Una donna come tante, parrebbe. Ma dietro di lei c’è la vita di molte di noi. Che hanno scelto di non cedere a compromessi.
Angela Delli Paoli, nata nel 1956 a Marcianise in provincia di Caserta, ma praticamente napoletana, perchè ci vive da quando aveva un anno. Sposata da 20anni, ha una figlia di quasi diciottenne.
Ci racconti un po’ di te?
Ultima di 7 figli, ho vissuto la sua infanzia- adolescenza nel periodo di cambiamento sociale che vedeva l’affermarsi di nuove teorie di comunicazione ed educative. Genitori, nati inizio secolo, antiquati e tradizionali, nonchè chiusi e poco espansivi. Questo scontro vecchio nuovo, nonostante famiglia allegra e serena, aveva fatto di lei una ragazzina timida ed insicura, condizionando anche le sue scelte negli studi.
Avevo attitudini artistiche, ero brava in disegno ma scelsi l’Istituto professionale per contabili, spinta anche dalla necessità di lavorare. Il mio percorso negli studi è stato questo : qualifica triennale e subito a lavoro. All’epoca era facile trovarlo, bastava comprare il quotidiano della domenica e presentarsi ai colloqui, ero facilitata, perchè ero una bella ragazza (purtroppo o per fortuna, dipende) e perchè mi presentavo bene, non ero molto preparata in ragioneria (uff che materie noiose) ma avevo sempre studiato con interesse le materie letterarie e scrivevo correttamente in italiano. A 17 anni, quindi, lavoravo. Ho cominciato con poco, per raggiungere, in seguito, una buona posizione in una azienda di spedizionieri doganali. Ma, a metà del mio percorso lavorativo (ero timida, ma ho sempre avuto un carattere forte ed intraprendete) ho lasciato per un anno il lavoro (i miei titolari furono molto comprensivi) e mi iscrissi a scuola per arrivare alla maturità, due anni in uno ed esame di stato con grande soddisfazione. Avevo 25 anni.
L’aspetto fisico ti ha aiutato?
L’aspetto fisico mi ha aiutato, ma anche danneggiato. Da alcuni uffici, dovevo letteralmente scappare. A Napoli, all’epoca non si stava tanto male, almeno per il mio settore, era facile trovare lavoro, ma penso che al nord, avrei avuto più possibilità. Niente impiego pubblico, qualche concorso anche vinto, ma sempre fuori graduatoria. Non ho mai accettato il compromesso della politica.
Cosa fai adesso?
Attualmente lavoro part-time nell’azienda che condivido con mio marito, sono socia, commercializziamo consumabili per l’informatica. Un’azienda che abbiamo costruito insieme e seppur la conduzione la si deve attribuire a lui, penso che in questi vent’anni il mio contributo sia stato determinante.
Avete incontrato grosse difficoltà qui a Napoli?
Non credo, i risultati sono soddisfacenti ed anche se in passato ho pensato che in un altra regione, magari al Nord, avremmo potuto avere un riscontro migliore, adesso non lo penso più. Non solo perchè si è in piena crisi, ma perchè quello che al Sud si pensa sia pressapochismo, indolenza, è in realtà solo un modo più elastico di affrontare i problemi. Il fantomatico rigore del Nord alla fine è risultato un bluff, si trattava solo di vincere facile in condizioni favorevoli. Mentre al Sud vincere è sempre stato più difficoltoso e non solo per la delinquenza, che si è scoperto che abbia invaso altri luoghi, ma per impari leggi economiche e politiche. Sono consapevolezze recenti queste, che hanno preso le coscienze e che danno una spinta al cambiamento.
Lo testimoniano le ultime elezioni al Comune di Napoli alle quali ho partecipato con entusiasmo seguendo i vari passaggi della campagna. Non ha vinto la politica, ha vinto la gente, la città.
Donne e politica, donne e potere?
Non mi riesce fare distinzioni fra uomo e donna in questo caso. Nonostante ancora ci siano discriminazioni, li vedo uguali. Per la mia esperienza personale, posso dire di aver sempre avuto un buon rapporto con le donne, ho sempre incontrato donne in gamba, che hanno saputo affrontare il lavoro e le difficoltà della vita con grinta e che hanno rappresentato, per me, uno sprono. Ho un giudizio positivo, quindi, nei loro confronti.
Ti piace leggere?
Mi piace molto leggere, ho letto tanto e mi sarebbe piaciuto fare l’università. Ogni tanto ci penso, anche adesso alla mia età, ma..ormai. La mia vita ha avuto il suo percorso e posso dire di essere soddisfatta.- Tutto quello che ho raggiunto, l’ho raggiunto da sola. Tutte le mie scelte, compresi gli errori.
E scrivere?
Mi piace anche scrivere, mi piace argomentare e, ti dirò, mi sarebbe piaciuto fare politica.
Il tuo autore preferito?
Non ho un autore preferito, mi sono di volta in volta appassionata ad un genere letterario. Ho letto molte biografie di donne di religione islamica. Ultimamente leggo con interesse tutto ciò che riguarda il Sud, non per una sorta di riscatto, ma per un ripristino storico che, dopo 150 anni è dovuto. Nell’ultimo numero dell’Espresso ho letto un articolo che diceva che la rinascita, l’Unità, sarebbe partita dal Sud. Mi sono sentita fremere, lo avevo pensato io qualche mese fa.
1 commento
Alla fine la testardaggine premia comunque anche se non si centra in pieno l’obiettivo, l’importante è non arrendersi mai!