una madre egoista, ho paura che a pagare le conseguenze sia mia figlia, ho paura di non farla crescere libera ma con la mia ombra dietro….
Vi chiedo di indicarmi qualche sito di donne separate che desiderino diventare amiche, siti che non sono riuscita a trovare, o qualche associazione che possa essermi di aiuto.
Vi ringrazio
Sabrina
R.
Cara Sabrina,
quello che tu ci scrivi ritrae con molta lucidità la condizione di molte donne, giovani e non che vivono la solitudine di relazione e rapporti che può trascinarsi anche dopo anni da una separazione o da un divorzio.
Riflettendo ci si accorge che in un’epoca, come la nostra, caratterizzata da contatti veloci e da aggregazioni facilitate dai media e da una tecnologia sempre più sorprendente può apparire impossibile che una donna così come un uomo che per varie ragioni sceglie di staccarsi dalla coppia, debba quasi in modo destinato, vivere sempre più spesso in una solitudine triste e sconfortante.
Che fare, allora?
Vero è ancora che i separati, soprattutto se donne, non sono sempre disinvoltamente invitati in gruppi accoppiati, vero anche che le stesse spesso si sentono in più o fuori posto in un mondo di coppie apparentemente appagate e felici che magari ostentano complicità ed intimità di relazione quasi a ricordare loro il fallimento di una separazione o di un abbandono.
Questo può contribuire ad aumentare lo stress di condizione o una malinconica e perdente rassegnazione.
Prova, Sabrina, a riflettere sulla tua condizione di donna, indipendentemente dal tuo pregresso ruolo familiare…
Quali possono essere ora che hai qualche scampolo tutto tuo, da organizzare in libera uscita, come quando eri adolescente, le tue scelte, i tuoi desideri, un tuo hobby?
Ami lo sport, la piscina, la palestra o preferisci il cinema, il teatro, i circoli culturali, le associazioni di volontariato, i concerti o potresti forse essere interessata ad iscriverti a qualche scuola?
Sono solo alcuni esempi per farti comprendere che devi partire da te stessa, dalla tua felicità, dai tuoi interessi di crescita non solo dalla ricerca di un gruppo già definito cui aggregarti e far capo.
Soprattutto dedicando attenzione alle tue nuove esigenze ed alla tua soddisfazione e stima può divenire molto più facile fare incontri interessanti e stimolanti con persone a te simili, in ambiti che ti sono graditi.
Comunque ti indico di seguito alcuni indirizzi di Associazioni alle quali rivolgerti.
Ti faccio tanti auguri e se vorrai riscriverci saremmo felici di sapere che decisioni hai preso.
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