Dalla comparsa di Adamo ed Eva di gloriosa memoria non abbiamo ancora imparato a stare insieme serenamente e con reciproca felicità
Incontriamo ogni giorno molte persone e quando ci possiamo permettere il lusso di un istante e raccontare di noi o ascoltare l’altro, inesorabilmente viene tracciata la mappa delle relazioni con l’altro sesso siano le fidanzate, i mariti, le mogli, i fratelli, le sorelle, i colleghi… tutti compagni nel breve viaggio della nostra vita.
E’ ormai sperimentato che l’essere diversi sessualmente, mentalmente e fisicamente ed appartenere a due mondi lontani e complementari porta con sè un grande fascino, attrae come una forza magnetica e fornisce notevoli vantaggi alla coppia.
Da piccole, a noi femmine cresciute nel collegio delle Orsoline, veniva spesso ripetuta come cantilena una frase pseudo filosofica:
nei partner non cercate né bellezza né denaro, ma solo rispetto ed amore …
Non capivamo nulla non avendo ancora sperimentato il rapporto con l’altro, ma siamo cresciute con l’idea dell’amore per sempre.
Riflettevo in questi giorni su questo antico concetto estensibile anche agli uomini, espresso in modo così lapidario e pieno di certezza dalla monaca del mio collegio quando ascoltavo una ragazza raccontarmi delle sue traversie amorose, di un matrimonio tragico e crudele alle spalle, di divisione di beni non equa, di figli usati come arma di ricatto tra coniugi, di sacrifici di ogni genere compiuti soprattutto da chi resta e mi facevo, silenziosamente, la domanda più banale: …ma esiste veramente la possibilità di amare senza speculare, senza farsi troppo male ed odiarsi dopo essersi amati, di accettare l’altro/a con tutta la solidarietà di due compagni di viaggio che si supportano e sopportano a vicenda anche quando e se non c’è più la magia dell’incontro e della passione?
Non credo che ciò non possa trovare un necessario spazio di riflessione nel nostro frettoloso e consumistico mondo di rapporti tra i sessi.
Essere diversi è affascinante, siamo attratti a calamita dall’altro modo di pensare, di elaborare e processare il mondo, l’uomo deve fornire la sicurezza e la tutela della compagna e dei figli, deve prevedere e provvedere cure ed affezioni, deve essere maschio e sicuro, lei lo seduce con la sua femminilità, la sua carica emotiva, il suo istinto, la capacità di curarlo, stargli vicino, facendolo sentire importante, motivandolo ed affiancandolo in ogni situazione.
La via da seguire è chiara, occorre imparare a stare insieme non consumando sempre i rapporti come se fossero alimenti da assaggiare e digerire…
I ragazzi cercando le gratificazioni affettive e di consenso che molte famiglie non hanno il tempo di dare loro per ragioni di lavoro, intrecciano, troppo spesso infelicemente, rapporti tra i sessi sfiduciandosi sull’impossibilità dell’esistenza dell’Amore.
Credo che ci possiamo provare a tentare di coniugare la parola amore con altre come pazienza, accettazione, tolleranza, entusiasmo, generosità, cura, fiducia, ma anche condivisione, compagnia, solidarietà, non solitudine, forza, complicità, stima… ma anche arrabbiatura, libertà individuale, scelte diverse, momenti singoli, amicizie proprie…
Dalla comparsa di Adamo ed Eva di gloriosa memoria non abbiamo ancora imparato a stare insieme serenamente e con reciproca felicità anche se ci cerchiamo continuamente e non riusciamo a trovarci, non possiamo vivere felici se non non c’è l’amore ed il desiderio dell’altro, è una giostra di persone che si rincorrono senza incontrarsi che si cercano senza trovarsi e che si fermano accanto gli uni alle altre, ma non comunicano anche se sono pieni di parole da dire o di amore da dare.
Sforziamoci di capire a fondo che non dobbiamo cercare di essere uguali, in nessun caso tranne per le scelte di diritto, i nostri cervelli sono funzionalmente diversi, da millenni elaborano informazioni e vivono le esperienze con obiettivi e metodologie divergenti, ma necessitano della gratificazione e del consenso dell’opposto per arrivare a sinergia di risultati.
Le donne si sono coraggiosamente emancipate ed in breve tempo hanno compiuto passi da giganti nella lotta per l’uguaglianza e per non dovere più subire l’autorità costrittiva e frustrante di padri o mariti padroni, ma hanno chiesto ed ottenuto il giusto e dovuto riconoscimento di uguale libertà.
Non dovrebbero comunque mai perdere di vista l’essenza del loro femminile, del grande potere che con intelligenza, amore e dolcezza possono esercitare sull’altra metà del cielo per trovare insieme un’appagante serenità di coppia.
==================================================
Se vuoi scrivere alla d.ssa Paselli clicca qui.