di Caterina Della Torre
Condivisione dei progetti e delle attività famigliari. E tanta compartecipazione. Intervista ad Alberto Bregani
Alberto Bregani, conosciuto all’alba di Internet, quando dirigeva un giornale che si occupava di marketing e nuove tecnologie, e ora lo ritroviamo sposato con figli..ma sempre impegnato in progetti all’avanguardia.
Cosa fai al momento attuale? E da quando hai messo su famiglia?
Lavoro a Milano in Jakala Group e per questo Gruppo gestisco e coordino un progetto speciale online denominato MarketingTube.it ovvero un punto di incontro, una specie di agorà per la condivisione di riflessioni intorno al tema dell’innovazione nel marketing e nella comunicazione. L’obiettivo, insieme a prestigiosi partner accademici e aziendali, è contribuire alla diffusione e alla crescita della cultura dell’innovazione nel marketing e nella comunicazione utilizzando come strumento di indagine video interviste ad autorevoli esponenti dello scenario imprenditoriale, manageriale, accademico italiano e internazionale. Molto interessante e divertente.
Ho la fortuna di avere una bellissima famiglia completa di tutto: moglie, bimbi ( 2 maschi di 2 e 4 anni) e due cani.
Cosa fa tua moglie? Chi si occupa della famiglia? Casa etc…
Viola, mia moglie, è manager di una primaria azienda. Diciamo che è il vero manager della famiglia:-) Il tran-tran famigliare è poi condiviso, nel senso che la gestione operativa di tutto ciò che comporta una famiglia come la nostra, con Viola e il sottoscritto fuori casa tutto il giorno, è per forza di cose gestita insieme sotto ogni punto di vista; giornalmente ci dividiamo i compiti a seconda delle libertà/impegni di ognuno. Pietro, il piccolo, rimane a casa con la tata mentre Luca lo porto all’asilo ogni mattina e viene poi “prelevato” a metà pomeriggio dalla nonna ( Ah, le nonne!); la sera poi ritorna con me a casa. Questo in linea di massima. La fortuna è che entrambi abbiamo occupazioni abbastanza flessibili in termini di tempo in ufficio quindi la presenza a casa ove servisse può sempre essere garantita da almeno uno di noi due. Internet in questo è insostituibile.
Quanto hai concorso alla valorizzazione dell’identità lavorativa di lei? E sociale? O quanto avete influenzato vicendevolmente le vostre carriere?
Entrambi abbiamo sempre discusso e messo sul tavolo, discusso e analizzato eventuali alternative possibilità novità nel mondo del lavoro e, quindi, ci siamo sempre supportati l’un l’altro nelle scelte compiute o da compiere. E indubbio che il “benessere professionale” – nel senso di arrivare il più possibile vicino a ciò che ci piace fare – sia un elemento fondamentale anche per una serena vita famigliare ( senza entrare in dettagli economici) e quindi è naturale e auspicabile che, ove possibile, questo benessere debba essere perseguito e favorito anche se questo significhi sacrifici per la persona che supporta l’altro in termini di cose da fare in più o tempo da sottrarre magari ai propri hobbies etc. comunque sono sempre “periodi più o meno brevi o più o meno lunghi e quindi tutto poi torna alla normalità con la consapevolezza, però, di aver contribuito a rendere l’altro più felice, professionalmente più maturo, psicologicamente più sereno etc. La coppia senza dubbio ne guadagna in solidità. Nessun segreto o formula magica direi; questa condivisione non è altro che la base di una vita a due.
In una ricerca fatta dalla Bicocca, anni fa, risultava che sia importante per la progressione sociale di un uomo o di una donna il compagno che le sta a fianco? Tu che ne pensi? O è vero anche l’inverso? Cioè il sistema coppia regge di più in un contesto sociale?
Come appena detto tutto deve essere ricondotto al fatto che la coppia è l’integrazione tra due persone che riescono a mantenere comunque proprie identità, apportando valore al sistema coppia ma senza inaridire i due ..diciamo affluenti ovvero i singoli individui. La coppia è quella cosa formata da 1+1 ma la cui somma deve essere 3 altrimenti non funziona: Se il risultato fosse 2 avremmo due unità che viaggiamo parallele senza mai incontrarsi o per lo meno con solo l’illusione di incontrarsi. Banale? Può darsi. Non mi pare che molti lo mettano in pratica.
