Spesso si crede e si dice che le donne non sono portate per le materie scientifiche, ma l’evidenza dimostra il contrario.
E’ il caso di Francesca Sanzo. Tentottenne bolognese convive e ha una bambina di 5 anni. Laureata in Lettere Moderne ha poi conseguito un Master in Informatica e Comunicazione per le Scienze Umanistiche coniugando due saperi solo apparentemente lontani.
Che lavoro fai? Ti occupi di Social media?
Mi occupo di comunicazione web, in particolare Digital P.R e storytelling: ovvero studio le strategie per posizionare al meglio aziende e progetti sul web e i Social Media attraverso il racconto dell’identità d’Impresa. Sono free lance e seguo vari progetti on line, sia dal punto di vista editoriale che, in alcuni casi, strategico.
Pensi che siano un punto di arrivo o di partenza del web? Una naturale evoluzione del web?
Per me i Social Media sono soprattutto un mezzo per condividere informazioni, conversazioni e creare una narrazione condivisa tra molte persone. Non credo siano un punto di arrivo ma certamente nemmeno un punto di partenza, sono la naturale evoluzione del web in tempi come questi, in cui il racconto e il raccontarsi stanno assumendo un ruolo sempre più centrale nell’identificazione di noi stessi e nella riflessione collettiva sulla società e sulle persone. Le evoluzioni del web le facciamo noi, con l’evoluzione fluida delle innovazioni che sono utili all’uomo.
Con i social media, l’utente è più esposto o meno solo?
I Social Media sono una piazza dove incontriamo tante persone: come in una piazza dobbiamo avere la consapevolezza che stiamo condividendo con amici, conoscenti e sconosciuti contemporaneamente, per cui bisogna imparare a gestire le proprie idee, i modi con cui le comunichiamo e il nostro vissuto con la stessa consapevolezza con cui le gestiamo sul territorio. Il fatto che grazie al web “è più facile comunicare” è un’illusione: la comunicazione, se vogliamo che sia efficace, deve sempre considerare il contesto, l’interlocutore e l’opportunità. I social media possono dare la sensazione di un gruppo coeso, quando ci si lega per temi comuni, ma se il gruppo non ha un riscontro oggettivo nel reale, i legami rimangono deboli, basati su emozioni passeggere e non su una reale e lucida condivisione di intenti.
Il femminismo ha avuto un solerte alleato nel web. Anche oggi continua ad esserlo?
Il web è stato molto utile per fare un censimento e contare le persone, farle sentire meno sole di fronte a un senso di inadeguatezza sempre più diffuso nel nostro Paese, tra le donne e coloro a cui sta a cuore il contrasto degli stereotipi di genere. La rete è un’alleata quando i movimenti scendono in piazza, quando si organizzano eventi e progetti che hanno una reale ricaduta sul reale, quando serve a tessere relazioni tra persone, associazioni e simpatizzanti, ma è anche un pericoloso “calmieratore” se autoreferenziale. Condividere idee e programmi on line dà spesso la sensazione di essere in molte, ma poi in quante siamo disposte a portare nel reale l’entusiasmo che mettiamo nella rete? Il tempo che passiamo a commentare un blog o in un gruppo su facebook è tempo di valore o forse una parte potrebbe essere investita in incontri con le persone, nelle città e dove – non a tutti – arriva il web?
Sei stata l’ideatrice di Donne Pensanti ed ora l’hai lasciata. Pensi si passare ad un’altra avventura?
Continuerò a lavorare on line, sui miei blog (www.francescasanzo.net e www.panzallaria.com) e con il progetto Zero Stereotipi per una comunicazione a impatto zero stereotipi che ho fondato insieme a Giorgia Vezzoli di Vita da streghe. Continuerò anche a fare tutto quello che posso sul territorio, a Bologna, con le tante associazioni e persone con cui sono entrata in contatto in questi anni (Associazione Hecate, GGD Bologna e molte altre). Credo fortemente che sia nell’incontro trasversale tra chi si occupa di cittadinanza attiva sui territori locali che si possano creare progetti efficaci di inclusione a tutti i livelli. L’esperienza di “Le nuove professioni delle donne”, evento realizzato in collaborazione con Mara Cinquepalmi e GGD Bologna per promuovere le opportunità professionali che la rete offre alle donne ne è stato un grande esempio. L’evento ha avuto un enorme riscontro a Bologna e ha realizzato una bella inclusione di persone che la rete non la frequentano, facendo dialogare professioniste e donne in cerca di nuove opportunità.
http://www.slideshare.net/Panzallaria/fem-blog-camp-2011-facciamo-rete-una-piattaforma-per-tutte