di Caterina Della Torre
Controllare i radicali liberi: il principale rimedio per rallentare il processo di invecchiamento e ridurre il rischio di patologie degenerative
Dopo un’interessante chiacchierata telefonica con la dott.ssa Anna Maidecchi del Centro Studi Aboca, eccoci ad intervistarla sui radicali liberi, colpevoli del nostro invecchiameno. E finisce con una consulenza per le nostre lettrici
Com’e’ nato il centro studi Aboca?
E’ nato dopo anni di studio del settore Ricerca e Sviluppo di Aboca sull’attività antiossidante delle piante ad attività salutistica e medicinale, che sono state valutate mediante saggi specifici per “quantizzare il potere antiossidante. Abbiamo avuto conferma che gli antiossidanti presenti in natura sono allo stato attuale il principale rimedio per rallentare il processo di invecchiamento e ridurre il rischio di patologie degenerative; proprio per questo è nata l’esigenza di un approccio più scientifico e concreto a questo tipo di prevenzione e ci siamo avvicinati alla diagnostica, come mezzo per valutare l’effettiva necessità e l’efficacia di una integrazione antiossidante.
Una divisione delle Ricerca e Sviluppo è quindi interamente dedita allo studio dei radicali liberi, dello stress ossidativo e dei mezzi per prevenirlo, creando una rete di professionisti della salute interessati a perseguire questa tematica in modo serio e costruttivo e soprattutto ad espandere quelle che sono le attuali conoscenze della ricerca.
I radicali liberi cosa sono precisamente?
I radicali liberi sono composti chimici (atomi o molecole) che si formano all’interno dell’organismo principalmente in seguito a 2 diversi meccanismi:
1- Processi fisiologici dell’organismo (produzione di energia, difesa immunitaria da microrganismi patogeni, ecc.)
2- Interazione con fattori esterni ambientali chimici o fisici (agenti inquinanti, fumo, radiazioni UV, assunzione di farmaci, ecc.).
Noi produciamo radicali liberi quando mangiamo, respiriamo, camminiamo, ecc. come sottoprodotti non voluti delle reazioni chimiche che avvengono normalmente nell’organismo, produciamo radicali liberi intenzionalmente per difenderci da agenti infettivi estranei, produciamo radicali liberi quando veniamo a contatto con fattori esterni potenzialmente nocivi come le radiazioni UV, il fumo di sigaretta, i farmaci e quando adottiamo comportamenti poco salutari come un’alimentazione squilibrata (povera di frutta e verdura e ricca di grassi saturi) la sedentarietà oppure all’opposto l’eccessivo esercizio fisico.
Molti radicali liberi hanno un ruolo fisiologico utile e sono necessari per un buono stato di salute e i loro effetti negativi si realizzano solo nelle situazioni, fisiologiche o no, di eccessiva produzione. Il nostro organismo, per contrastarli ha sviluppato dei metodi di protezione, molto complessi e delicati, ma non efficaci al 100%. Il network antiossidante che ci protegge dagli effetti dannosi dei radicali liberi, include enzimi (es: catalasi, glutatione ), composti antiossidanti endogeni non enzimatici, (per es. albumina) e una gamma di sostanze esogene introdotte con l’alimentazione come la vitamina C ed E, beta-carotene, flavonoidi.
Quando la produzione di radicali eccede la capacità di azione del network di antiossidanti dell’organismo insorge una situazione di stress ossidativo, che quindi è un tipo stress chimico, e si verifica un certo danno ossidativo, che accumulandosi durante il corso della vita è uno dei principali fattori che contribuisce a malattie ed invecchiamento.
Quali effetti possono avere?
I radicali liberi sono composti chimici (contenenti prevalentemente ossigeno) accomunati dal fatto di avere una particolare disposizione degli elettroni, che li rende instabili, quindi molto reattivi. Cercano di stabilizzarsi interagendo velocemente con molecole che incontrano nell’ambiente circostante (cellule, tessuti, ecc.) strappando loro elettroni, alterandone la struttura chimica e trasformandole in radicali, che a loro volta cercheranno stabilità colpendo altre molecole. Hanno così origine “reazioni radicaliche a catena che danneggiano irreversibilmente la struttura e la funzionalità di componenti cellulari a vari livelli (dalle membrane al materiale genetico – il DNA). I danni non si vedono e non si registrano immediatamente e non danno sintomi evidenti, ma si manifesteranno nel tempo causando il precoce invecchiamento dei tessuti e aumentando il rischio di certe malattie.
