di Caterina Della Torre
Ho preferito intervistare le donne che hano dato avvio alla Rete delle rete delle reti, piuttosto che parlarne io stessa, convinta che avrei potuto solo esprimermi peggio. Ecco la loro risposta:
”Sulla “mail di lavoro” della ‘rete delle reti dele donne’ vediamo arrivare, da parte di Dols (uno dei siti femminili che più amiamo!), una proposta di intervista.
E volentieri rispondiamo. Grazie! Care Dols
Siamo felici che vi interessiate a noi. A maggior ragione perché, pur essendo già il vostro un signor portale femminile (e, secondo noi, fra i migliori), anziché vedere nel nostro progetto un potenziale concorrente (cosa che mai saremo!), siete state fra le primissime a darci fiducia.”
Ci dici qualcosa di te?
Preferisco parlare al plurale. In effetti le domande sarebbero dirette a una persona fisica, che si suppone stia lavorando all’esecuzione del futuro portale. Ma, anche se esiste sempre qualcuno che risponde personalmente.. nonostante tutto ciò, la mia/nostra precisa scelta è di essere un soggetto anonimo e plurale: e su questo vorrei ritornare alla fine. Se l’intervista interessa lo stesso.. proseguiamo. Io partirei dall’ultima domanda:
”Difficile lavorare tra donne?”
Già, com’è lavorare con le donne? Le donne sono umanità, l’umanità è piena di divisioni e debolezze: dunque anche le donne. E’ evidente che alcune sono incapaci di lavorare in vera solidarietà con le altre. Ma detesto i discorsi tipo “le donne sanno essere peggio degli uomini, sono invidiose fra di loro” (questa proprio non la posso sentire!!) e stupidaggini simili. Per me fra donne si lavora sempre benissimo: solo che le donne con cui si lavora devono volere quello: lavorare con te, in quel modo, su quegli argomenti. Non tutte sono uguali o vogliono fare le stesse cose. E qui (più sotto) veniamo a un dunque molto importante.
Cos’è la Rete delle Reti, e come si sta realizzando concretamente?
La rete delle reti altro non è che uno spazio per tutte: un contenitore di dati e di idee che intende attuare una sorta di “cassa di risonanza” del pensiero femminile, dando spazio a tutte in modo totalmente trasversale, aperto e “circolare”. Lo scopo è rendere più accessibile l’immensa mole di lavoro che già esiste, e favorire l’incontro e lo scambio fra tutte le realtà femminili che già si muovono sul web. Chi vuole capire meglio trova QUI tutta la precisa descrizione.
Quelle che si stanno sobbarcando il lavoro concreto di creare questo strumento (che per l’appunto sarà un portale ) accettano un preciso rischio: potrebbe finire che tutto il lavoro ricada (beninteso gratis et amore dei), completamente su di loro. Quante? 2? 3? Non molte di più; non importa; possiamo bastare. Se nel frattempo, invece, diventeremo 300, pensa che cosa meravigliosa!
Questo progetto deve tenere conto dell’opinione di tante (in un work in progress condiviso in tempo reale nella rete), e richiede una struttura tutta a scatole cinesi intercomunicanti, e sviluppata su diversi livelli. Un lavoro così complesso, per non incepparsi in continuazione, deve essere gestito fisicamente in pochi. Perciò lavoriamo così:
1- nella riunione del 28 gennaio abbiamo illustrato la precisa descrizione del concept nel progetto/manifesto . Poi però abbiamo invitato tutte a partecipare e possibilmente ad aiutare creando veri e propri LABORATORI, e una mail di riferimento (mailto:rotelle@portaledelledone.org): qui si ricevono e condividono CONTRIBUTI pertinenti, che possono essere idee, offerte di aiuto, ma anche segnalazioni utili, contatti (con terzi che potrebbero essere interessati o aiutarci), e così via
2- questi laboratori sono: un blog di lavoro e, su faceboook, 2 gruppi distinti: uno in cui si lavora alla struttura e ai contenuti propriamente del portale, e un secondo in cui, riallacciandosi agli obiettivi del portale, si creano invece gruppi di lavoro su diversi argomenti e relative discussioni.
il blog/laboratorio è come una pancia in cui davvero sta avvenendo una gestazione: il confronto aperto da cui scaturirà la futura Rete delle reti. Naturalmente qui (nella COLONNA a sinistra, nel menu “pagine informative”) si trovano anche le iNFORMAZIONI necessarie a capire cos’è questa “Rete delle reti”. Ma, soprattutto, è un blog diverso da tutti gli altri perché NON è fatto da una sola persona (o da 2 o 3), ma da TANTISSIMI autori diversi. Cioè da TUTTE le persone e/o associazioni che, desiderando contribuire al PROGETTO IN ATTO, ci inviano un loro pezzo da pubblicare: dando un parere, parlando di sè e della loro idea e/o, se vogliono, offrendo disponibilità varie o suggerimenti.
