di Caterina Della Torre
Come Mary Poppins bisogna essere flessibili e creativi nella vita lavorativa. Ce lo racconta Helga Ogliari, consulente di orientamento al lavoro.
L’ho conosciuta alla presentazione di un ‘’Secretary day’’ dove è stata bravissima intrattenitrice e conduttrice di uno dei convegni femminili al quale partecipavo anche io come relatrice. Quarantenne vivace, Helga è un personaggio eclettico e professionalmente molto comunicativo, ma da dove veniva, quale era stata la sua formazione?
E ho scoperto che era una mancata insegnante che stufa di aspettare le lungaggini burocratiche di un servizio formativo scolastico carente aveva buttato la laurea in storia e filosofia ed il suo desiderio d’insegnare alle ortiche e si era creato un altro percorso di carriera. Infatti dopo aver frequentato un corso di comunicazione multimediale all’università di Bergamo aveva avuto la fortuna di incontrare un formatore aziendale che l’aveva avviata a tale disciplina.
Helga durante l’università aveva fatto l’assessore in un piccolo comune e pensava quindi utilizzare la sua esperienza di comunicazione al di dentro delle istituzioni ma quando aveva scoperto il mondo aziendale si era reindirizzata.
Dove hai lavorato?
In una multinazionale giapponese che produceva stampanti multifunzione. All’nizio mi occupavo dell’ area ”service’’ ma poi la mia funzione è stata passata al marketing come assistente.
Hai sempre fatto molte cose. Ma adesso di cosa ti occupi?
Tiro le fila della mia esperieza lavorativa cercando di ottimizzare la mia esperienza, proponendomi come consulente sia con i professionisti che con le aziende per la gestione delle persone.
Ultimamente molte le attività si stanno muovendo verso lo storyteling ed io mi ci sono trovata a mio agio poichè fin da bambina sono stata appassionata di fiabe. Inoltre mi sono laureata con una tesi sul mito e adesso scrivo fiabe e aiuto persone e professionisti a trarre dalle storie personali e altrui quelle che li appassionano maggiormente per riuscire a dare un senso alle cose che fanno.
Che cos’è lo storitelling?
Lo Storytelling è una prassi, ormai consolidata del marketing , che utilizza la narrativa per coinvolgere l’interlocutore.
Coe funziona?
Ha varie applicazioni. Quello più vicino a noi è quello che vediamo in tv con la pubblicità. I brand raccontano sempre più delle storie all’interno delle quali c’è il prodotto.
Anche nei social network vediamo il passaggio allo storytelling. Prendiamo il più famoso, Facebook: quest’anno si è passati da una semplice bacheca in cui scrivere i propri pensieri al diario. Questo perché oggi siamo immersi nella narrazione ed d il compito del marketing è fare sì che il proprio prodotto entri nella storia delle persone.
Anche nella definizione della nostra carriera abbiamo una storia da raccontare.
La storia che mi ha sempre appassionato maggiormente è stata quella di Mary Poppins. Una professionista dallo spirito libero. Quando finiva la propria mansione, volava via in altri cieli. Anche io mi vedo più come persona che porta la professionalità alle aziende, piuttosto che una che lavora come dipendente in azienda.
Allora come ti definisci professionalmente?
Consulente di carriera per l’orientamento professionale. Purtroppo in Italia non esiste questa professione. Ed al giorno d’oggi in cui molte professioni sono cambiate sarebbe molto utile. Tutto muta e molto velocemente ed è necessario rimanere in contatto con i cambiamenti. Seguire l’onda. Il baricentro si è spostato e non tutti riescono a riorientarsi. Si rivolgono a me prevalentemente donne.
Perchè prevalentemente donne?
Perché sono piu’ consapevoli dei cambiamenti e più flessibili. Inoltre hanno un maggiore bisogno di realizzarsi personalmente. Anche al di fuori dell’azienda. Il mito della donna in carriera sta cadendo a favore di professioni più creative e sostenibili.
Ma sei sicura che non lo vogliano anche gli uomini?
Gli uomini restano in azienda finchè non li buttano fuori ed allora si cercano un’altra attività.
Molte donne invece dopo aver considerato che il lavoro in azienda non fa per loro perché non consente di conciliare la loro vita professionale con la famiglia, creano una loro attività.
Da qui le molte donne imprenditrici..
Sì, quando ho curato il modulo di orientamento nel progetto Start della regione Lombardia presso l’ente di formazione della camera del commercio di Bergamo ho preso contatto con questo nuovo mondo imprenditoriale: ”start Cup” premiava le idee imprenditoriali innovative ed erano presenti molti progetti femminili specialmente nel sociale. Questa può essere un nuovo percorso.
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