Le donne italiane escono dalla crisi ‘entrando’ nella Rete. Lavorando e creando imprese sul web.
Sono il popolo delle le ‘wwworkers’, le lavoratrici della Rete sono state al centro, a Milano, di un evento promosso nell’ambito della Social Media Week e dell’E-Festival ai Chiostri dell’Umanitaria.
Secondo una ricerca della Cna, effettuata su un campione di 101 piccole e medie imprese italiane, anche in Italia si moltiplicano le ‘wwworkers’.
Le aziende al femminile contano spesso solo sulle proprie risorse e includono i familiari nella costruzione del progetto.
Ben il 54% delle intervistate, secondo la ricerca, ha creato da zero una nuova impresa, mentre il 63% non ha utilizzato alcuno strumento di analisi di mercato, affidandosi soltanto alle proprie capacità e intuizioni.
Le wwworkers sono il 64%, e sono soprattutto mamme. Ma la Rete italiana può considerarsi una sostenibile integrazione (o addirittura alternativa) per le lavoratrici?
Sulla piattaforma on line diE-bay sono quasi 5.000 i negozi gestiti da donne.
Le regioni con il maggior numero di donne imprenditrici che hanno puntato sul web per sviluppare le loro attività di vendita sono la Lombardia, Lazio e Campania, subito seguite da Piemonte, Toscana ed Emilia.
Dai dati di eBay.it emerge che sono molte le donne che fanno affari vendendo proprio agli uomini. Sono soprattutto le regioni del Centro e del Sud quelle in cui le donne vendono in particolare prodotti maschili. La Toscana si distingue per la vendita di articoli per il calcio e militari, quest’ultima categoria è anche una delle fonti di reddito maggiore per le donne del Molise e dell’Umbria. L’Umbria, insieme alla Puglia, le Marche e la Basilicata, spicca anche nella vendita di accessori e abbigliamento da uomo; le calabresi si caratterizzano nel fare affari, oltre che con l’abbigliamento da uomo, vendendo articoli per la pesca; mentre l’Abruzzo è la regione in cui le donne sono specializzate nella vendita di accessori e ricambi auto.
Non mancano le attività maggiormente rivolte ad un pubblico femminile Tra le categorie più vendute dalle italiane su eBay.it, troviamo in pole position i gioielli, in particolare gli articoli di bigiotteria e con pietre e perleprodotti di bellezza, in particolare per la ricostruzione delle unghie, oltre agli articoli per la casa e l’arredamento, gli articoli per l’infanzia e premaman
Aprire un’attività di vendita sul sito di eBay.it è stato quindi per molte donne italiane un successo.
(fonte Labitalia)
2 commenti
Ben vengano queste iniziative di genere, soprattutto in tempo di crisi!
Senza dubbio le donne, hanno spirito d’iniziativa e non si fermano dinanzi ad alcun tipo di ostacolo,come ben lo dimostra la ricerca del Cna… sono donne che partono da zero e da sole ed entrano nei meccanismi della rete.
Sono attività, per lo più, che attirano una certa fascia di utenti che preferiscono acquistare comodamente da casa senza sforzo alcuno!
Non so quanti la penseranno così, ma c’è un dato di fatto…la rete è diventata un’alternativa per coloro che sono alla ricerca di un lavoro! Durerà? Dipende dalle capacità del singolo di sfruttare al massimo le potenzialità del web e portare a casa risultati concreti.
Buon lavoro a tutte!!!
Paola
Secondo me il web è una etrina interattiva e tale deve rimanere..aiuta ikl business, ma lo auta solamente