Gentile ex-presidente del consiglio,
ho ascoltato questa sera il suo discorso alla nazione.
Complimenti a chi lo ha scritto, forse l’editor che ha curato quel famoso libro, come si chiama… Ah si!… il libro “Cuore”.
Mi sono commossa nel percepire il frammento di un magone, il fremito della difficoltà, che umanamente non lascia indifferenti.
Ma gentile ex-presidente (sulla sua gentilezza non si discute), mi consenta qualche rimostranza.
Ha detto che per lei è stato triste assistere alla reazione della piazza alle sue dimissioni.
Mi scusi, ma mi salgono in gola, e non scendono nonostante l’ovvietà, alcuni modi di dire come “Chi la fa l’aspetti” o “Chi è senza peccato scagli la prima pietra”.
Che cosa si aspettava? Un composto aplomb, dopo che proprio lei ci ha abituato a ben altro?
Sapesse quante volte noi italiani e noi donne ci siamo sentiti e sentite tristi, quante volte abbiamo pensato “questo è troppo!”
Dopo che ci ha chiamati coglioni (dichiarazione del 2006), dopo che ci ha imposto ministri e ministre dal discutibile curriculum, dopo che ci ha confidato di credere che Ruby Rubacuori fosse la nipote di un capo di stato, dopo che ci ha screditato agli occhi della politica internazionale con le sue corna, le sue barzellette e i suoi commenti sul lato b della Merkel. Dopo che all’estero aprono ristoranti italiani che si chiamano “bunga bunga”.
Dopo che ha detto che noi di sinistra ci laviamo poco (dichiarazione del maggio 2008).
Dopo che le sue televisioni ci hanno educato a rutti, parolacce e scopate-live sotto le coperte della casa del grande fratello, dopo che ha demolito la credibilità istituzionale della magistratura che un tempo addirittura ci intimoriva. Dopo che ha consigliato alle nostre figlie di cercarsi un buon partito per campare.
Dopo che ha detto che contro la violenza sessuale siamo impotenti perché ci sono troppe belle ragazze in questo paese.
Paese che ha definito un paese di merda, e che nel suo discorso di stasera invece dichiara di amare e di aver amato tanto.
Come avremmo potuto reagire alle sue dimissioni se non con un orgasmo collettivo e liberatorio?
Personalmente non ho stappato bottiglie ieri sera, mi sono guardata un film.
Non ho brindato perché nonostante il sollievo che mi da’ la consapevolezza che lei non rappresenti più il mio paese in Europa e nel mondo, in questo momento prevale l’amarezza.
Sarà che ho quasi cinquant’anni, ma mi rattrista enormemente constatare come siamo caduti e cambiati, politicamente, economicamente e culturalmente.
Mi rattrista anche sapere che non tutti siamo consapevoli e pronti ai sacrifici che ci aspettano.
Non ho brindato perché il fallimento del suo governo è un fallimento che ci riguarda tutti, e ci costringerà a un percorso doloroso, che ci troverà spesso impreparati.
La sua tristezza non è che un boomerang, gentile ex-presidente, e il suo rammarico per il giubilio della piazza mi ricorda altre bottiglie stappate, accompagnate da abbuffate di mortadella, che riguardano i senatori della nostra repubblica alla caduta del governo Prodi (2008, Camera del Senato).
Questa sua tristezza mi riporta a un altro detto, ahimè, che dice “Ognuno raccoglie quel che semina”.
Lo tenga a mente prima di piangere altre lacrime di coccodrillo, e la consoli sapere che comunque è un detto che vale per tutti.
Per tutti noi italiani confusi e travolti da un delirio di consumi al quale faremo fatica a rinunciare.
Per tutti noi che accendiamo la televisione ancora prima di darci un bacio, quando ci ritroviamo nelle nostre case, la sera.
Che questa crisi sia un monito ma anche uno stimolo, un’occasione di autocritica e di passi indietro e passi avanti per un’ Italia che io amo e soffro fino in fondo, e più di lei, mi creda, perché il futuro dei miei figli è molto più incerto di quello dei suoi.
Che sia monito e stimolo anche per lei, gentile ex-presidente del consiglio. Perché non è mai troppo tardi per essere migliori.
Cristina Obber
cittadina italiana
19 commenti
Non c’è mai stato uomo politico che dividesse così l’Italia. Forse la sua scomparsa dalle scene, ci riunira’!
