nella foto: Serenella Molendini
di Luciano Anelli
il 28 marzo scorso c/o la sala Conferenze del padiglione della Regione Puglia nella fiera del Levante di Bari, è stata organizzata una tavola rotonda dal tema “Valorizzare la presenza femminile nella Ricerca e nell’Innovazione.”
Il Programma Operativo Nazionale (PON) Ricerca e Competitività 2007-2013 e l’Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea (APRE), realizza quattro incontri nelle Regioni dell’Obiettivo Convergenza, allo scopo di informare sulle opportunità offerte a livello europeo e nazionale, nonché diffondere le esperienze dirette di imprenditrici e ricercatrici impegnate in specifici progetti di Ricerca e Innovazione. In questo ambito, il 28 marzo scorso c/o la sala Conferenze del padiglione della Regione Puglia nella fiera del Levante di Bari, è stata organizzata una tavola rotonda dal tema “Valorizzare la presenza femminile nella Ricerca e nell’Innovazione.”
Ha aperto l’incontro l’Assessora al Diritto allo Studio e alla Formazione della Regione Puglia, Alba Sasso.
E’ poi intervenuta Anna Maria Candela, Dirigente del Servizio Programmazione sociale ed integrazione socio-sanitaria della Regione puglia, che, nell’ambito dell’argomento “Politiche sociali innovative a sostegno delle donne pugliesi, ha precisato che il cambio culturale sulla responsabilità sociale non si ottiene con leggi obbliganti, ma con percorsi virtuosi all’interno delle aziende. Per questo motivo si stanno studiando regole di accesso alla dirigenze per le donne e il marchio di genere , legato ad un sistema premiante per l’ottenimento di finanziamenti.
Mara Gualandi, Punto di contatto Nazionale “scienza nella Società” 7° Programma Quadro dell’APRE, ha esposto le iniziative ed opportunità per le donne nella ricerca in ambito europeo, ricordando che esiste una raccolta di idee delle buone pratiche adottate, auspicandone un maggior impiego.
Serenella Molendini, Consigliera di Parità della Regione Puglia, ha illustrato quanto la regione sta attuando nel campo dell’empowerment e orientamento di genere nella Scienza evidenziando il grande peso che hanno ancora gli stereotipi nel campo della ricerca. Le donne non devono adattarsi al mondo della Scienza, ma la devono modificare con il proprio sapere e modo di genere. Evelin Fox diceva “ I processi culturali e sociali sono stati prodotti da uomini ch non sanno piangere e da donne che si tengono lontane dalla scienza. Forse è il mondo della scienza che tiene lontano le donne. E’ stato costituito un laboratorio di empowerment “Vita da strega” dall’Università del Salento, che ha attuato un progetto mirato ad interventi nei licei orientato verso una nuova simbolica della scienza. Bisognerebbe dare maggiore visibilità a tutta questa azione.
E’ seguita la tavola rotonda moderata da Annamaria Monterisi, responsabile delle relazioni esterne e della comunicazione dell’Agenzia Regionale per la Tecnologia e l’Innovazione della Regione Puglia (ARTI).
Luisa Torsi, Presidente del Corso di Laurea in Scienza dei materiali dell’Università di bari e Coordinatrice del progetto ITN-Marie Curie FlexSMELL, ha evidenziato la necessità per le donne di avere un “progetto di vita” proprio senza abdicare o conformarlo alle esigenze di altri, con autostima, considerandosi persona e non solo madre, figlia, moglie e ricercatrice, condividendo positivamente le scelte di vita con il proprio contesto sociale: voler fare la differenza !
Roula Khadra, Amministratrice scientifico del Dipartimento di gestione del suolo e delle risorse idriche nel’Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari, libanese, laureatasi a 3 anni in Ingegneria Idraulica a Bari, con post dottorato in California, capo progetto idrico in Libano, ha suggerito che nella crisi bisogna incentivare i talenti, non considerando una donna come lei una eccezione, ma una persona capace.
Luana Persano, ricercatrice CNR e Responsabile delle relazioni esterne della Sofr Maerials and Technologies S.r.l. (SM&T), Ingegnere di Lecce, premiata lo scorso anno dalla Fondazione Bellisario, ha illustrato l’iniziativa adottata con i bambini con un gioco per approcciarli alla scienza con utilizzo di puzzle, che ha evidenziato come, dopo 54 mesi, le capacità di apprendimento sono uguali per i due sessi, ma l’approccio adottato dai genitori è stato diverso e stereotipo, consigliando un ampliamento dello studio sui genitori. Ne è emersa una differenza di approccio sociale, mentre i temi sociali non comportano differenze di approccio, anche se gli sbarramenti alla carriera nel settore sono evidenti da parte degli uomini verso le donne.
Giustina Secundo, ricercatrice dell’Università del Salento – Distretto Tecnologico Pugliese DHITECH scarl Lecce, laureata in Matematica e lavora presso il corso di Ingegneria Gestionale, avendo lavorato anche in Giordania, ha evidenziato la necessità di contaminazione fra culture diverse, in cui anche gli stereotipi delle donne sono diversi, per promuovere donne al comando nel mondo accademico nelle varie culture. Si pone una questione di identità culturale.
Sonia Saracino, responsabile dello Staff di direzione del Centro di Progettazione, design e Tecnologiae dei Materiali (CETMA) di Brindisi, ha affermato di aver avuto sempre nella propria vita ferma la ricerca di pari opportunità di genere, perché gli ambienti in cui ha operato sono ancora prevalentemente al maschile. E’ quindi necessario portare la propria esperienza ad altre donne partendo dalla propria autostima., rimanendo culturalmente donne.
Rita Saraò, Direttora del Centro Internazionale Interdisciplinare per gli studi di Genere all’Università di Foggia, ha illustrato l’iniziativa della Rete della rivoluzione gentile ed i master itineranti per la contaminazione fra diverse culture per la promozione della Cultura delle differenze di Genere. Ha ricordato la ricerca di genere CIRSDE di Torino e sollecitato a fare sistema in ree fra centri delle differenze. Ha sollecitato le altre partecipanti a non sentirsi solo ricercatrici, ma donne ricercatrici, perché la visione di approccio anche nella ricerca è diversa fra donne e uomini. L’ENEA sta creando una WebTv sulla ricerca fatta dalle donne.
E’ intervenuta la prima professoressa ordinaria del Politecnico di Bari, Jasic, laureatasi nel 1977 in ingegneria, evidenziando quanto sia terrificante lavorare in un ambiente di soli uomini per l’effetto “branco” e quanti ostacoli le vengono frapposti per la realizzazione dei suoi progetti, vanificando i relativi finanziamenti.
Nel sito www.ponrec.it sono evidenziati i temi sulla sostenibilità, le pari opportunità ed il partenariato.