La paura del futuro, l’incertezza del domani si fiuta ovunque
Da tempo e ogni giorno sempre più stiamo col respiro sospeso ad ogni Giornale Radio o Telegiornale e la mattina prima di leggere il Quotidiano cerchiamo l’OM tibetano per non lasciarci vincere dalla paura e dallo stress…
Quello che accade a questo nostro stupendo quanto ingenuo paese si sta riflettendo fortemente ed inesorabilmente sul nostro comportamento relazionale, sulle nostre paure profonde oltre che all’approccio ai consumi che calano senza sosta.
E’ sufficiente fare un giro all’ora di punta per i centri delle città che solo un anno fa, erano colorati e rumorosi di persone, per rendersi conto che i negozi sono semivuoti e s’ intravedono commessi che si avvicinano sempre di più alla porta quasi ad invitare i passanti a non avere paura ad entrare.
C’ è una triste aria in giro, dimessa, di ristrettezza economica, silenziosa quasi furtiva, anche le luci del Natale sembrano più basse e di tono minore… La paura del futuro, l’incertezza del domani c’è e si fiuta ovunque.
Gli analisti economici profetizzano un Paese in pericolo di recessione, si vive con il terrore di svegliarsi una mattina vicinissimi al “rischio Default” e la cura dovrà essere veloce, energica e richiederà “lacrime e sangue”.
Interessante leggere alcuni passi dell’ intervista sulla Paura del Futuro che Silvia Rodeschini, ricercatrice in Storia della Filosofia dell’Università di Bologna, ha fatto a Hans Jörg Sandkühler filosofo, del Comitato Internazionale dell’Istituto di ricerca sulla Democrazia e i Diritti umani.
…” Oggi c’è la paura del futuro. Ma se non vogliamo pensare a questa questione in modo astratto, allora dobbiamo dire chiaramente che questa paura non è la condizione universale di un’umanità fittizia, così come non c’è «un unico» futuro per tutti – al di là delle utopie e delle promesse salvifiche delle religioni e delle concezioni politiche del mondo.
Nessuno ha paura del futuro solo perché esso è aperto e incerto. La paura del futuro ha tante ragioni quante sono le differenze nelle condizioni di vita. La paura di perdere potere e ricchezza non è la paura che ha colui che resta condannato alla povertà. La povertà in Europa non è uguale alla povertà in Africa. Il pericolo di venire minacciati dalla guerra non è lo stesso in Europa e in Iraq. In Italia ci sono ragioni diverse per avere paura della distruzione della democrazia rispetto a quelle che ci possono essere in Gran Bretagna.
Ci sono buone ragioni per preoccuparsi del futuro – non del futuro dell’«umanità» ma del futuro di ciascuno di coloro che hanno dignità umana e che godono di diritti umani, ma che sono minacciati dall’esclusione. Non dimentichiamoci un fatto fondamentale in conseguenza del quale la difesa di ciò che è indissolubilmente unito – dignità, eguaglianza, giustizia, libertà, solidarietà e stato di diritto – sembra diventare un lusso..”
Poi, navigando in rete alla ricerca di teorie consolatorie, troviamo chi, per contrastare la Paura e l’Ansia del Quotidiano pratica un semplice esercizio di Meditazione Yoga.
“…Sedete confortevolmente in posizione comoda. Appoggiate la parte posteriore della mano sinistra sul palmo della mano destra. Il pollice della mano destra sta al centro del palmo della mano sinistra ed il pollice sinistro sta sopra al destro. Le dita della mano destra tengono la mano sinistra in un abbraccio delicato e confortevole. Tenere le mani in questo modo vi dà pace, portate le mani al centro del vostro cuore appoggiandole alla cassa toracica. Gli occhi sono chiusi , per finire inalate profondamente e distendetevi.
Questa meditazione contribuisce, secondo YB ad eliminare la paura del futuro che deriva dalla memoria subconscia del passato. Vi costringerà a tener conto del vostro centro del cuore. “
PROVATE E RACCONTATECI SE AIUTA…