Il 1 agosto 2012 allegato al Corriere della Sera uscirà il mio libro “Dimentica le Mille e una Notte” di Marco Varvello
E’ la storia romanzata di tanti drammi veri, quelli dei matrimoni forzati di cui abbiamo sentito spesso parlare….
Dalla Prefazione:
” Dedicato a Hina Saleem, uccisa a coltellate dal padre e due cognati a Sarezzo, nel bresciano. Era andata a convivere con il fidanzato italiano. Aveva 20 anni.
Dedicato a Sanaa Dafani, ragazza diciottenne di origine marocchina, inseguita in un bosco vicino a Pordenone e poi sgozzata dal padre perché frequentava un ragazzo italiano.
Dedicato ad Hatun Surucu. Aveva 23 anni quando fu uccisa dai tre fratelli ad una fermata dell’autobus, a Berlino. Punizione per aver abbandonato l’uomo che era stata costretta a sposare in Turchia.
Dedicato a Arzu Ozmen, di origini curde, rapita e uccisa a colpi di pistola dai quattro fratelli, ad Amburgo, per impedire la sua relazione con un giovane tedesco. Aveva 19 anni.”
Onore perduto non dalle ragazze, come crede chi le uccide con la mente ottenebrata da costumi secolari e ideologia religiosa. Perduto piuttosto dai maschi di famiglia, incapaci di accettare che l’autorità paterna venga sfidata da giovani donne cresciute in Occidente e non più sottomesse come una volta. Per questo vengono punite con la morte, sacrificate, sfigurate, nei casi migliori ripudiate e tagliate fuori da ogni contatto con il resto della famiglia.
Potevano sembrare storie esotiche, lato oscuro delle Mille e una Notte, fenomeno marginale portato dall’immigrazione. E invece anche da noi sono ormai storie della porta accanto.
Una variante in fondo della violenza antica sulle donne, che prende la strada della punizione delle figlie quando appunto diventano donne crescendo.
Come pure prende quella della punizione delle madri, mogli, compagne o amanti, in tanti drammi quotidiani tra le nostre mura domestiche, furia omicida che non richiede certo un passaporto straniero per scatenarsi.
Non c’è nessuna soddisfazione nell’avere previsto che i matrimoni forzati, con il loro carico di abusi e violenze, sarebbero emersi anche in Italia. Erano già lì da anni, tra le righe della cronaca nera, ignorati per quieto vivere e convenienza, derubricati a singole tragedie familiari o della follia.
Bastava saperli vedere, come si vedevano bene da tempo centinaia di casi in Inghilterra e Francia, e più di recente anche in Germania.
Perché le favole tristi non sono solo quelle delle ”Mille e una Notte ” .