E’ da tempo scientificamente accertato che i danni apportati dai radicali liberi alle strutture vitali, sono coinvolti nel processo di invecchiamento e sono associati allo sviluppo di serie patologie croniche e degenerative, incluse neoplasie, malattie cardiovascolari e degenerazioni neuronali come il Parkinson e l’Alzheimer. Come abbiamo già detto, la formazione di radicali liberi risulta incrementata soprattutto da fattori esterni come il fumo di sigaretta, l’inquinamento, le tossine ambientali, l’eccessiva esposizione solare, l’assunzione di certi farmaci, l’attività fisica intensa e una dieta squilibrata. Ci sono anche numerose patologie che presentano un’elevata produzione radicali liberi, che anche se non sono necessariamente causa provata della malattia, sicuramente contribuiscono al peggioramento del quadro patologico dell’ammalato (non sempre il trattamento farmacologico riduce anche il livello dei radicali liberi) creando una spirale pericolosa. In tutti questi casi quindi si rende utile l’apporto esterno di agenti antiossidanti in grado di disattivare o stabilizzare i radicali liberi.
Come è possibile contrastarli?
Limitando tutti i fattori che ne aumentano la produzione, quali fumo, dieta sbilanciata (povera di frutta e verdura e ricca di grassi) , attività fisica incongrua (scarsa o eccessiva), ecc..
Posso aiutare il sistema di protezione e di difesa dell’organismo mediante l’assunzione di sostanze benefiche che riducono la reattività e quindi la pericolosità dei radicali liberi: gli antiossidanti
Gli alimenti vegetali quindi frutta e verdura, le erbe aromatiche, le spezie e le piante officinali rappresentano in assoluto la principale fonte di sostanze antiossidanti, non solo per il loro contenuto di vitamine e minerali, ma soprattutto per la presenza di miscele complesse ed uniche di composti chimici, di cui i flavonoidi sono sicuramente i più importanti.
Numerose evidenze scientifiche dimostrano che una dieta ricca di frutta e verdura può ridurre il rischio di patologie croniche e degenerative, non soltanto per l’elevato contenuto vitaminico, ma soprattutto per l’azione dei diversi composti presenti (polifenoli, flavonoidi, clorofille, ecc.), confermando così la superiorità del fitocomplesso rispetto al singolo composto chimico di sintesi, in termini di prevenzione e ridotta tossicità.
Le donne sono piu’ soggette allo stress ossidativo?
No, quando l’esposizione ai fattori di rischio è sovrapponibile a quella degli uomini, ma poiché l’assunzione di farmaci di tipo ormonale, tra cui la pillola anticoncezionale, provoca un incremento dei radicali liberi, è frequente che le donne presentino dei livelli di radicali liberi più elevati rispetto agli uomini.
Si tratta quindi di casi di esposizione necessariamente “selettiva” ad un fattore di rischio.
Lei si occupa personalmente del vostro sito?
Mi occupo della realizzazione e della revisione del revisione dei testi insieme ad un medico.
Date anche consulenze personalizzate online?
Si, a farmacisti, erboristi, medici e consumatori finali, tramite mail centrostudi@aboca.it e il nostro numero verde 800-110168.
Per una vita piu’ sana consigliate prodotti biologici e cosmetici naturali?
Sicuramente si, per limitare l’apporto di residui di inquinanti nocivi come i pesticidi, l’assorbimento di conservanti, emulsionanti e ingredienti cosmetici di sintetici, estranei al nostro organismo, e assumere solo ciò che di benefico la natura può offrirci: un pool di “antidoti privi di controindicazioni, utili per contrastare l’eccesso di radicali liberi, queste “tossine”, che minano lentamente e senza che ne accorgiamo il nostro benessere e che con il moderno stile di vita sono prodotte in misura sempre maggiore.