Nuove stiliste crescono. Partendo da sud.
Rossana Prisciantelli, dell’84, di Acquaviva delle Fonti, vive e lavora però da sempre a Gioia del Colle, in provincia di Bari.
Dopo il Liceo Scientifico, si è laureata in Scienze e Tecnologie della Moda presso l’Università degli Studi di Bari.
Inseguivi un sogno?
Sai…a quell’età si hanno tanti sogni ma, è difficile che una bambina sappia esattamente cosa vuole dalla vita…anche se la passione per la moda ed un’attitudine all’arte l’ho mostrata sin da piccola. Infatti, il mio primo concorso come fashion designer emergente l’ho vinto quando ancora frequentavo il quinto anno di liceo…quindi totalmente inesperta. Poi, durante gli anni universitari ho fatto stage in azienda ed ho frequentato un seminario teorico e di laboratorio presso la Fondazione Cappucci, a Firenze, sul Plissè.
Che lavoro fai ora?
Passione e lavoro…fortunatamente…coincidono. Sono una fashion designer e, devo dire, grazie al supporto della mia famiglia ho aperto da qualche anno una sartoria. Disegno personalmente gli abiti e curo il rapporto con i clienti.
Soddisfatta o ti attendevi altro?
Bè…soddisfatta…per me è una parolona. Sono un’inguaribile ed eterna insoddisfatta…e non credo sia un difetto! Come detto prima, di certo sono fortunata e felice di poter fare come lavoro il cosi detto “sogno nel cassetto” ma…per carattere, non mi accontento praticamente…mai. Credo sia una condizione esistenziale di ogni animo artistico, quella sorta di irrequietezza che muove la passione con cui si attivano immagini, profumi, sensazioni…idee! Per questo sono sempre in “movimento”, in continua ricerca…del capo “perfetto”.
I tuoi obiettivi?
Pur essendo ancora molto giovane in questo lavoro ho incontrato, non pochi, ostacoli…per cui ho imparato a vivere di piccoli step, tanti, piccoli e sempre nuovi obiettivi imminenti. Quindi se è questo che mi chiedi…i prossimi obiettivi sono prepararmi per le spose del 2012, diversi shooting fotografici pubblicitari per delle novità con cui di volta in volta arricchisco il mio portfolio di prodotti, una Capsule Collection di pret-à-porter per un negozio di prossima apertura, la costruzione del sito web del mio Atelier, a Gennaio inizio come docente UTE (Univeristà della Terza Età) e la realizzazione di un fashion film a cui sto lavorando già da un po’ (proprio in questi giorni ho terminato i casting per l’attrice/modella protagonista).
Ecco…se non s’era capito…di fare una cosa per volta…proprio non mi riesce.
Sogni nel cassetto? Come si chiede in tutte le interviste..ne hai?
I sogni nel cassetto…bè…quelli sono gli stessi di tutti i giovani fashion designer…riuscire ad affermarsi nel mondo della moda con qualcosa di significativo e che venga ricordato negli anni.
Quali sono le tipologie di abiti maggiormente richiesti?
Non ci sono tipologie di abito maggiormente richieste ma ci sono richieste…molto frequenti.
Proponendo abiti esclusivi, personalizzati e su misura…spesso mi viene chiesto un abito che in qualche modo nasconda i difetti, un abito “diverso” dalle solite cose che trovano nei negozi (ovviamente essendo produzioni in serie, spesso le mie clienti lamentano di trovare gli stessi abiti in più negozi) e, per fortuna direi, mi chiedono colori…stanche del solito nero.
Vesti le donne o le donne si adattano ai tuoi abiti? Cioè una in carne che si innamora di un tuo abito..che non le sta bene, la sconsigli?
Assolutamente…vesto le donne! E’ uno dei concetti fondamentali su cui ho impostato il mio atelier.
Non presento le collezioni P/E ed A/I come i più comuni marchi ma faccio abiti su misura. E’ ovvio che preparo dei capi-campione da poter mostrare in sede o durante sfilate ma realizzo di volta in volta un capo diverso (e mai ripetuto identico) che si adatta alla fisicità, al gusto e all’occasione di ogni singola donna. Si crea spesso un rapporto di confidenza, loro mi espongono le problematiche ed io faccio di tutto per trovare, tutte le soluzioni, in un unico abito che possa farle sentire a proprio agio, comode ed eleganti al tempo stesso. Mi chiedono consigli su tutto e si fidano del mio giudizio. E…per rispondere alla tua seconda domanda…aimè sono un’artigiana e non una commerciante E’ proprio in virtù di quel rapporto di confidenza e di quella fiducia che ripongono in me…sono assolutamente onesta su quei consigli.
Che ne pensi della moda d’oggi?
Sinceramente…penso che ci sia un po’ di…”confusione”.
Vedo troppa omologazione e “appiattimento” nei marchi commerciali.
Vedo l’artigianalità, con cui si è sempre distinto il Made in Italy, sfumarsi e perdersi in “meandri stranieri”…diciamo così.
Vedo un sistema chiuso ai soliti grandi nomi.
Vedo veri talenti, nuovi talenti non riuscire a lavorare.
Vedo “ciarlatani” improvvisarsi fashion designer…