Tua moglie è femminista” E se sì in che cosa? E tu condividi i suoi femminismi o li trovi superati?
In 10 anni di vita insieme non abbiamo mai affrontato questo argomento quindi non so cosa rispondere. E in tutta sincerità è una questione che personalmente non ho mai considerato o analizzato in quanto non ho una cultura storico/sociale cosi importante da poter esprimere un giudizio in tal senso. Se mi soffermassi sulle “classiche” problematiche delle donne al lavoro, nella politica etc come posizioni/discriminazioni professionali risulterei solamente ripetitivo dicendo ciò che altre migliaia di persone dicono in merito a certi temi. Va da sé, comunque, che è chiaro come la donna sia tuttora ingiustamente discriminata in vari campi di attività e che quindi la “battaglia – come si dice in questo caso – sia ben lontana dall’essere vinta da parte del colore rosa. Come però lo sono anche tante altre battaglie in campo sociale e in taluni casi anche più importanti, più ingiuste e forse più urgenti. Diciamo che attualmente ci sono discriminazioni più scandalose per non dire vergognose.
Donne e comunicazione. Dove le donne riescono meglio?
Dove, per natura, la componente femminile ha quel quid in più, quel sesto e anche settimo senso nel gestire rapporti e relazioni umane in ambito professionale. E gli incarichi in questo ambito la dicono lunga; giornalismo, relazioni esterne, uffici stampa. Posizioni che le donne occupano in modo ineccepibile. Però non solo comunicazione direi, ritengo sia un po’ restrittivo – per tornare alla domanda di prima. – Abbiamo donne manager e imprenditrici che hanno nella loro determinazione la loro arma vincente. Quindi anche posti di alta responsabilità, psicologicamente e professionalmente impegnativi e duri calzano loro perfettamente. Nessun problema direi. Anzi, il muro lavorativo è stato ampiamente superato ( personalmente penso che non ci fosse alcun muro da superare e chi ce l’ha messo aveva certamente paura di essere superato per primo …) e spero che la componente femminile sia sempre più presente sia per qualità che per puro piacere relazionale in ambiente professionale. Parlare sempre con uomini è veramente noioso.
Infine donne e tecnologie. Quanti passi hanno fatto avanti? Oppure sono rimaste relegate ancora all’aspetto umanistico” di redazione?
La tecnologia è sempre stata “terra di maschietti” vuoi per cultura vuoi per formazione. Con l’avvento delle nuove tecnologie e quindi delle nuove generazioni questa “materia” ha iniziato ad essere oggetto di interesse anche da parte del gentil sesso che pian piano si è avvicinato ad essa senza timori reverenziali. E’ proprio questione di “generazioni”: la tecnologia pian piano sarà settore esplorato, analizzato e rappresentato non solo dagli uomini ma anche dalle donne. Fino a poco tempo fa il boss di una delle più grandi aziende IT wordwide era una donna…cosi, per dirne una.
Qual è la donna italiana che stimi maggiormente, in politica o altro? E perchè?
Parliamo di sport che è la cosa che più rappresenta la mia vita ( avendo fatto l’atleta per tanti anni…) e restringiamo il campo a quest’ultimo anno che è più facile: dico Federica Pellegrini. E’ un talento non solo dal punto di vista atletico (i risultati parlano da soli) ma anche da quello mentale. Ha saputo mantenere calma freddezza e concentrazione anche nei momenti bui del dopo medaglia quando investita da una pioggia di critiche (classico italiano..) che avrebbe distrutto chiunque ha saputo lavorare in silenzio e dimostrare la grande atleta che è sbriciolando un dopo l’altro i record mondiali da lei stessa realizzati. Esemplare.
Per quanto riguarda business e politica non saprei, non sono settori che oggi, sia chiaro – e guardando all’Italia – mi attraggono particolarmente come “esempi” a cui guardare. Il valore dell’Uomo che può lasciare il segno tangibile della propria esistenza diventando esempio ( maschio o femmina che sia) sta da tutt’altra parte. Per fortuna.