ASSISTENTI e SEGRETARIE, come cartina al tornasole per analizzare i rapporti lavorativi tra universo maschile e femminile. Una ricerca fatta da InfoJobs.it in occasione del Secretary Day..
Il punto di vista di assistenti e segretarie
Dal sondaggio emerge che il 37% degli uomini e il 59% delle donne svolge o ha svolto, nel corso della sua carriera, un ruolo di assistenza di direzione o segreteria.
Il 44% delle segretarie e assistenti giudica il proprio lavoro fondamentale, ritenendo che ogni capo abbia bisogno di una persona fidata a cui fare riferimento, mentre gli uomini non si sbilanciano tanto e giudicano la propria professione come interessante per il ruolo di braccio destro di chi ha il potere in azienda (38%).
Descrivere il rapporto con il proprio capo non è sempre facile, ma il 41% degli uomini pensa che il suo superiore giudichi il suo lavoro come strategico e il 41% delle donne si ritiene coinvolta direttamente dal proprio capo nella strategia e nei dettagli di lavoro. Più basse le percentuali di coloro che ritengono che il proprio superiore tenda a delegare tutto, indipendentemente dall’importanza della questione (16% degli uomini e 11% delle donne).
Meglio un capo uomo o donna?
L’annosa dicotomia mette in accordo sia gli assistenti uomini sia le segretarie: non importa il sesso del responsabile purché sia competente e disponibile (79% degli uomini e 78% delle donne).
Da evidenziare anche che, se costretti a scegliere, sia uomini sia donne vorrebbero un capo uomo (12% e 20%). Gli uomini, infatti, sono ritenuti “meno emozionali”, caratteristica che li aiuterebbe a scindere meglio la sfera professionale e quella privata (secondo l’80% degli uomini e il 78% delle donne). I vantaggi di una donna al comando? Agisce meno impulsivamente, grazie al suo approccio naturalmente più meditativo (secondo il 40% delle donne e il 43% degli uomini).
Il punto di vista di capi e responsabili
InfoJobs.it ha poi affrontato la questione dal punto di vista speculare, quello degli italiani il cui ruolo professionale prevede un assistente: manager, direttori, responsabili di settore, team leader e molte altre figure professionali che, a causa della loro posizione, devono scegliere, gestire e condividere le responsabilità con uno o più assistenti e segretarie.
A livello generale, si evince dai dati del sondaggio che i capi uomini preferiscono avere assistenti uomini (57%), mentre le donne prediligono assistenti donne (75%). Nella scelta di queste figure da parte dei superiori la professionalità (parametro principale per il 48% degli uomini e per il 33% delle donne) è un punto fondamentale, seguito da precisione e puntualità, che però sembrano molto più importanti per le responsabili donne (33% conto un 13% degli uomini).
L’assistente rappresenta per la maggioranza degli intervistati un braccio destro a cui affidare anche attività strategiche oltre all’ongoing (57% degli uomini e 50% delle donne). I capi uomini, poi, tendono ad affidare al proprio assistente la gestione della propria agenda (22%), mentre le donne apprezzano maggiormente la filtrazione di contatti indesiderati (25%), mantenendo per sé la gestione diretta degli impegni schedulati.
Sia uomini sia donne sono concordi nel credere che si dovrebbe sfruttare meglio la consulenza dei propri assistenti anche nelle questioni strategiche (36% degli uomini e 42% delle donne) e offrire loro maggiori margini di crescita (45% e 42%).
Il fatto di avere un assistente scatena particolari reazioni nei colleghi di lavoro? La risposta è affermativa secondo i dirigenti (48%) e le dirigenti (67%) italiane: nella maggioranza dei casi provoca, infatti, competizione ad alti livelli per assumere posizioni dirigenziali ed ottenere un proprio assistente. Per quanto riguarda gli uomini, poi, il fatto di avere un assistente scatena anche pettegolezzi riguardo a possibili relazioni personali che esulino dalla sfera lavorativa (35%), mentre se si tratta di un capo donna è più facile che la questione generi invidia (25%).
Colleghi: è preferibile che siano uomini o donne?
L’ultima questione affrontata dal sondaggio è relativa ai colleghi: meglio uomini o donne per relazioni lavorative “alla pari”?
I risultati in questo caso sono dirompenti: le donne preferiscono lavorare con gli uomini (53%) per evitare il senso di antagonismo che si può creare tra donne, mentre gli uomini giudicano che lavorare con le donne sia preferibile, poiché significa potersi confrontare e arricchire scoprendo approcci nuovi, spesso differenti dai propri (54%).
“Dallo spaccato evidenziato dal nostro sondaggio emerge come quelle che solitamente vengono interpretate come differenze, siano spesso considerate sul posto di lavoro vantaggi strategici”, afferma Vittorio Maffei, Managing Director di InfoJobs.it. “Donne e uomini, e i loro universi spesso paralleli si coniugano per trovare nuove occasioni di congiunzione quando è necessaria più fermezza e autorevolezza o al contrario creatività e disponibilità. L’analisi delle figure dell’assistente e della segretaria e dei rapporti bidirezionali con i loro diretti superiori, svela anche i tipici atteggiamenti dei due sessi, spesso ancora antagonisti dietro alle scrivanie. L’obiettivo è fare in modo che sempre più i responsabili delle risorse umane possano offrire strumenti, incentivazioni e metodi di misurazione per favorire lo scambio e la collaborazione tra uomini e donne, rendendo immediata ma soprattutto incentivante la produttività e la serenità dell’ambiente di lavoro”, conclude Maffei.
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