di Maria Cristina Paselli (Lifecoach)
Ad ogni ricorrenza dell’ 8 marzo, e soprattutto in quella prossimità si sente un gran parlare di donne, della loro condizione, di uguaglianza di diritti, di storia di violenze e soprusi, dei generi e di tutto il mondo che gira attorno a questi concetti.
Il Femminile possiede ed è sempre stato connotato da una componente magica, misteriosa, silenziosa quanto presente ed attiva.
Il Femminile deve intendersi come compendio del maschile, come l’ Yin, l’altra faccia necessaria dello Yang.
Ecco perché si chiede alle donne di divenire complementari, alternanti, duali senza eliminare l’opposto, come il giorno e la notte, l’estate e l’inverno, equilibrandosi nel tempo, necessari l’uno all’altra, simili all’inspirazione e all’espirazione nel formare la coppia motrice della meccanica del Cosmo.
Il loro essere multitasking, intelligenti ed intuitive, informate, materne e delicate, produttive e in carriera, desiderabili e attraenti, seduttive e sessualmente attive, ascoltatrici e consolatrici, con voce pacata e piede leggero, va ad integrarsi perfettamente con lo Yang maschile, lo permea e lo arricchisce, lo calma e lo equilibra ed insieme crea la vita.
Meglio non imitare i maschi in alcuni storici quanto discutibili atteggiamenti, diamoci invece da fare, come geneticamente sappiamo, per arricchire questa meravigliosa e vitale differenza.