Solo grazie.
Simona
Penso che la tua lettera l’apriremo in tanti e l’apprezzeremo, perchè esprime ciò che pensiamo.
I più hanno tirato un grosso sospirone di sollievo alle dimissioni, un attimo dopo hanno pensato ai problemi da risolvere.
Profondamente grazie… siamo in tanti ad avere l’anima piena di queste emozioni diverse e che pesano sul cuore.Anche per ognuno di noi è un’occasione importante per migliorarci e contribuire a migliorare la società della quale siamo parte integrante compresi i nostri figli. Quanti hanno questa consapevolezza oggi?… La salita è faticosissima, ma se, finalmente, ci compattiamo ce la facciamo. L’inverno si trasforma sempre in primavera.
Avete presente quando avete un virus che vi ha infettato il computer e che fino a che non viene rimosso, non riuscite più a fare niente? Bene a me sembra un po’ la situazione politica che stavamo vivendo. Forse rimosso B. riusciremo a lavorare per noi.Quello che mi ha sbalordito nel messaggio di addio del premier uscente è che ha detto che lavorerà il doppio per avere un’Italia moderna: Dio ce ne scampi..
Caterina… scomparsa dalle scene ?! è vero, il clima da stadio di questi ultimi anni ha impoverito il dibattito su tutti i fronti.
Hai saputo usare le parole che tutti abbiamo nel cuore, con la forza e l’energia tipico di chi ha finalmente sentito aprirsi un’altra porta e una possibilità che sino a pochi giorni fa non riuscivamo nemmeno ad immaginare. Aprire una lettera così è come alzarsi alla mattina e spalancare la finestra ascoltando il leggero alito della vita che ti sfiora continuamente… e sentire la voglia di iniziare.
cara cristina convidivo la tua amarezza e i tuoi sentimenti. Sono convinta che il clima che ha accompagnato le dimissioni di Berlusconi era segnato dal tifo cui ci ha abituati il berlusconismo che sarà duro a morire. Così come ha segnato il mondo delle donne, dopo aver assistito all’entrata nel governo di donne che non dovevano il successo alla conoscenza dei temi che andavano a trattare (per usare un eufemismo) ora forse, almeno così pare, avremo un governo fatto tutti di maschi e forse noi non avremo nemmeno il coraggio di reagire, perché ci hanno intrappolate, anche noi che non abbiamo nulla a che vedere con quella compagine, nel dover dimostrare che siamo all’altezza o alle bassezze di tanti maschi. Ancora una volta non potremo che resistere….
Da 17 anni mi vergogno quando vado all’estero e non dico che sono italiano,
per 17 anni, tutte le mattine mi sono svegliato pensando di avere avuto un brutto incubo,
per 17 anni ho acceso la radio, la sera, sperando che un notiziario ne annunciasse la morte (per fortuna non è successo perchè vedere le foto della sua faccia, ieri, è stato impagabile).
…solo una cosa mi sono chiesto ieri leggendo i giornali, ma i giornalisti si sono svegliati solo ieri? loro che potevano dar voce ai sentimenti di tanti dove sono stati in questi 17 anni? c’erano delle controfigure che scrivevanom articoletti, appena un po’ indignati, giusto per la forma?
Cristina, come sempre hai espresso in modo appassionato ed efficace i pensieri di tanti di noi,me compresa.
Grazie
Anna
Carissima Cristina,
non solo apriremo questa lettera ma la diffonderemo affinchè non ci siano “vuoti di memoria” che ci impediscano di ricordare ciò che abbiamo patito,soprattutto come donne.
Grazie di aver sottolineato ogni passaggio necessario a rammentarci “quanta vergogna”lascerà in eredità questo periodo,( da noi vissuto con troppa rassegnazione),ai nostri figli/nipoti che certo sapranno giudicarci senza troppi sconti
in questi commenti sento una forte condivisione, di pancia e di testa, del malessere che ci accompagna quotidianamente da tempo, ma anche del desiderio di guardare avanti per tirare una linea e ricominciare da qui. A Walter dico che quando vado all’estero mi dichiaro italiana, e spendo un po’ di parole per rappresentare la maggioranza di persone per bene che animano questo paese. Per togliere il sorrisetto dalla faccia dei miei interlocutori. Ma forse lui ci va spesso, e dopo un po’ uno si stanca, e fa prima.
