di Caterina Della Torre
Un libro caldo, accogliente, che rinfresca l’anima e risveglia le emozioni, quello di Maria Pia Romano
Nata a Benevento, nel ’76, si trasferisce ben presto nella bella città pugliese, Lecce. Nel maggio 2010 si è sposata sott’acqua a Otranto (e poi in Chiesa sempre ad Otranto a gennaio 2011, nella chiesetta della Madonna dell’Altomare!). Il suo matrimonio subacqueo è il più cliccato al mondo su You Tube! Ora vive tra Ruvo (città del marito) ed il Salento. Fa la giornalista e si occupa di uffici stampa ed organizzazione di eventi. Niente figli, per ora.
Il tuo libro, l’Anello inutile”, è molto bello, un gioiello da centellinare. Rivela il tuo amore per il Salento e per la natura oltre che per le emozioni.
Come fa questa anima poetica a convivere con quella di giornalista?
Il tempo della scrittura creativa è un tempo lento, l’opposto di quello che m’impone il mio lavoro. Sono sicuramente anime complementari, a volte diventano diadi antinomiche, ma si deve pur “campare” ed oggi pensare di vivere di scrittura e di poesie sarebbe utopia. Sono iscritta all’Albo dei Giornalisti dal 2000, ho lavorato anche sette anni come ufficio stampa presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione dell’Univerisità del Salento ed amo profondamente il mio lavoro. Sono, però, anche un ingegnere mancato. Mi mancano otto esami per la laurea in ingegneria industriale, questo è il vero dilemma…perchè lo studio mi porta via dalla scrittura e viceversa…Diciamo che, ormai non riesco a sostenere più di un esame all’anno!
Quella terra sveglia le tue emozioni profonde?
Il Salento è la mia terra, me ne sono accorta ora che ne ne sono allontanata, andando a vivere in Alta Murgia. Non il Salento del clamore e dei gitanti d’agosto, il Salento selvatico, misterioso, quello è il mio luogo dell’anima. Sabato scorso a Gallipoli c’erano onde alte due metri che s’infrangevano sulla scogliera. E’ stato bello sentire gli schizzi su viso e la potenza del mare a pochi passi da me. Se tutti ci ri-avvicinassimo alla natura invece che farci travolgere dal caos degli ipermercati, credo che le cose andrebbero meglio.
In realtà le storie di base che racconti sono quelle di sempre, ma le condisci con ambrosia. Da dove ti viene ciò?
Sono contenta che tu mi dica questo. Grazie. Vengo dalla poesia, sicuramente viene da qui il gusto per l’accostamento delle parole. Infatti c’è stato chi ha definito L’anello inutile un libro di transizione tra poesia e prosa, dicendo che le immagini sono così evocative da far perdere la trama ad una prima lettura. Io ci tenevo a raccontare le mie storie, quella dell’uomo buono delle grotte, ad esempio. Per scrivere di lui mi sono ispirata ad Isidoro Mattioli, che il 1 febb. 1970 ha scoperto insieme ad altri compagni d’avventura la Grotta dei Cervi di Porto Badisco. Storia dolorosa, perchè questi speleologi sono morti senza ricevere mai una ricompensa.
Scrivere cosa vuol dire per te?
Una salvezza e una condanna. perchè la scrittura mi salva dai miei vuoti, mi rende amica la solitudine. Una condanna perchè a volte si ha la sensazione di vivere un tempo diverso dal tempo del mondo…di essere “fuori tempo” come la macara delle allucinazioni, la scrittrice che vive sola con i suoi gatti…
Perchè ci sono tante donne romanziare, ma queli di cui si parla maggiormente, spesso i più venduti, sono gli uomini?
Ignoro le logiche di un mercato in cui si vendono le ricette della Parodi e i libri di Fabio Volo (che confesso di non aver mai letto). Io ho nel cuore Maria Corti, la Allende, la Duras, Anais Nin, sono loro che mi hanno salvato, a loro devo molto.
Le parole che usi sono spesso preziose. Che valore ha per te la parola?
La parola è conforto e bellezza. Mi faccio accarezzare dalle parole e vorrei far immergere il lettore in una divensione diversa, in cui si flutta tra immagini evocate dalle parole. Ho sempre scritto poesia. Le parole sono come le note del violinista: per dire una parola, così come per tirare fuori una nota da uno strumento, deve esserci veramente un buon motivo. Altrimenti perchè inquinare la bellezza del silenzio?
Perchè hai scelto, il sorso, il respiro, il passo per dividere i capitoli del libro. Sono altri passi del tempo?
Il libro è diviso il acqua, aria, terra e fuoco, da qui la suddivisione in ulteriori capitoletti. Volevo che la scrittura cambiasse a seconda delle parti, dal blu delle immersioni alla leggerezza dell’aria, ai passi nella terra rossa delle Orte al fuoco del rito. Si, forse sono i passi del mio tempo…
L’uomo è sempre bellp e misterioso. L’uomo dei sogni?
L’uomo dell’anello inutile è un uomo libero: tutto inizia con uno zingaro di mare che getta via l’anello per inseguire la sua libertà. L’uomo buono delle grotte è affascinante nella sua leggera follia. Il violinista ama a suo modo, restando tuttavia con un anello tra le mani che non diventa mai dono, perchè lui stesso è incapace d’amore come la sua donna vorrebbe. Così lei smette di cantare e diventa musica nel tempo dell’anima. L’uomo dei sogni? Forse nel fuoco c’è la verità…Me lo auguro, perchè L’anello inutile, come notava proprio ieri nel corso di Una presentazione Laura Madonna, è un itineario dell’anima…