Sono circa 280 mila le imprese agricole condotte da donne, più del 27% del totale e la maggior parte di esse si trova nel meridione.
A renderlo noto è uno studio condotto dall’associazione ‘Donne in Campo’ della Cia.
Dati in controtendenza – si legge nella nota – rispetto al quadro generale agricolo, che vede una riduzione del numero delle aziende. Su un totale di oltre 1 milione 200 mila imprese, la presenza delle donne in agricoltura è inferiore solo al settore del commercio, dove si supera il 32,5%, mentre vengono doppiante abbondantemente sia l’attività manifatturiera (con il 10,6%) che quella dei servizi (10%).
Secondo ‘Donne in Campo’, la maggior parte delle imprese agricole condotte da donne si trova nel Mezzogiorno (44%), seguono le regioni del Nord (32%) e quelle del Centro (24%). Le aziende agricole rosa crescono specialmente nelle attività innovative, come ad esempio nell’agriturismo (35%), nel settore biologico, nelle produzioni di nicchia Dop e Igp, nell’ortofrutta e nella vitivinicoltura.
Sono donne che – ha sostenuto il presidente di ‘Donne in Campo’, Mara Longhin – guardano all’impresa con sempre maggiore attenzione e che puntano con caparbietà sulla qualità e la tipicità dei prodotti legati al territorio. Sono donne – ha continuato – che operano con la dovuta incisività per una competitività reale sui mercati nazionali e mondiali, che fanno dell’innovazione uno strumento indispensabile per crescere e svilupparsi.
Le imprenditrici agricole – ha aggiunto il presidente nazionale della Cia, Giuseppe Politi – possono svolgere una funzione significativa nella tutela e nella valorizzazione delle produzioni locali, che hanno nella qualità e nella tipicità le loro prerogative essenziali. La stessa vendita diretta di prodotti da parte delle agricoltrici , oltre a dare impulso al fattore della territorialità, permette di avere un rapporto sempre più stretto – ha continuato Politi – tra agricoltura e consumatori. E questo, soprattutto nell’attuale momento, è fatto non secondario.(M.G./23/2007-ITL-PD/ITNET)