La felicità può creare disagio se si pensa di non meritarla
In una realtà così competitiva ed impietosa nella quale non è consentito fermarsi un attimo a riflettere sulle antiche ed irrisolte questioni della vita e della morte, in un mondo che in modo non troppo democratico non risparmia sulle ingiustizie e sulle disparità premiando i furbetti e facendo pagare ai puri tributi molto alti, sono sempre più spesso presenti lo sconforto, l’angoscia ed una forte attitudine al pessimismo.
Nonostante gli esperti di psiche invitino ad essere positivi e ad avere una visione ottimistica del futuro per mantenere l’energia sufficiente ad affrontare la dura realtà, molti e più di quanti si pensi, devono obbligatoriamente scaricare giornalmente lo stress accumulato, camminando, correndo, cucinando o semplicemente dormendo.
La felicità può creare disagio se si pensa di non meritarla o di goderla a scapito di qualcun altro e i pensieri negativi colmano questo eccesso con una punizione che è quella appunto del farci pensar male quindi stare male.
Se poi la nostra vita non contiene passioni e obiettivi ben precisi da realizzare capita che produciamo per forza risposte pessimistiche perché la nostra energia d’attenzione vaga senza concentrarsi su nulla di preciso e i pensieri sono calamitati soprattutto dalla negatività che ci sta attorno.
Si arriva addirittura a prepararsi alle notizie cattive per ridurre lo stato di shock in caso ne ascoltassimo o ne ricevessimo.
Il tipo di società in cui viviamo, fin dal primo notiziario del mattino, ci prepara ad aspettarci il peggio per evitare le delusioni dolorose o per colmare le incapacità ad affrontare eventuali scosse dovessero capitarci.
Cosa si può fare per pensare alla felicità in questo panorama di esperienze negative?
1. Innanzitutto dobbiamo avere noi e non il nostro cervello il telecomando dei nostri pensieri e delle nostre azioni.
2. Abituiamoci a fare ogni giorno alla stessa ora almeno un pensiero positivo, magari la sera prima di dormire.
3. Abituiamo il cervello a cacciare i pensieri negativi sostituendoli con altri piacevoli e soddisfacenti proprio spingendo via la negatività, sostituendola con un’immagine di felicità personale.
4. Abituiamoci a controllare i nostri pensieri non dando loro la libertà di vagare, ma incanalandoli dove desideriamo e dove non ci fanno male. Siamo tutti in grado di farlo, basta provare ed allenarsi.