Ci sono momenti della vita in cui la ragione deve essere supportata dalla creatività e dalla spinta emotiva per cercare un equilibrio e non lasciarsi prendere dallo sconforto.
Se è vero che le Donne sono le grandi protagoniste della dominanza dell’emisfero destro ovvero sono persone creative di default, sanno affrontare la vita e le difficoltà che democraticamente regala in modo multitasking, senza lasciarsi abbattere anzi inventando modi laterali ed innovativi di sopravvivenza, lo dimostrano i periodi di guerra nei quali si mangiava, ci si lavava e vestiva soprattutto per merito di donne straordinariamente forti e creative che improvvisavano vestiti da spose con brandelli di stoffa militare trovata sul bordo della strada e servivano in tempi di carestia pranzi ristoratori e “confortini “di brodo in cui bollivano e ribollivano per ore una cipolla una carota e qualche magro osso di pollo.
Ricordo con tenerezza la voce della mia nonna che, quando da ragazzina, mi sedevo sul divano di casa sua sconfortata per un dispiacere, mi ammoniva a non mollare mai, ad essere forte soprattutto nei momenti più difficili, a resistere ancor di più proprio quando si pensa di non farcela, come in una gara di forza con se stessi mantenendo la visione dell’obiettivo con la determinazione di un guerriero.
Rileggevo ieri una frase di Albert Einstein:
”Ci sono due modi di vivere la vita.
Uno è pensare che niente è un miracolo.
L’altro è pensare che ogni cosa è un miracolo”
Credo nei miracoli delle Donne, so con certezza d’esperienza, che sono capaci di reinventarsi, rischiare con coraggio e credere in se stesse senza timori o con paure certamente superabili …non le limita l’essere troppo adulte o troppo inesperte…Si possono affrontare ostacoli apparentemente insormontabili mettendo in campo tutte le forze che la voglia di riuscita e la fiducia nelle proprie energie possono donare…
1 commento
Cara Maria Cristina, aderisco con gioia a quanto affermi ed aggiungo che mi hai letto nel pensiero 🙂
http://www.alessandrarossi.com/2012/01/anno-nuovo-e-vecchie-eroine.html