Lo dice Tjuna Notarbartolo, scrittrice e critico letterario
“L’uomo, normalmente, preferisce avere accanto una donna prototipo segretaria o governante, molto spesso, più o meno inconsciamente, è spiazzato da un tipo di donna col quale crede di doversi per forza confrontare. In fin dei conti lo spaventa il doversi misurare con se stesso”
E questo tipo di donna, più emancipata, molto spesso resta sola.
Ne è convinta Tjuna Notarbartolo , giornalista, critico letterario, esperta di mass-media, che da anni dirige il Premio Letterario Elsa Morante. E che di recente ha pubblicato “Tango elettrico” con l’editore Borelli di Modena, di cui sono state vendute oltre 30 mila copie.
L’abbiamo intervistata.
Partiamo dal suo ultimo lavoro. Perché ”Tango elettrico”?
Il tango è il ritmo della narrazione di questo libro. Ed è evocato come momento, come luogo, in cui l’uomo è veramente uomo e conduce e la donna ha un ruolo drasticamente femminile e, docilmente, appassionatamente, fantasiosamente, segue.
Sembra di capire che la sua storia erotica parta dagli sms. Ma come si arriva ad una fisicità così forte dalla mancanza di contatto?
L’eros parte da un intrigo mentale, nel caso di “Tango elettrico” sono parole di un sms. Un’assenza, come dice lei, ma il desiderio, la complicità, il gioco, l’attenzione, possono far divenire molto presente anche chi è fisicamente assente. La fisicità segue, e, paradossalmente, può anche non seguire affatto. Il mistero ha la sua parte: il fascino di una donna contiene sempre qualche nota di mistero, come un’essenza tra le varie che compongono un profumo.
La protagonista è la tipica donna dei nostri giorni, forte e romantica, di grande personalità, assolutamente libera ed inevitabilmente sola. Perché raffigura la donna contemporanea in questo modo?
La donna contemporanea è una donna forte, disincantata, “completa” e questa sua energia sembra essere raccolta dal maschio medio come una sfida, non come un regalo. L’uomo, normalmente, preferisce avere accanto una donna prototipo segretaria o governante, molto spesso, più o meno inconsciamente, è spiazzato da un tipo di donna col quale crede di doversi per forza confrontare. In fin dei conti lo spaventa il doversi misurare con se stesso. E questo tipo di donna, più emancipata, molto spesso resta sola. Naturalmente sempre con le dovute eccezioni.
Com’è il suo compagno?
Ecco, parlando di eccezioni… sono sempre stata obbiettiva, verso gli altri e verso ciò che provavo per gli altri, questo mi ha consentito di riconoscere l’amore vero quando l’ho incontrato. È bastato poco. Lui è fiero, intelligente, forte. Più forte di me. Dominante. Profondo, creativo, molto fantasioso e capace di gestire un possesso così difficile come posso essere io.
Come è cambiata la sua vita erotica con un maschio dominante? E, in genere, sotto le lenzuola cosa succede ad una donna con compagni che oggi sembrano più fragili?
È semplice, fino a che ho avuto partner fragili la mia vita erotica, per come la intendo io, semplicemente non c’era. Era un gioco amoroso, se vuole, ma così lontano da quelle che erano le potenzialità della mia mente. E ogni donna intensa sconta questa intensità anche a letto, quando non incontra un uomo alla propria altezza.
Quali le fantasie più comuni? Sono cambiate negli ultimi venti anni? Le fantasie non hanno tempo e non si declinano al plurale
Sono caduti parecchi tabù, non ci sono più veli, però si ricorre ad Internet, a Facebook con i suoi 175 milioni di iscritti.
Una contraddizione o fa parte del gioco erotico?
Il gioco erotico perde essenza quando si cerca di spiegarlo. Lo si può solo raccontare. E internet o facebook sono un mezzo, piazze virtuali dove oggi ci si incontra come una volta su una piazza consueta. Sono i nuovi luoghi-non-luoghi. E in queste piazze puoi mettere anche la testa e l’anima.
Eros e romanticismo: cosa le viene in mente?
Che l’eros è romantico ed il romanticismo erotico. Non conosco un’altra via.
Quale secondo lei una donna ad alta carica erotica? E che cosa la rende tale?
Monica Bellucci, per la distanza che impone alla propria bellezza. La Valentina di Crepax, perché è succube e allo stesso tempo sfuggente. Cleopatra, di potere e crudele. Ed ognuna ha una sfaccettatura dell’erotismo. Alla fine si è erotiche per qualcuno, inevitabilmente.
L’accessorio femminile più erogeno per un uomo?
Il tacco a spillo. Il rosso. Il niente.
Quale quello maschile che infiamma, invece, una donna?
Un atteggiamento. Del corpo, della mente, dell’anima. Le donne sono sedotte da questo.
Quando l’erotismo scade in pornografia? Cioè, quando l’erotismo perde la sua magia e diventa pura volgarità?
Erotismo. Pornografia. Neanche l’etimologia è comune. Sembrano vicini e sono lontanissimi, come i “faux amis, quelle parole che in due lingue diverse sembrano somigliarsi e invece hanno significati lontanissimi fra loro. L’erotismo può contenere la pornografia. Non viceversa.
A presentare il suo libro è stato anche Vittorio Sgarbi. Un intellettuale che accende l’eros di molte donne. Perché?
Perché la cultura è erotica, l’intelligenza è erotica.
Un regista, un pittore, uno scrittore che hanno saputo ben rappresentare la magia dell’erotismo?
Almodovar, che intreccia erotismo ed ironia (e l’ironia è intelligenza). Il Bertolucci di “Ultimo tango a Parigi. Ma anche Sergio Castellitto di “Non ti muovere dove è l’intensità dell’amore stesso che diventa erotica. Per quanto riguarda la pittura se penso ad un classico penso al Caravaggio con le sue madonne-puttane, tra i moderni il mio preferito è l’inglese Graham Dean, con i suoi intrecci che sanno ritrarre l’aurea partendo dalla carne, perché più c’è corpo, più c’è anima. E per quanto riguarda lo scrittore… Tjuna Notarbartolo 🙂
Cosa significa scrivere un romanzo erotico?
Lavorare di testa, scrivere di sguardi.
La protagonista è un suo alter ego?
No, ma potrebbe. I protagonisti dei libri sono più che uno specchio un figlio che somiglia.
E’ più facile scrivere che vivere momenti di grande passione?
Certo. Anche perché è raro, se si è sinceri con se stessi e con gli altri, vivere momenti di vera passione. Quando poi l’incontri, e la riconosci, allora la vivi con la forza totale della sua unicità, e anche se sembra complicata, alla fine è semplicissima. Proprio come scriverne.
Chi è il lettore di Tango elettrico?
Una persona intelligente con la capacità di sognare.
A chi lo consiglierebbe?
A tutti quelli che non l’hanno ancora letto.