di Caterina Della Torre –
Alle soglie del percorso: ri-conoscersi profondamente.
”Per realizzarci come individui, migliorare le qualità della relazione con noi stesse e con il prossimo, della nostra vita in genere, dobbiamo partire da un presupposto che è tanto scontato quanto difficile da attuare. Crescere significa prima di tutto affrontare un lavoro profondo di auto-conoscenza. Al di là delle caratteristiche più evidenti della nostra personalità, sarà utilissimo comprendere quali sono le cause interiori, le dinamiche, le sovrastrutture, ma anche gli aspetti di risorsa che hanno fatto di noi ciò che siamo oggi, per poter ideare e concretizzare un progetto di crescita personale sano ed efficace.”
Così inizia il libro di Zuleika Fusco Viaggio nelle energie del femminile.
Zuleika, Counselor relazionale, formatrice esperta in comunicazione e risoluzione pacifica del conflitto, ha 38 anni, di Pescara, laureata in lettere, non è sposata e non ha figli. I suoi figli sono il suo lavoro e le persone che accompagna nel loro percorso di crescita personale.
Cosa fa il counselor e cos’è il counseling relazionale?
Il counseling relazionale: un servizio di aiuto alla persona, un’ attività professionale che si propone di aiutare le persone a trovare soluzioni pratiche ai loro problemi di tipo psicologico, esistenziale, comunicativo-relazionale.
Il counsellor è uno specialista di risorse umane e il suo ruolo è in primo luogo basato sull’ascolto, per comprendere la natura del problema, le esigenze delle persone in esso coinvolte e le caratteristiche dell’ambiente socioculturale in cui esse vivono.
Come sei diventata counsellor?
Dopo la laurea in lettere ho seguito il primo master del settore tenuto a Siena. E’ una professione che esiste in Gran Bretagna e Stati Uniti ma era arrivata in Italia da pochi anni.
Sono partita da un disagio personale a cui ho cercato di trovare delle risposte e poi ne ho fatta una professione.
Che differenza esiste tra un counselor e uno psicologo?
Il primo da risposte più umanistiche e il secondo più psicologiche.
Il counsellor accompagna un cliente sostenendola. Non tratta patologie.
Hai sviluppato dei corsi?
Sì, a Pescara al Centro Avalon e a Cesena. E’ nato un laboratorio che esiste in entrambe le città che si chiama “Cerchio di sorellanza”. Cominciato in sordina, gli iscritti sono andati aumentando esponenzialmente.
Chi si rivolge a te?
Un po’ tutte i tipi di persone, sia per età che per sesso. Le donne sono in maggiore numero, mentre gli uomini faticano a fare il passo di richiesta d’aiuto. Quando arrivano a compierlo rimangono interessati a continuare il percorso di scoperta di se stessi. E delle proprie energie. Esiste uno spaccato tra un quotidiano d’immagine ed uno privato che deve essere colmato.
Tra le varie tipologie di energie femminili da te elencate nel libro in quale ti identifichi?
L’’idealista, l’oblativa, l’affabulatrice, la strega, la badessa, la guardiana della soglia, l’edonista radicale, la guerriera o l’innocente senza tempo?
Ognuna ha la sua ferita, il punto debole, da cui derivano il profilo, l’immagine personale, le relazioni interpersonali, il rapporto con il potere e la strategia di potere. Io mi identifico nella strega.
Le tipologie da me indicate derivano dall’enneagramma, dall’antica Babilonia . E’ qualcosa che esiste da sempre. Il bello di fare un percorso personale libero ci aiuta a mettere a fuoco e fare emergere delle qualità rimaste soffocate. I percorsi di crescita personale mettono in luce i punti di forza e quelli deboli.
Molti ritengono che se una donna non ha figli non sia soddisfatta. Ma non è così per te, vero?
Credo che esista un orologio biologico che spinge le donne ad una certa età a riflettere su stesse.
Non credo che avere un figlio sia una necessità e spesso viene indotta dalla società. Come per esempio il matrimonio, molte donne si sposano perchè indotte dalla famiglia quando pensano che amare sia diverso.
E’ molto interessante vedere le donne che si confrontano tra di loro durante le nostre riunioni. Infatti è difficile rimanere lontani da modelli che vengono spesso imposti. Come per esempio è difficile fare la manager restando se stesse.
dal libro:
”Noi donne, oggi, avendo rotto l’antico patto di alleanza con la Natura e i suoi cicli, lontane dall’arcaica capacità di sentire e di sentirsi, abbiamo dimenticato chi siamo, occultato la nostra origine e il nostro potere. Se ci poniamo nei confronti della società in cui viviamo come osservatrici, ci accorgiamo velocemente che la relazione tra donna e potere attualmente è poco sana. Nell’ illusione di aver trovato una nuova identità, abbiamo emulato l’uomo nei suoi aspetti critici. Pur di conquistare un ruolo, rinunciamo a esprimere ciò che di femminile è in noi e che invece costituisce la nostra naturale potenza. Essere donne di potere non vuol dire diventare la brutta copia del maschile, ma riacquistare consapevolezza delle nostre risorse e del nostro specifico valore, fare della diversità dall’uomo una ricchezza di cui giovano tutti, liberarci dai condizionamenti culturali per essere sempre più coerenti, sempre più noi stesse. Tutto ciò comporta gestire i ruoli con le qualità dell’energia che ci appartiene per natura. Pertanto sorge l’esigenza oggi più che mai di rileggere ciò che sta accadendo a livello sociale partendo dall’esperienza personale e riflettendo su cosa vuol dire essere donna, visto che siamo dotate di una ricchissima grammatica interiore che può fornirci la risposta. E non una risposta intellettuale, ma energetica, in grado di modificare la nostra quotidianità e di farci arrivare dove desideriamo senza scendere a compromessi con valori di cui siamo l’emblema…”
Si avvicinano le vacanze e lasciando da parte la vita quotidiana che spesso ci fagocita, abbiamo tempo per riflettere su noi stesse.
Dove comprare il libro:
http://www.macrolibrarsi.it/libri/__viaggio_nelle_energie_del_femminile.php
L’Enneagramma
L’enneagramma, antico mezzo di conoscenza di sè e di evoluzione spirituale, pare sia nato in Persia più di duemila anni fa, dove era usato come percorso iniziatico dai maestri Sufi. É uno strumento che aiuta a fare verità su se stessi: da una parte ci rende consapevoli della nostra unicità e dall’altra ci spinge a cogliere le similitudini che ci legano alle altre persone. Permette infatti di rendersi conto che ognuno di noi ha modelli di comportamento, tendenze selettive o filtri che lo condizionano, e che gran parte delle difficoltà umane sono causate dal fatto che siamo ciechi al modo di vedere degli altri.
L’enneagramma descrive nove diversi tipi di personalità e il rapporto tra loro. Se siamo in grado di riconoscere il tipo a cui apparteniamo, potremo affrontare meglio i nostri problemi, oltre che conoscere meglio i nostri familiari, amici e colleghi. Ma oltre alla descrizione delle varie caratteristiche umane, l’enneagramma conduce al cambiamento interiore. E’ più di un’indagine psicologica per la conoscenza di sé: ci dà la possibilità di metterci a confronto col nostro io inconscio, invitandoci a prenderne coscienza.
I 9 tipi dell’enneagramma si raggruppano in 3 diversi centri: viscere, cuore e testa.