…non è poi così assurdo…
Quando, ai primi di febbraio, è stata dichiarata l’emergenza neve, in famiglia abbiamo avuto il timore che Giorgia non potesse raggiungere la clinica dove sarebbe dovuto nascere Lorenzo… il suo terzogenito… e, tra le ipotesi più assurde, si era addirittura paventato un parto in casa… mai, tuttavia, avremmo immaginato di realizzarlo…!
È successo all’alba del 13 febbraio, a Roma… Lorenzo è venuto alla luce in casa sua, tra le braccia di mamma Giorgia, papà Andrea e nonna Gabriella… il tutto, in pochi minuti ma così intensi da durare una vita…!
Giorgia, già Mamma di due splendide bimbe, Claudia e Emma, è alle prese con i preparativi del parto, quasi imminente secondo le tabelle ginecologiche, poiché la c.d. data presunta del parto è prevista per il 14 febbraio, giorno di San Valentino.
Tuttavia, tranquillizzata dai vari referti ecografici e del monitoraggio, sembra che questo bimbo non abbia così fretta di nascere e quindi, con una certa calma, Giorgia si rassegna a trascorrere un’altra notte di attesa, pur cominciando ad avvertire qualche doloretto che però, nasconde altre sembianze…
E così, tra un doloretto e un altro, passa altro tempo della fatidica notte, ma, mentre tutto il resto della famiglia, ignara, dorme, immersa nei sogni, Giorgia avverte che i dolori sono più forti, più frequenti e chiama suo marito Andrea, per avvisare i propri genitori di venire a casa per stare con le due bambine.
Giorgia crede di avere ancora tempo, quando, all’improvviso, le fitte cominciano a raffica, improvvise, violente, insostenibili.
Solo a quel punto si rende conto che suo figlio sta per nascere e proprio lì, in casa, ma non c’è tempo per avere paura…. la testa di Lorenzo è già sporgente quando in casa arrivano Gabriella e Mimmo e, visto il ritardo dell’ambulanza, l’unica cosa da fare è aiutare il bambino a nascere prima che soffochi nel canale del parto…
Gabriella e Giorgia, due Donne Coraggio, non si scompongono e accompagnano i gesti con una naturalezza, quasi atavica, che oggi come oggi, nell’epoca super tecnologica, non potremmo mai concepire senza l’aiuto di strumentazioni e sale sterlizzate…. Eppure….
Eppure è riuscito, questo parto, nella complicità e nella straordinaria presenza di spirito della famiglia che non si è persa d’animo e, nella sua semplicità, con tanto Amore, è riuscita a realizzare il miracolo che si compie quando nasce una creatura.
Quando finalmente arriva l’ambulanza, il parto è terminato, Lorenzo è nato e gli è stato tagliato il cordone ombelicale dal suo papà.
Un cordone ombelicale che comunque li legherà ancor più stretti, ormai….
1 commento
Questa si che è una bella favola!
Sono a favore del ritorno del parto in casa,senza dubbio meglio di parti cesarei pilotati più dalle necessita’ economiche che cliniche.
In questa ottica forse vale la pena leggere l’articolo scritto da me pochi giorni prima del Natale 2011 sul Fatto Quotidiano dal titolo emblematico: “Sta per nascere (con il cesareo?)” (http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/12/20/nascere/178715/)
In fondo è l'”intervento” medico più naturale del mondo…