di Virginia Odoardi da LinKIiesta
Rossella Urru è libera! La conferma, arrivata direttamente dal Ministro Giulio Terzi, ha scatenato la gioia non solo di Samugheo (paese di Rossella), della sua famiglia, ma anche di tutte quelle persone che da ottobre stavano aspettando la sua liberazione.
Dopo la divulgazione in marzo della liberazione della cooperante e la successiva smentita da parte delle istituzioni, l’entusiasmo per la notizia odierna è stato soffocato fino all’arrivo della conferma della Farnesina.
Il caso di Rossella Urru, come quello di molte altre persone rapite nel mondo (come Giovanni Lo Porto catturato a gennaio in Pakistan), ha risvegliato nella gente un senso di profonda condivisione nei confronti della sorte della ragazza.
Molti in rete, nella speranza di tenere alta l’attenzione sul caso, hanno adottato l’immagine di Rossella come foto del profilo nei social network, facendo “voto” di non toglierla fino alla sua liberzione. Oggi, con molta gioia, torniamo alle nostre identità, quasi sentendo un senso di allontanamento da una persona cara. Ma, come già detto mesi fa nel Blogging Day per Rossella (lanciato da Sabrina Ancarola), Urru è stata un simbolo di pace, una speranza di miglioramento, perché ha rappresentato quel coraggio di voler cambiare il mondo dal basso, producendo negli altri quella sana umanità che colpisce per empatia e che ha reso possibile per molti, oggi, il riscoprirsi capaci di commovuoversi dopo aver appreso che l’incubo di Rossella, dopo nove lunghi mesi, è finito.
Personalmente, ammetto di essermi sentita stupida e felice al tempo stesso nel vedere la pelle accaponarsi e sentire gli occhi riempirsi di lacrime nel leggere la notizia della conferma di Terzi. Ho pensato alla felicità (quella vera) dei parenti di Rossella e mi sono vista un po’ come quei mitomani che cercano sempre di essere in prima fila negli eventi pubblici. Ma poi con grande gioia (e poco stupore) ho “incontrato” molte persone che avevano avuto la mia stessa emozione e ho capito che Rossella Urru in questi mesi ci ha regalato qualcosa che in questi tempi è un bene prezioso: un po’ di sincera solidarietà collettiva.
Sarà stata l’espressione (visibile dalle foto) di chi prova gioia nel fare per gli altri o la semplice insofferenza nei confronti dell’ingiusto destino che punisce chi si dà, fatto sta che Rossella Urru è entrata nei cuori delle persone, facendosi spazio e lasciando qualcosa.
Rossella, ci ha reso un po’ più umani e per questo, ringraziandola, le auguro di poter riabbracciare la sua famiglia, nella speranza che anche Lo Porto possa fare presto lo stesso.
Bentornata Rossella!
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