di Caterina Della Torre –
Oggi Pari Opportunità vuol dire uguaglianza nella diseguaglianza, parità nella differenza, rispetto della Persona
Claudia Farina è una brillante funzionaria di Roma Tre, Università degli Studi, la più giovane delle università romane, che stata aperta solo nel 1992 ( conta però già circa quarantamila studenti iscritti; sono attive 8 che offrono, complessivamente, 29 corsi di Laurea, 43 corsi di Laurea magistrale, 62 Master, 13 Corsi di perfezionamento, 16 Dottorati di ricerca, 5 Scuole dottorali e 2 Scuole di specializzazione).
Di cosa ti occupi Claudia a Roma Tre?
Professionalmente di materia normativa contrattuale; inoltre, da alcuni anni ho iniziato ad interessarmi di tematiche di genere e ad occuparmene sempre più attivamente, anche mediante vari ruoli ricoperti, via via, in tale campo. A seguito di elezioni di ateneo, quindi con un incarico di natura elettiva, da circa 4 anni, sono componente di un attivo e molto operativo Comitato Pari Opportunità , istituito nell’Università ai sensi della legge 125/91, nonchè Consigliera di Fiducia (figura istituzionale prevista dalla stessa normativa in materia), nell’ambito dell’ateneo stesso, su nomina del Magnifico Rettore; le ulteriori due cariche indicate sono succedute a seguito della promozione di un Corso promosso dal Ministero Pari Opportunità di formazione
delle Donne alla Politica (vedi allegato ), e altresì della costituzione di una Associazione a carattere nazionale di coordinamento di CPO universitari.
Perche’ si parla sempre piu’ di pari opportunità e poco di politiche femminili?
Oggi Pari Opportunità vuol dire sempre più anche benessere di lavoro e sul lavoro e non riferito al solo genere femminile, ma a tutta la categoria di lavoratori; oggi Pari Opportunità vuol dire uguaglianza nella diseguaglianza, parità nella differenza, attenzione comune a questioni spesso comuni da risolvere o migliorare, rispetto dei generi, rispetto della persona.
La presenza delle Donne nella società e nel mondo del lavoro, a tutto campo, è andata costantemente aumentando negli ultimi vent’anni, resistendo anche ai periodi di crisi e recessione. le Donne sono state soggetti attivi di forti cambiamenti, portatrici di nuove esigenze rispetto all’organizzazione e alle forme del lavoro, alla definizione dei tempi di vita, alla qualità delle relazioni nell’ambito professionale. Il dibattito su questi temi ha coinvolto e coinvolge a tutt’oggi, persone provenienti dagli ambiti più diversi, il mondo della pubblica amministrazione (da cui provengo personalmente), quello imprenditoriale, dei sindacati, il mondo della formazione, il movimento delle donne, del volontariato e del settore no profit, della politica. Tuttavia, le Donne devono ancora combattere con vecchi stereotipi di genere, con modelli femminili ormai desueti e soprattutto con un mondo maschile non preparato ad accogliere completamente e fortemente tutti questi cambiamenti e non facilmente disposto a cambiare.
Ciò premesso, è facile spiegare perchè parlare oggi di politiche femminili trova spesso riluttanza all’ascolto e scetticismo nella pratica. Le Donne ci sanno fare, sono consapevoli di essere cambiate e tanto, oggi studiano, lavorano, fanno ricerca, assumono incarichi importanti, fanno carriera, spesso con le notevoli complicazioni derivanti dal dovere-saper conciliare cura del lavoro e cura familiare, si interessano sempre più alla politica, alle istituzioni, all’economia, combattono sempre più ad armi pari rispetto al mondo maschile e..oserei dire anche maschilista, tutt’oggi ancora vigente in molti ambiti ed in svariati settori sociali e lavorativi.
Perche’ le Università si stanno cimentando sempre di più su questo spinoso argomento che in realtà è la vita civile che non rispetta?
Oggi le realtà universitarie sono molto coinvolte in questo campo, anzi possiamo ben dire che le Università hanno un’importanza particolare per lo sviluppo della cultura di genere e per la diffusione delle pari opportunità.
I percorsi di studio personali si intrecciano ai programmi didattici che,
soprattutto negli ultimi anni, stanno offrendo un contributo importante per la teoria di genere; faccio il caso della mia Università.. qui è presente, solo per citare qualcosa dei tanti percorsi didattici di livello universitario possibili, un Master di I livello per Formatori ed Esperti in Pari Opportunità, Women’s studies e identità di genere, Coordinatrice Prof.ssa Francesca Brezzi, presso la nostra Facoltà di Scienze della Formazione, istituito alla scopo di presentare un percorso formativo che dia le conoscenze necessarie a donne e uomini per partecipare maggiormente alla vita politica e alla vita pubblica in genere ed entrare con competenza nelle istituzioni.
E ruolo fondamentale nella realtà universitaria, hanno assunto i Comitati Pari Opportunità delle singole Università , volti a tutelare lavoratrici e lavoratori, studentesse e studenti, anche a promuovere le tematiche di pari opportunità all’interno degli atenei, a sviluppare concetti come uguaglianza di trattamento, giuridico e salariale, parità nei ruoli, pari competizione, uguali opportunità. Tali organismi, in particolare, sono volti a tutelare la parità di trattamento tra uomini e donne fanno la loro comparsa a partire dagli anni Ottanta; da allora, la loro diffusione e importanza è cresciuta fino a renderli istituzioni di riferimento e garanzia per la difesa dei diritti delle donne e non solo, mediante le azioni positive , espressione che compare in ambito europeo appunto all’inizio degli anni ’80 e che indica quegli strumenti idonei a combattere le forme di discriminazione nei confronti delle lavoratrici e favorire l’attuazione dei principi di parità e pari opportunità tra uomini e donne. La Legge 125 del 10 aprile 1991 Azioni positive per la realizzazione della parità uomo-donna nel lavoro è, infatti, volta a tradurre concretamente il concetto di azione positiva riprendendo ed amplificando i principi e le finalità che altre leggi (L.1204/71 e L 903/77) avevano introdotto.
Pensi che la cultura e quindi la conoscenza possa aiutare il mondo delle pari opportunità?
Tantissimo! Secondo me, ad oggi, in un generale cambiamento socio-politico-culturale di vedute, di responsabilità, di opportunità, si inserisce in modo sempre più forte e visibile, direi, l’importanza del Sapere, della conoscenza intesa come valore assoluto e relativo al mondo femminile e di genere, della Cultura di genere, considerando il ruolo che le donne hanno assunto e assumono sempre di più nella nostra società, nel campo del lavoro, delle professioni, dell’istruzione primeggiando anche in settori che, fino a pochi anni fa, erano esclusivo appannaggio degli uomini.
Chi è Claudia Farina
Responsabile Ufficio Convenzioni/Elezioni/Regolamenti -Area AA.GG. – Componentedel Comitato Pari Opportunità dell’Università degli Studi Roma Tre – Consigliera di Fiducia per i casi di molestia sessuale, malessere sul lavoro -Coordinatrice amministrativa del Corso di Formazione Donna, Politica e Istituzioni a Roma Tre -Segretaria dell’Associazione nazionale Coordinamento Comitati Pari
Opportunità Universitari (UNICPO)