di Caterina Della Torre
Le mancano i colori e sapori della sua terra oltre ai parenti e gli amici, ma per la’ ricerca’ abbandona l’Italia. E non conta di tornarci
Sara Perricone, siciliana di Sciacca, classe 85 , dopo un corso universitario triennale in Scienze Biologiche con indirizzo biosanitario all’Università di Palermo si trasferisce per completare un master by research in Biological Sciences all’ Università di Edimburgo. Attualmente è al primo anno di dottorato presso la Human Genetics Unit, Università di Edimburgo.
Che prospettive di lavoro avevi quando hai lasciato l’Italia?
In Sicilia penso nessuna. Con la laurea triennale penso poche anche nel resto di Italia. L’alternativa ad andare all’estero suppongo sarebbe stata iniziare la laurea specialistica.
Ti hanno consigliato di andare in GB o hai fatto da te?
L’iniziativa ad andare in GB in realtà è partita da me stessa, volevo imparare l’inglese per poi andare a proseguire i miei studi in una rinomata università tedesca che mi avrebbe offerto un ottimo corso in inglese a un prezzo inferiore a quello italiano. La GB era inizialmente considerata solo uno step intermedio, visto che il costo di qualsiasi master sarebbe stato considerevolmente superiore al mio budget.
Cosa fai adesso?
Adesso sono al primo anno di dottorato alla Human Genetics Unit, Università di Edimburgo. Durante il primo anno ad Edimburgo, mentre lavoravo in un pub, lavoravo due giorni a settimana in un centro di ricerca come volontaria. Questa è stata un’esperienza fondamentale per arricchire il mio curriculum. Allo stesso tempo completavo domande di iscrizione a diversi bandi di concorso (trovati tramite il sito www.findaphd.com) e ho vinto una borsa di studio in questo ottimo centro di ricerca. La borsa includeva 1 anno di master (9000 pound piu il mio stipendio mensile) e 3 anni di dottorato! Non è sorprendente quanto una nazione straniera abbia investito su di me?
Che obiettivi hai? Rimanere, tornare?
Il mio prossimo obiettivo è andare a vivere da qualche altra parte in Europa dopo il mio dottorato. Ritornare in Italia sembra una alternativa poco probabile, viste le poche risorse investite nella ricerca. Considerato, inoltre, che lavorare in sicilia sarebbe un evento altamente improbabile, penso che non mi sentirei più a casa in una città del nord Italia rispetto a una città estera.
Ti manca la tua famiglia e gli amici?
Mi manca tanto la mia famiglia. Mi mancano i miei amici. E mi manca la mia terra, gli odori, i sapori… Per questo motivo non andrei a lavorare fuori dal continente.
Cosa consiglieresti alle giovane studentesse italiane?
Alle studentesse italiane io consiglierei di andare via subito dopo la laurea. A me è stato dato di più in tre anni dalla Scozia e GB in generale che dall’Italia in tutta la mia vita. A prescindere dalle innumerevoli possibilità, vivere all’estero è un’occasione eccezionale per espandere gli orizzonti, soprattutto se si ha l’opportunità di vivere in una città cosmopolita come Edimburgo.