Le donne nel mercato del lavoro della città di Milano: tanti piccoli lavori.
…Milano si concentra il 4% delle imprese italiane con titolari donna.
Milano è inoltre prima per biblioteche, gallerie d’arte, case d’asta, numero e
afflusso di pubblico a fiere e congressi e per ristoranti selezionati, ma…
1. Perché le donne a Milano
Il tema dell’occupazione femminile negli ultimi anni ha acquistato una sempre maggiore rilevanza nel dibattito politico ed economico anche per effetto delle raccomandazioni europee: uno degli obiettivi della Strategia di Lisbona è rappresentato proprio dall’occupazione femminile, che dovrebbe raggiungere il 60% entro il 2010. L’Italia, il cui tasso nel 2009 si attesta al 46,4%, si trova largamente al di sotto dell’obiettivo prefissato, soprattutto a causa delle importanti differenze territoriali.
In questo quadro la Lombardia appare una tra le regioni più virtuose del territorio nazionale e, al suo interno, spicca la realtà della provincia di Milano, che nel 2007 e nel 2008 ha raggiunto e superato la quota di occupazione femminile prevista dal trattato di Lisbona.
La crisi, che ha dispiegato i suoi effetti più potenti sull’occupazione tra il 2008 e il 2009 ha avuto un effetto importante sul tasso di occupazione: quello maschile ha perso infatti, a livello nazionale, 1,7 punti passando dal 70,3 del 2008 al 68,6 del 2009 e anche la componente femminile evidenzia una perdita che, pur limitandosi (anche grazie alla sua minore presenza nei settori di attività più colpiti dalle perdite occupazionali) a 0,7 punti percentuali, la colloca nel 2009 su valori inferiori rispetto al 2007.
La diminuzione del tasso di occupazione che si registra a livello nazionale si evidenzia anche nei dati regionali e provinciali, riportando Milano, nel 2009, ad un 59,3%, dato ben lontano non solo dal 61% dell’anno precedente ma anche dal 60,1% del 2007.
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