in foto Emanuelle Beart
di Antonio Turi
Le donne parlano molto di riprendersi il proprio corpo e la propria identità ma si consegnano sempre più alla chirurgia estetica, cioè alla strada migliore per concedersi all’immaginario maschile in un modo molto più forte e soprattutto duraturo del semplice gioco erotico.
Da maschio, per carità, dico grazie, e per l’effetto estetico, aldilà di tutto, niente da eccepire. Ma poi come la mettiamo con tutto il resto?
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La femmina erotica ha sempre giocato con la propria immagine e con certi stereotipi. Ha anche esercitato una forma di dominio e di potere. Fintanto che resta un gioco può anche essere approvato.
Quello che noto adesso non è un voler giocare alla bambola sexy, quanto il volersi omologare a modelli piuttosto fissi e ripetitivi. Questo accade alle donne come agli uomini. La gioventù e la sua apparenza si è imposta come dovere sociale, specie per dive e divette, uomini politici e figure pubbliche. Anche i maschietti sono oramai attratti da visagisti e parrucchieri.
Molti hanno paura di morire ed invecchiare, vogliono avere una capigliatura folta e labbra turgide. In molti, ma fortunatamente non tutti!
Non ho mai fatto ricorso alla chirurgia estetica. Da quarantenne appagata e soddisfatta – per ora – non ne sento la necessità. Comunque, credo che sia ERRATO sostenere che una donna si rivolge alla chirurgia estetica per piacere agli uomini. La donna, quando intende cambiare-migliorare, lo fa perché VUOLE PIACERE A SE STESSA. Come quando indossa una minigonna, i tacchi, cambia taglio di capelli o si lacca le unghie di rosso. Non abbiamo bisogno del feedback maschile. La donna ama piacersi. La donna… si ama. Non è così difficile da comprendere. Basta credere che VIVIAMO SOLO PER L’UOMO. LA DONNA VIVE PER SE STESSA, NON PER IL RIFLESSO NEL MONDO MASCHILE.
La penso in modo esattamente contrario: trovo l’ossessione estetica una scorciatoia per evitarsi, dal punto di vista emotivo come da quello mentale, e per semplificare ai minimi termini, piuttosto che rendere duraturo, l’impatto con l’immaginario maschile. La perfezione fisica, per quanto sino a un certo punto piacevole, stanca prima o poi (a meno che non stiamo parlando di uomini decerebrati). Il gioco erotico è un collante che tiene insieme la coppia anche oltre la decadenza dei corpi. Poi certo ci sono quelle splendidamente rifatte e che sanno anche giocarsela bene: davanti a quelle, per noi comuni mortali, c’è poco da inventare. 🙂
ma alla fine, la donna che si rivolge alla chirurgia estetica e non ha esigenze di lavoro, lo fa per lei o per gli altri?
Io credo che molte donne non si accettino ed allora si rivolgano alla chirurgia estetica. Molte lo fanno per se stesse, perchè non si piacciono.Ma attraverso quale occhio si guardano? Il proprio o quello di un uomo o meglio di una donna che guarda attraverso l’occhio maschile?
Se mi rifaccio le tette perchè il mio fidanzato mi vuole quarta misura, non lo faccio per lui: lo faccio perchè non sono in grado di gestire una sua pretesa e di conservare nel rapporto quel minimo di autostima che mi consente di stargli accanto da seconda misura. Ergo, lo faccio per me.
Marina, lo fai per te? Ti senti più bella con le tette più grandi? La tu autostima durerà poco allora.
E se lo facessi per un uomo, durerebbe di più?
In ogni caso, il mio non era un giudizio di valore sull’autostima di chi si gonfia il seno, ma la risposta alla domanda di Antonio: sono entrata nel merito perchè era funzionale al cercare la risposta. Calma, eh.
Marina, hai detto calma a me? S e sì, sono calmissima, jo espresso un giudizio sulla tua affermazione. Io la penso così, ma posso sbagliarmi.
Appunto, non era una mia affermazione. Interpretavo il pensiero altrui.