di Laura Cima
Il terremoto politico: macerie o nuova classe politica che ci salverà?
8 Maggio 2012
I risultati definitivi delle recenti amministrative, ma anche dei referendum sardi che hanno eliminato le nuove provincie e ridimensionato la casta, hanno dimostrato quanto grande è ormai l’insofferenza di italiane e italiani verso il sistema politico screditato, che non ha più spazio di mascherarsi con nuovi nomi di vecchie formazioni politiche(ultimo esempio i centristi) e nuove leggi di comodo(elettorali, di riforma istituzionale o sul finanziamento dei partiti) per mantenere lo status quo con le solite alchimie.
Questi risultati influiranno anche sul governo Monti, come lo faranno, in modo molto più sostanzioso, i risultati elettorali in Francia, in Grecia e nel lander tedesco dove il 14% dei Grunen + l’8% dei Pirati hanno messo in crisi la Merkel. E aprono molti interrogativi sulle politiche del prossimo anno.
La visibilità più evidente dell’insofferenza si articola su 4 assi: l’aumento del 7% dell’astensionismo, l’affermazione ottima dei candidati a sindaci grillini,il gran proliferare di liste civiche, il crollo del Pdl e della Lega. Il PD in voti assoluti è arretrato, anche a causa dell’incapacità di gestire le primarie che ha voluto, regalando Orlando IDV a Palermo e Doria Sel a Genova.
In questa prima fase l’effetto SNOQ non ha prodotto protagonismo femminile: la competizione si è giocata praticamente tutta tra maschi e temo che anche le elette nei consigli non saranno aumentate. Verificheremo se i nuovi sindaci applicheranno il criterio del 50%nelle cooptazioni in giunta e nelle nomine di secondo livello. Ma comunque le mani degli uomini reggono saldamente il potere politico vecchio e nuovo negli enti locali.
Il successo del movimento 5 stelle fa avanzare una nuova forma politica e nuovi politici che rifiutano il finanziamento pubblico, la forma partito, si organizzano con la rete e si radicano sul territorio. Vogliono uscire dall’Euro e sono duramente contro il governo Monti: sono ecologisti, con limiti rispetto agli immigrati esplicitati con il no alla cittadinanza jus soli che pare più un tentativo di contendere voti alla Lega che una convinta posizione. Rispetto a loro, e a formazioni analoghe europee come i Pirati, Sel e Idv appaiono già vecchi nonostante i sindaci che schierano siano più vincenti di quelli del PD e dei centristi.
Per ora io leggo una gran voglia di cacciare la casta e i suoi privilegi ma credo che si debba lavorare molto in questo anno per far emergere una forza di governo, perchè di un nuovo governo abbiamo bisogno, che sappia distaccarsi decisamente dalla vecchia casta nei contenuti e nei metodi, che abbia un progetto per l’Italia, l’Europa e il mondo globalizzato e abbia la capacità di coinvolgere in modo paritario donne, che sono tutte giovani in politica, e giovani, che sappia aggregare chi si muove nella stessa direzione. O Grillo smette di urlare e insultare e, forte del successo ottenuto, è capace di aggregare senza cedimenti al vecchio sistema da cui Sel e Idv non sono così capaci di prendere le distanze. I verdi, gli ecologisti e civici devono decidere come spendere il loro piccolo patrimonio attuale e il loro più significativo patrimonio storico per contare in questo quadro, SNOQ deve fare un salto politico nelle proposte smettendo di chiedere e cominciando a proporre e quelli che si sono astenuti guardare il quadro nuovo cominciando a chiedersi se, dopo il forte segnale dato, non sia ora tempo di scegliere e impegnarsi.