Il gioco d’azzardo come lavoro, ma solo se si è capaci di resistere alla sua seduzione.
E’ in crescita esponenziale la dipendenza delle donne da slot-machine, videopoker, roulette, scommesse , casinò, bingo e giochi d’azzardo in generale. Un tempo appannaggio soprattutto maschili.
Nel giro di pochi anni queste dipendenze tra le donne sono raddoppiate.
Tuttavia c’è chi vede il giorco d’azzardo come un lavoro e non come un vizio. Abbiamo incontrato in rete una donna, il cui nick è Peccato capitale e le abbiamo chiesto di raccontarci la sua storia.
Quale è il tuo vero nome?
Mi chiamo Paola e non solo, perchè nella mia famiglia di origine, (che faceva parte di una oscura nobiltà di provincia) del Papy precisamente, è considerato inopportuno avere solo un nome.
Da parte di Mamy sono di origine slava, quindi, il patronimico è la base del nome familiare. Sono nata in sicilia, ma vivo a Roma.
Dove hai imparato a giocare a carte? E da chi?
Le estati erano talmente calde che era impossibile pensare si potesse fare altro che giocare a carte…ho imparato dagli amici di Papy, che si divertivano a veder giocare una bambina…portavo da bere al tavolo enorme e mi fermavo a curiosare, giracchiando tra giocatore e giocatore. Il Casinò è stato un caso…a Lugano per affari (dove lavoravi e che ruolo coprivi?) e la sera, per fare una cosa diversa: Casinò!
Niente slots machine, preferisco roulette….e sono una donna semplice..Rosso e Nero….50 e 50, di chances niente di più.
Adesso vado in Slovenia, più comoda ,più economica ma molto più lussuosa.
Che studi hai fatto?
Assolutamente “normali: economia &commercio, psicologia, lettere e cinematografia
Ma ovviamente non ne ho finito uno a causa di una malattina che ne ha imprdito il proseguimento.
Che attività hai svolto?
Adoro tutti i lavori con base contabile, non li trovo noiosi affatto:mi piace maneggiare denaro e gestirlo. Comunque ho lavorato all’organizzazzione di eventi di moda (moda uomo e donna) e ho diretto anche un ristorante….cioè…ho ”esplorato” diverse esperienze. Ho smesso di lavorare sempre per motivi di salute ed. adesso sopravvivo quotidianamente. Ho dovuto smettere di lavorare….in età avanzata…fuori dal target del mercato del lavoro.? che fare? Ho preso la liquidazione….e la mia passione per il gioco…..casinò e carte…e ho programmato dei piccoli sistemi.
Ora per mantenermi gioco…non è un vizio…ma solo un lavoro rischioso
Programmo le mie uscite annuali e gestisco solo il netto rimanente dalla loro copertura. Se vinco pasteggio a champagne (adoro Perrier Jouet) se perdo vado per cassonetti. 😉
Dove vivi? La casa è di tua proprietà?
La casa non è mia, ci vivo con parentame vario…tipo comune….ognuno fà quello che vuole e le spese si dividono….retaggio 68ttino di Mamy e Papy, che erano ”figli dei fiori” alluniversità-
Con chi giochi? Uomini, donne?
Gioco con entrambi i sessi.
Persone conosciute neglii anni, giocatori stranieri che quando passano per roma, hanno sempre un posto al tavolo.
Gioco con persone dello spettacolo e professionisti e altrei dei quali non so nulla.
Consideri il gioco una patologia o no? E se no, perchè?
Giocare non è una patologia, nè una dipendenza per me…è un lavoro come un altro.
Rischioso, adrenalinico..ma solo un lavoro.
Non ho il sacro fuoco del rischio…non mi interessa l’imponderabile, nè la fortuna
Sono una giocatrice fredda esteriormente, ma schizzofrenica inside….piena di paure e superstizioni.
Non bevo e mangio mai quando gioco…è un piccolo escamotage per intimidire gli avversari.
Provo per ore piccoli cenni del viso: sorpresa, gioia nascosta, sollievo….tutte performance studiate per gli altri giocatori
Quando gioco a carte mi vesto da femmina….si viene sempre sottovalutate.
Al casino dò sempre le spalle alla roulette..il mio cuore non può sopportare langoscia…ma sembro una stronza supponente che se la tira…e la mia fama è quella.
Sono una donna semplice in realtà che vive di maschere.
Dormo poco….a qualsiasi ora io vada a dormire mi alzo sempre verso le 6:30…mi si aprono gli occhi….adoro fare colazione al bar vicino casa….in una roma che si risveglia.
1 commento
Intervista interessante, non si trovano molte donne che svolgono una tale professione – o forse sono solo io ignorante nel genere, per me il massimo dell´azzardo è farmi una partita a poker su Lottomatica 🙂
Una cosa non mi è chiara: so che negli ultimi anni si è diffusa appunto nel mondo del poker questa cosa che la gente lo fa per professione e appunto trattandosi di un gioco dove non c´entra solo la fortuna ma anche – o soprattutto – l´abilità diventa in questo senso possibile costruirsi una carriera. Ma con la roulette? Io pensavo che fosse un gioco puramente basato sul caso (quando la roulette non è truccata! eheh). Resto un po´dubbiosa sul fatto di poterla trasformare in una professione redditizia, a meno che non si abbia di base grandi capitali da investire. E poi da Roma ogni volta andare fino in Slovenia? Già solo il viaggio….