Si creano così miriadi di contatti e interconnessioni da cui si sviluppano sempre nuove cose.. anche se molto di tutto ciò resta al momento non visibile: proprio come le radici di una piantina che pian piano si estendono sottoterra. Insomma il blog funziona come una sorta di RIUNIONE PERMANENTE, che idealmente prosegue il lavoro avviato con l’incontro del 28 gennaio . E infatti TUTTI i post (salvo rarissime deroghe) si intitolano solo: “Parla…. Xyz”. E pian piano il “bambino” prende forma: tutto questo pensiero che viene espresso, a partire da un preciso assunto filosofico è un’importante base di lavoro su cui fondare il portale stesso.
Come si può entrare nel portale per partecipare?
ATTUALMENTE (dato che il portale ancora non esiste) il solo modo è seguire il lavoro e offrire idee o disponibilità a fare cose precise, tramite i gruppi fb e il blog, oppure scrivendoci alla nostra mail. Poi, quando il sito sarà pronto, sarà un portale delle donne, ma diverso da tutti gli altri.. per le ragioni già spiegate sopra: e ciascuna lo renderà vivo, se vuole, abitandolo, cioè occupandovi gli spazi disponibili per tutte.
Com’è nata l’idea di un simile portale, e com’è andato il meeting del 28? Quali le conclusioni?
Diciamo che l’esigenza di un simile strumento era nell’aria da un bel po’. Molte di noi si aspettavano che ‘Se non ora quando’ lo realizzasse per tutte.. a un certo punto, nel novembre scorso, alcune di noi l’hanno anche richiesto esplicitamente! Ci è stato risposto che non era attualmente nei loro programmi dedicarsi a un simile progetto, ma che sembrava interessante e, se c’era qualcuna che si sentiva di farlo… di iniziare ad avviarlo! E detto fatto, letteralmente chiacchierando fra poche amiche l’idea si è affacciata su fb ed è stata proposta una riunione in cui discuterne! Questo incontro, avvenuto il 28 gennaio, è stato molto partecipato! Col senno di poi, qualche fraintendimento c’è stato: molte avevano inteso che stesse nascendo un altro “movimento”.. invece NON è così! Il movimento già esiste: noi vogliamo solo dargli uno strumento in più; e tutto questo si è presto chiarito.
NON spetta alla rete delle reti promuovere proposte politiche o lanciare azioni: questo lo faranno le sue ospiti; la rete avrà il solo ruolo di cercare di aiutare tutte, AMPLIFICANDO le voci di tutte. Ecco perché ci piace restare il più possibile… “anonime”: perché meno leadership esprimerà questa iniziativa, e meglio avrà portato a termine il proprio compito.
rotelle@portaledelledonne.org 18 febbraio 2012
5 commenti
“NON spetta alla rete delle reti promuovere proposte politiche o lanciare azioni: questo lo faranno le sue ospiti”
mmmm questa frase mi fa venire in mente una certa canzone di Giorgio Gaber intitolata “Al bar Casablanca” che fa….”Al bar Casablanca…la Nikon, gli occhiali….” credo che sia indicata in questo caso 😉
Direi PROPRIO DI NO, cara Iva Bellini: la canzone che dici, in questo caso, non è indicata affatto. Mica la conoscevo ma (siccome sono rognosa) sono andata a vedermela e mi è saltata la mosca al naso (per le ovvie ragioni che si intuiscono andando sul mio blog), e poi andando a vedere il TUO blog, ancora di più (e più sotto ti spiego il perché). Allora, trovo che quella canzone dice “al bar Casablanca …la nikon, gli occhiali e sopra una sedia i titoli rossi dei nostri giornali blue jeans scoloriti la barba sporcata da un po’ di gelato parliamo, parliamo di rivoluzione di proletariato. ..perché è importante che l’operaio prenda coscienza. ..non è che noi dobbiamo essere la testa degli operai. Sono loro che devono fare, loro! noi.. al bar Casablanca..”
