di Cristina Obber
A tutti piace avere un pacchettino da scartare. Anche a te, anche a me.
Eccoci qui, agli sgoccioli, con la lista dei regali, chi su carta, chi in testa, chi soltanto nel cuore.
Tra moglie e marito, a volte, basterebbe chiudere gli occhi e ricordare i primi Natali trascorsi insieme, e i primi regali. Basterebbe ricordarsi di quando si facevano chilometri per regalarsi un oggetto speciale, un disco introvabile, una maglietta con la scritta fatta apposta per l’altro; basterebbe ricordarsi di quei pomeriggi fagocitanti alla ricerca di cioccolatini artigianali o di un biglietto aereo per New York.
Basterebbero pochi minuti con gli occhi chiusi per non rovinare tutto!
Quindi, caro marito, non regalarmi un mangiapolvere di ultima generazione, la mia lotta agli acari non ha niente di personale.
Non ti azzardare a spacciarmi per regalo l’asciugatrice altrimenti potrei restringerti non soltanto i maglioni.
Se il robot da cucina si è rotto non pensare di farmene trovare uno sotto l’albero, sarebbe come se io ti incartassi il carburatore nuovo della station wagon.
Guardati bene dal non iscrivermi in palestra, tanto quando mi va ci vado comunque.
Non lasciarti influenzare dalla tivù o dai parenti, che come diceva Monicelli, più son vicini, più son serpenti.
Anche se non posso fare la ‘ola’ per via della periartrite, sappi che mi piacerebbe un biglietto per un concerto dei Placebo o di Tiziano Ferro, e che a un massaggiatore plantare preferisco una pallina d’argento da appendere al collo.
Chiudi gli occhi e pensa a me, a cosa mi piace, a cosa mi emoziona, a cosa mi fa sorridere come una ragazzina.
Stupiscimi!
Io prometto di non addentrarmi tra gli scaffali del fai da te per metterti tra le mani trapani e avvitatori.
E nemmeno un tosaerba, in sleale concorrenza con la bici del sabato mattina.
Prometto di stare alla larga da sanitarie e farmacie, anche se vorrei tanto che tu smettessi di fumare. E dovresti volerlo anche tu.
Prometto di non spacciare per regalo le mutande tre per due dell’ Esselunga o i calzini felpati dell’Upim
E’ vero, siamo a corto di contanti e la tredicesima coprirà la rata del mutuo, quella del dentista e la polizza auto, ma non diciamoci che per noi due lasciamo stare, che pensiamo solo ai bambini. Che sia un libro di poesie o un fermacapelli, un film di Charlie Chaplin o un fumetto di Alan Ford, una sciarpa colorata o uno scacciapensieri, a tutti piace avere un pacchettino da scartare.
Anche a te, anche a me.
Ricordatelo amore, io me lo ricorderò.
Buon natale!
2 commenti
Questo articolo è semplicemente fantastico!!!
Cristina Obber riesce ad abbinare verità ed umorismo:)