SE NON ORA QUANDO
Iniziativa Nazionale
Rappresentanza, Democrazia Paritaria, Buona Politica
14 Aprile 2012 MILANO, PALAZZO REALE
L’assemblea nazionale di Se non ora quando di Milano sui temi della rappresentanza, della democrazia paritaria e partecipata, si è data l’obiettivo di avviare una nuova fase nella politica del Paese.
Dopo la grande ondata del 13 febbraio e l’esperienza delle giunte 50e50 che da quel movimento sono nate, oggi è più che mai importante che le donne impongano a questa politica, ancora una volta travolta dagli scandali e segnata dalla propria incapacità di dare una prospettiva al Paese, di rimettere in discussione i vecchi equilibri nella gestione del potere.
Ancora una volta tocca a noi chiedere pulizia, onestà, dignità, trasparenza. Noi non pensiamo che le forze politiche siano tutte uguali, né crediamo che il sistema democratico possa farne a meno, però pretendiamo un rinnovamento profondo della politica e delle classi dirigenti.
Questi sono i punti, riportati molto sinteticamente, sui quali vorremmo concentrare l’attenzione nella giornata di sabato:
LA POLITICA CI PIACE! – l’Antipolitica non ci appartiene. Piuttosto vogliamo essere protagoniste della nuova stagione politica che si sta aprendo, partecipando attivamente a un processo di cambiamento necessario e assumendo responsabilità dirette, insieme agli uomini, nella ridefinizione di un quadro di regole e prassi che appare sempre più inadeguato.
CAMBIAMENTO A TUTTI I LIVELLI! – Chiediamo che si proceda ad una riqualificazione delle istituzioni della politica a tutti i livelli, dal : Parlamento agli Enti Locali.
50e50! Il 50e50 non è una concessione ma un principio di vera democrazia.
Entra a questo punto in gioco il problema dell’accesso alla politica per realizzare il 50e50 in ogni luogo in cui si decide, che è l’obiettivo delle donne di Snoq e il tema qui in discussione.
Conseguentemente, vogliamo parlare di legge per l’elezione del Parlamento Italiano:
1) in caso di riforma della legge, noi chiediamo che si preveda la possibilità del 50e50 ai blocchi di partenza; in un sistema di tipo proporzionale con lista bloccata, le liste elettorali dovranno essere paritarie e prevedere la stretta alternanza di candidati
uomini e di candidate donne (con attenzione anche alla composizione della testa di lista). In un sistema di tipo maggioritario, chiediamo un meccanismo di individuazione
dei collegi uninominali che garantisca un’equa rappresentanza di genere. Chiediamo che la legge contempli delle sanzioni, sino all’inammissibilità delle liste qualora non venissero rispettati questi criteri.
2) Se si andrà invece a votare con il sistema attuale, le donne di Snoq auspicano un’interlocuzione con tutti i partiti ai vari livelli, nazionale, provinciale, territoriale, per chiedere che ciascun partito costruisca le liste paritarie con stretta alternanza di
genere. In questo caso, visto che il Porcellum non prevede sanzioni, la “pena” consisterà nell’indicazione di voto, che Snoq indirizzerà verso le liste “virtuose”. Ciò anche per raccogliere l’indicazione contenuta nella “lettera aperta ai partiti” già
sottoscritta da molti Snoq territoriali.
– Guardiamo con attenzione alla proposta di legge sul riequilibrio delle rappresentanze nei consigli, nelle giunte degli enti locali, nei consigli regionali e nelle commissioni di concorso nelle pubbliche amministrazioni, cui stanno lavorando alcune e alcuni parlamentari: un primo passo, che non basta se i partiti non si dotano di statuti e regolamenti che da subito, a partire
dalle prossime elezioni, garantiscano l’eleggibilità di donne e uomini alla pari. Su questo le donne di Snoq non tollereranno, anzi denunceranno con forza ogni manovra tesa a far “saltare” il provvedimento.
– Occorre costruire dei “patti di genere” con le candidate, e poi con le elette, perché le agende politiche di rappresentanza generale contengano la declinazione di tutti i temi cari alle donne e al fine di sancire nuove alleanze tra donne del movimento, dei partiti e delle istituzioni.
– Patti analoghi andrebbero stretti con le donne che operano nel campo dell’informazione, perché si dia visibilità ai temi sostenuti dalle candidate più legate ai movimenti delle donne. In questo quadro generale, ben venga anche la costruzione di patti analoghi anche con uomini disponibili e sensibili.
– Sosteniamo la riduzione, con relativa definizione di un tetto di spesa, per i costi delle campagne elettorali. Chiediamo che si proceda al più presto all’approvazione di una nuova legge sul finanziamento\rimborso ai partiti che contempli norme cogenti per la trasparenza nel loro utilizzo e nella loro rendicontazione.
– Siamo per aumentare al 10% la cifra già stabilita per la promozione della partecipazione politica femminile, investendo in particolare sulle nuove generazioni, che oggi sono sottorappresentati/e nelle istituzioni.