Bè, quella del bar casablanca mi sembri più TU, che evidentemente hai trovato troppo faticoso andarti a leggere il Manifesto di QUELLE tipe da bar, e a vedere sul loro blog il culo così che si stanno facendo (loro dicono gratis et amore dei, e io ci credo). E la cosa che mi è piaciuta di più, è che sono le PRIME che fanno la sola cosa che NESSUNO vuole fare: farsi un culo così per tutte (in questo caso costruire una casa per tutte, con i costi di lavoro e di denaro che ci vogliono), in cambio di NIENTE: cioè senza pretendere, con ciò, di mettersi “a capo di nessuno”. Poi.. (dicevo) vado a vedere sul TUO BLOG (perché sono rognosa), e scopro che a quanto pare sei una fan delle FEMEN.. le quali, però, su quella rete hanno un parere molto diverso dal tuo.. VEDI QUI: http://laretedellereti.blogspot.com/2012/02/parla-femen-italia.html
SENNONCHE’… i TUOI post sulle femen, e sulle donne in generale parlano solo di quanto e di COME sono più o meno FIGHE (esteticamente parlando) e, anche se ametto che lo fai con simpatia, SENZA disprezzo! qualcosa mi convince fermamente che sotto sotto tu NON ti chiami Iva, ma IVANO Bellini (o giù di lì). E tutto ciò sia detto altrettanto affettuosamente; mi sei simpatico lo stesso.
Scusa eh… questa difesa un po’ piccata di quelle che pensavi giusto liquidare con questo bel paragone. Sono fatta così… una SCASSACAZZI. Ben rappresentata, in queste 2 acute definizioni che di me diede mio padre, quando avevo intorno ai 6 anni: faccio “l’avvocato delle cause perse”, e rincorro utopie, senza capire che non si può “raddrizzar e gambe ai cani”. Baci 🙂
sono una vera piantagrane, sempre restando in TEMA.. torno con un appello anch’io, come ha fatto la Terragni!
CHE PERò A ME SEMBRA sia andata ampiamente fuori tema, per così dire.. 😀 😀 😀
http://ilpartitodellamore.blogspot.com/2012/02/appello-alle-zanardi-e-alle-lipperini.html
Cara Gioia, tu riferisci le opinioni della fondatrice della pagina Facebook delle femen in Italia, non l opinione delle femen o di quella mia o di altri iscritti a quella pagina, le femen rigettano l idea di un femminismo radicale o anche solo paragonabile a un vero femminismo che abbia senso chiamarlo femminismo (non tutte), vedi ad esempio Oksana la pittrice delle femen che dichiara senza mezzi termini che per lei essere femminista vuol solo dire difendere/conquistare i propri diritti, punto, se questo portale potrà nascere e dare dei vantaggi al femminismo praticato dalle femen ben venga anche per me, qualcosa di efficace insomma, altrimenti di bar Casablanca mi è già bastato quello di Gaber….ma io non credo che il guazzabuglio ideologico e la mania, l ossessione per come appare l immagine della donna nei media che hanno le femministe italiane possa portare a risultati pratici decisivi, mi aspetto tante parole e poca efficacia insomma.
Cara Gioia è la testa! la testa! le femmiste italiane ce l hanno una testa che è capace di andare al punto senza perdersi??? le premesse secondo me non ci sono, le femen fin ora un punto l hanno raggiunto ed pure piacevole ammirarle 😉
da circa 12 anni, sempre con maggior impegno e tempo, mi dedico a divulgare e valorizzare la cultura femminile, sperando si raggiunga una democrazia paritaria con l’esaltazione delle differenze di genere e oltre. sono un uomo, si ! è un limite che un uomo, non del gruppo maschile plurale, sia socio di gruppi femminili sia a livello locale che nazionale, e che abbia una rete di”amiche virtuali” di oltre 7000 contatti e su facebook 5000 amicizie quasi tutte con donne, e che abbia un gruppo “Valorizzare i generi nella differenza” ? ve lo chiedo per sapere se posso essere, uomo etero, utile alla rete delle reti delle donne e parteciparvi, ma mai avanti a tutte, ma al massimo a fianco ? cercatemi cn google nel web, vedete gli album di foto e d i video ddella mia bacheca di facebook e poi rispondetemi !