Sedurre è spesso l’esercizio di un controllo sull’altro, il sedotto.
Quando si seduce si assumono, in modo inconscio o no, comportamenti ed atteggiamenti nell’abbigliarsi, nel curare il proprio aspetto, nel fare attenzione alla propria gestualità, tutti finalizzati alla neutralizzazione dell’aggressività nella persona che si vuole sedurre e nella sollecitazione dell’attenzione.
Un po’ come fanno i bambini che con i loro pianti, le smorfie ed i sorrisi mirano ad intenerire la mamma che, in un qualche modo, viene sedotta dalla loro tenera e dolce faccina.
La loro è la seduzione verso la prima seduttrice, quella con cui vi è un vero rapporto simbiotico di corpo e amore, secondo Freud.
L’adulto, attraverso l’uso di parole, pause, rituali del gesto, ammiccamenti e sguardi cerca di agire sugli altri al fine di sedurli quindi di riuscire a controllare o prevedere le loro risposte in modo che virino a suo favore.
Sedurre è spesso l’esercizio di un controllo sull’altro, il sedotto.
Può dirsi un esercizio di potere, di dominanza su qualcuno, per cui è auspicabile che alla base del rapporto vi sia l’ amore, l’interesse vero.
Se sedurre sta al di fuori dell’empatia amorosa la seduzione può divenire occasione pericolosa di strumentazione dell’altro.
Per cercare di individuare la tipologia dei seduttori: si può osservando il modo di comportarsi di una persona, capire se ci troviamo di fronte ad un seduttore?
L’operazione non è sempre facile proprio perché nella seduzione c’è mistero, intrigo, fascino, derivati da piccoli gesti, da non detti, da sguardi non diretti, ma obbliqui.
Più che un dire è un non dire, un’evasione di atteggiamenti che incuriosisce il sedotto a voler vedere, sapere, sentire, è una ricerca di riscontro.
Certamente il sedotto non vive momenti facili se la sua felicità è in balìa dell’altro, delle sue assenze, dei suoi avanti ed indietro nel gioco del darsi.
Essere sedotti, a volte, può persino generare ansie ed angosce, può destabilizzare se il seduttore usa arti di trsformazione di sè, mutando continuamente, seguendo forme differenti mirate ad indebolire le difese dell’altro con l’unico scopo di vincere.
Il sedotto si sente impotente, derubato della sua capacità di giudizio, costretto in un limbo di incertezza circa il destino del rapporto e di conseguenza della sicurezza del suo valore che da questo deriva…
Interessante la lettura di Riti e miti della seduzione di Aldo Carotenuto- Tascabili Bompiani