Come cambieranno le narrazioni e i percorsi di lettura, ora che tecnologie digitali sempre più portatili, potenti e accessibili, stanno modificando il nostro modo di comunicare, vivere in relazione e pensare? Quale volto assumeranno la produzione, la distribuzione, la ricezione dei prodotti intellettuali attraverso la rivoluzionaria “Primavera Digitale”?
Il tema individuato per la XXVI edizione del Salone del Libro di Torino non è di poco conto perché, ben al di là del futuro degli e-book o dei destini dell’editoria su carta, investe la società tutta intera.
Tutto questo gioverà alle donne? La domanda è stata proposta dal Concorso nazionale Lingua madre nel primo degli incontri – giovedì 9 maggio – programmati al Salone in attesa della premiazione, in programma lunedì 14. Ormai alla VII edizione il Concorso ideato da Daniela Finocchi, ha assunto un importante rilievo nazionale per la capacità di dare voce a donne portatrici di una differenza importante: la migrazione segnata spesso la doppia discriminazione, per sesso e provenienza. Non solo, il Concorso ha dato vita a un importante spazio di relazione, scambio e confronto tra donne italiane e straniere: offre loro l’opportunità di lavorare e creare sinergie utilizzando la lingua italiana come “piattaforma” di dialogo e narrazione.
Nel tempo ha creato una comunità narrante che trova spazi di relazione nelle numerosissime occasioni proposte nell’arco dell’anno, in rete con un blog molto attivo e partecipato, e la presenza sui social network, i prodotti culturali: dagli spettacoli teatrali al booktrailer, dalle mostre fotografiche ai numerosissimi video.
L’incontro “Nuovi percorsi narrativi tra e-book e audiolibri” è stato l’occasione per riflettere sul futuro delle connessioni nate in rete da donne che proprio nella scrittura hanno riconosciuto un importane strumento di partecipazione e integrazione.
In questa direzione vanno le novità proposte dal concorso: nuova sezione “audio” sul sito con le letture dei racconti vincitori nata con l’intento di rendere accessibile a tutti, attraverso l’ascolto, i racconti e una piattaforma multimediale delle antologie del Concorso Lingua Madre.
Quest’ultima, realizzata dalla casa editrice Seb 27 che da sempre cura la pubblicazione annuale del concorso, è stata presentata da Piero Somaglino che ha fornito alcune anticipazioni sui percorsi proposti autunno dal primo e-book del Concorso.
Nuove opportunità per conoscere il concorso e per far crescere quel dialogo nato otto anni fa, come spiega l’ideatrice Daniela Finocchi:
«Il Concorso si è arricchito di sempre nuove adesioni e di collaborazioni: il bando viene distribuito nelle scuole, nelle carceri, nelle tante associazioni ed enti che seguono e sostengono il progetto.
Una rete quella del Concorso Lingua Madre che non solo è cresciuta, ma che ha trovato espressione anche attraverso i nuovi strumenti di interazione che il web mette a disposizione. Libri, pensieri, idee, progetti ruotano intorno a questa grande rete, virtuale e non, di scambio e relazione creata negli anni dal Concorso. Il numero delle autrici si è assestato nell’ultimo biennio ben oltre le 200 partecipanti, un ottimo risultato, alcune delle quali si stanno affermando come scrittrici».
Chi sono le partecipanti?
Albania, Brasile, Romania sono questi i paesi di provenienza delle tre vincitrici del VII Concorso letterario nazionale Lingua Madre 2012 ma le nazionalità sono moltissime.
Ci sono donne appassionate alla scrittura ma anche donne che per la prima volta si misurano con questa esperienza. Molte le giovani e giovanissime, nuove (e non seconde) generazioni di Italiane, alle prese con interrogativi su loro stesse e il contesto in cui vivono, e alla ricerca di strumenti e risposte per costruire sul piano individuale e sociale una propria identità culturale, in equilibrio tra quella d’origine e quella acquisita. Lo si riscontra nei racconti delle prime tre classificate di quest’anno: Migena Proi con “Il museo del Futuro”, Gracy Pelacani con “Verde uguale casa” e Irina Serban, autrice di “Lo sguardo del passato”. I luoghi della quotidianità, gli oggetti, i sapori e i ricordi, consentono di parlare di temi profondi e complessi come l’appartenenza, l’essere fra due luoghi; le aspettative e il contatto con la realtà del paese d’origine e di quello di approdo; l’illusione e la disillusione.
E i temi?
Dall’autobiografia ai racconti d’invenzione, dai racconti di denuncia e di estrema attualità, a quelli più ironici e fantasiosi, attraverso diverse espressioni culturali e diversi punti di vista, ciò che ne viene fuori è un ricco quadro di generi e rappresentazioni letterarie, oltre che di vita vissuta.
Il bando del Concorso richiede di scrivere in italiano, lingua che col tempo si rivela opportunità di arricchimento e di libertà: «Io ho studiato inglese e tedesco. Non avrei pensato che l’italiano sarebbe diventato la mia seconda madre lingua. Sono arrivata con in tasca un dizionario e 20 dollari e così, cercando parola per parola nel dizionario, mi sono avvicinata alla lingua. Adesso posso dire con orgoglio di averla fatta mia», racconta ad esempio Guergana Radeva vincitrice della passata edizione e che avrà l’onore di premiare le nuove vincitrici. La conquista di poter esprimere anche i sentimenti più profondi in una nuova lingua è il primo passo verso il superamento di un’estraneità che provoca angoscia, solitudine, senso di sconfitta. Ecco perché sempre più donne accettano questa sfida, spesso incentivate dai figli che nascono in Italia e che si sentono italiani, o dal desiderio di sentirsi finalmente protagoniste.
State lavorando anche a una collana di approfondimento che analizzi al femminile il fenomeno migratorio.
Parole e desideri, declinati in tutte le lingue e le culture del mondo, ci offrono una testimonianza della grande ricchezza umana femminile di cui queste viaggiatrici globali sono portatrici. Da più parti però è arrivato lo stimolo ad avviare una riflessione a tutto tondo sui temi più esplorati della scrittura. Ad esempio all’interno del volume Donne che leggono, donne che scrivono. Saggi di antropologia e letteratura (Libreria Stampatori, Torino 2011) a cura di Laura Bonato e di Valentina Porcellana – è stato pubblicato il saggio Il Concorso letterario nazionale Lingua Madre: scritture, linguaggi, esperienze in relazione.
Sono anche arrivate alcune tesi di laurea sul concorso e ci sembra opportuno a questo punto avviare con esperte una riflessione più profonda consapevoli del potere che le parole scritte conferiscono a chi le scrive e alle possibilità interpretative di chi li legge.
Un Concorso sempre più multimediale e trans mediale, è il futuro?
Certamente è un percorso avviato da tempo e che sta ampliando la riflessione sul rapporto tra scrittura, fruizione e non solo, le implicazioni sono molteplici. Come ci ha ricordato Besa Nuhi Mone nel corso dell’incontro, la fruizione on line permette alla voce delle donne di arrivare ovunque senza limiti di tempo, spazio. Dare loro visibilità le rende “visibili” questo è importante e in questi anni abbiamo capito quanto sia una ricchezza.
Premiazione del Concorso Lingua Madre – lunedì 14 maggio ore 13.00 Salone del Libro (Lingotto Fiere – Spazio Piemonte).
La poremiazione del concorso Lingua Madre