di Magda Terrevoli e Maria Pasanisi
Il progetto “Emittenti locali e differenze di genere”, attuato dal CORECOM Puglia e Commissione Pari Opportunità Regione Puglia, ha l’obiettivo di rilevare come le emittenti pugliesi riescono a far transitare attraverso l’informazione, modelli coerenti con la nuova identità di genere, o al contrario, continuano a veicolare una rappresentazione ispirata a vecchi modelli e stereotipi condannando la figura femminile alla marginalità.
La metodologia utilizzata segue parte dell’impostazione della ricerca effettuata dal Global Media Monitoring Project.
Le emittenti analizzate (14-15 novembre 2010) sono le seguenti:
ANTENNA SUD – Bari
STUDIO 100 – Taranto
TRCB – Ostuni (BR)
TELEFOGGIA srl – Foggia
TELENORBA – Conversano (Ba)
TELERAMA srl – Lecce
La fascia oraria su cui è stato effettuato il monitoraggio è quella che va dalle 19 alle 24, su notiziari e programmi di
approfondimento ad essi collegati.
Metodo utilizzato
VERIFICA DEI RUOLI DI VERTICE ALL’INTERNO DEI CDA DI CIASCUNA EMITTENTE E PRESENZA DI GIORNALISTI E GIORNALISTE (Tot. 71 D-76 U)
CONDUZIONE
LA NOTIZIA
IL CONTESTO DI PERTINENZA
SOGGETTO DELLA NOTIZIA
CLASSIFICAZIONE STEREOTIPI (Palesi, sottili, occasioni mancate/genere nascosto, genere consapevole)
I risultati
Le donne sono risultate, in linea generale, fortemente sottorappresentate nelle notizie.
Quali le conseguenze?
La bassa presenza femminile nel mondo dell’informazione restituisce un’immagine irreale del contributo di uomini e donne alla costruzione sociale e condiziona il perpetuarsi di modelli femminili che spingono a fare riferimento privilegiato ad altri ambiti di espressione come quelli legati allo spettacolo e all’intrattenimento leggero.
Come autorità o esperte le donne non appaiono quasi mai nell’informazione
Nella maggioranza dei casi, la visibilità femminile dipende dal coinvolgimento diretto nei fatti di cui si narra.
Coinvolgimento basso di esperte anche dove i temi sono di prevalente interesse femminile (la maternità, ad esempio):
Manca un punto di vista di genere sulle questioni importanti (l’informazione politica e l’economia).
Gli uomini primeggiano nelle notizie riguardanti l’Economia.
La conseguenza più immediata è perpetuare l’idea che nelle cose che davvero contano (politica ed economia, appunto) non esiste la possibilità di un altro punto di vista, un punto di vista “differente”.
Si riafferma così, che per avere potere una donna ha solo due alternative: adeguarsi all’ordine corrente o rinunciare ad agire.
Quindi permane una visione sessista della figura femminile.
Il sesso e il crimine sono i classici mondi di riferimento dello stereotipo.
La donna in posa sexy sulla moto in esposizione per illustrare la crisi delle vendite è noiosa ripetizione di
un’immagine stantia: l’ammaliatrice, spalmata sul cofano, pezzo integrante della macchina, carrozzeria umana.
Prevalenza femminile in articoli o servizi di cronaca che riguardano criminalità e violenza sono traccia resistente ed indicativa di una sensibilità dell’informazione stereotipata verso le donne del “male”: l’assassina, la complice.
Non c’è sostanziale differenza di approccio al tema da parte delle sei emittenti prese in esame.
Sono presenti differenze di sensibilità ma nessuna realtà fra quelle esaminate sembra capace di far transitare modelli realmente nuovi e rispettosi del cambiamento in atto.
E’ necessario quindi riequilibrare la presenza femminile rispetto a quella maschile, per quantità ma anche e soprattutto per qualità di interventi, stimolare l’attenzione a scegliere più figure femminili autorevoli, moltiplicando i modelli positivi da offrire a ragazzi e ragazze; sviluppare attenzione a ricercare un punto di vista femminile anche sulle questioni da sempre appannaggio degli uomini come l’economia e la politica, spingere a riconoscere ed evitare scivolate anacronistiche e dannose verso la donna-caricatura, la donna-fantasia partorita dall’immaginario maschile.
IPOTESI FASE POST-PROGETTO
CREARE AREA TEST
Stimolare una o più emittenti ad organizzare un percorso formativo all’interno dell’azienda, indirizzato ad operatori/trici dell’informazione;
Progettare una conseguente azione di monitoraggio ed una successiva fase di analisi dei risultati in termini sia qualitativi, che in termini quantitativi.
Verificare ed esplorare il nesso fra adeguata rappresentazione femminile e gradimento potrebbe dare indicazioni utili su come avviare in maniera efficace il processo di cambiamento auspicato
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