Mario Rigoni Stern diceva spesso: “Spero di non morire sotto Berlusconi”. Spero abbia potuto godersi anche lui questo passaggio, da dovunque sia.
Ora preoccupiamoci di domani mattina, e insieme a figli e nipoti cerchiamo di non avere più paura.
Grazie, Cristina in quello che hai scritto c’è forse ancora qualcosa da aggiungere, nulla da togliere!
Grazie, Rosita
Ciao Cristina,
hai scritto una bella lettera che descrive i sentimenti di questo momento politico ed è propri da questi che dobbiamo ricominciare per ricostruire la credibilità della nostra Italia.
A presto
Luca
Lettera stupenda! Riguardo il videomessaggio dell’ex premier e alla sua profonda tristezza per le manifestazioni di giubilo alle sue dimissioni, dico che manifestazioni ce ne sono state tantissime (cortei, SNOQ, indignados… solo per fare degli esempi). Ma dov’era in quelle manifestazioni? Non si è rattristato dunque quando i Black Block hanno devastato Roma? Non si è rattristato quando migliaia di donne con la manifestazione Se non ora Quando chiedevano le dimissioni? Io sono triste perchè evidentemente tutto quello è rimasto inascoltato..
Carissima Cristina. Ci conosciamo per vie trasverse ma sono certa che il mio cognome ti toglierà ogni dubbio. Ho sempre nutrito profonda tristezza e pena per quello che troppo cortesemente hai definito il “gentile ex – presidente del Consiglio”, anche se spesso, nel raccogliere informazioni un pò qua un pò la, ho incontrato persone da me molto stimate pronte a decantarlo ed elogiarlo. Nella confusione di pensieri nella quale, puoi immaginare, una ragazza di 22 anni si possa essere trovata dopo aver mosso i primissimi passi in un ambito così vasto, ed attualmente devastato, sono comunque rimasta appesa alle mie sensazioni e direi che non mi hanno delusa. Queste poche considerazioni sono solo un’occasione che colgo per farti i miei complimenti. Non era la prima volta che leggevo articoli frutto della tua intelligenza e competenza, ed ogni volta rimango sinceramente rapita…ed arricchita. Un abbraccio. Francesca
Francesca, che dirti…grazie! Per me scrittura è condivisione, sempre, quindi questo tuo sentire non può che farmi bene.
A 22 anni è certo che per te politica è stato soltanto questo. Per me è stato anche altro, e altro può e deve ritornare ad essere. Ma questo sarà possibile solo se tu e tutti quelli di 22 anni vi ci avvicinerete, adesso. se non ora, quando?
ricambio l’abbraccio,
: )
Cara Cristina, siamo giovani anzi giovanissimi ma già onerati di impegni ed aspettative. La voglia di essere soggetti attivi della politica del nostro paese non manca a moltissimi di noi, credimi. Studio e lavoro però occupano tutte le nostre giornate, e i recenti eventi non ci rendono di certo combattivi ma piuttosto rassegnati. I grandi cambiamenti di quest’ultima settimana, però, sono stati già di grande stimolo ed ispirazione per ricominciare a farci sentire.. o perlomeno per ricominciare a credere in qualcosa o qualcuno. Un saluto dalle tue, nostre montagne (già spolverate di neve)! 🙂
Grande Cristina, nei contenuti e nei toni.
Hai espresso i sentimenti di molti, sia cittadini di destra che di sinistra.
Lo hai fatto con pacatezza e senza trionfalismi: trovo anche io che non ci sia nulla da festeggiare. 🙁
Nella mia vita ho la fortuna di non odiare nessuno e pertanto non desidero cominciare ora (tanto meno con la categoria “politici”), ma certamente il sollievo che provo per questo cambio, non è banale.
Certo, sono ben conscio che al peggio non c’è mai fine (i nostri politici in quarant’anni ci hanno abituato alla grande in questa logica), ma essendo persona ottimista, spero ancora in un miglioramento; un miglioramento non tanto politico (li non ho speranza), non tanto economico (noi Italiani siamo abituati solo a galleggiare, purtroppo), ma soprattutto etico e sociale.
Guardo i miei figli e mi chiedo spesso come possano riuscire a migliorare se stessi e la società, quando gli esempi di degrado morale che ci arrivano dai “piani alti”, sono di direzioni esattamente opposte.
…. comunque, complimenti ancora Cristina; il tuo approccio è quello giusto.