Il Principe esiste veramente o è la costruzione di un metamaschio necessario all’universo femminile per non contrastare l’input eterno di conservazione della specie?
“…Come trasognato piantò in asso le sorelle e si avvicinò a Cenerentola, la prese per mano e l’accompagnò nella grande sala, in mezzo a tutti. Per tutta la serata il figlio del re non ballò con nessun altra e non lasciò la sua mano un solo minuto… il principe aveva trovato la sposa dei suoi sogni. Il mattino seguente, il figlio del re comunicò al padre che avrebbe sposato solo quella fanciulla …
“Charles Perrault Cenerentola”
Per gran parte della vita le femmine soffrono pene d’amore, fin da piccola le bambine vedono il sogno, lo accarezzano, lo programmano, lo desiderano…ma molto presto sono catapultate fuori dalla fiaba, la vedono evaporare ed iniziano i pianti : per il compagno di classe che nota solo la super bona, per il fidanzato amato e rubato dall’amica del cuore quindi per il marito non più attento e seduttivo come un tempo, a volte addirittura traditore, e finiscono anche in solitaria, con figli a carico.
No, non è una visione negativa o pessimistica dei rapporti donna-uomo, direi piuttosto che rispecchia il quadro allarmante dei tempi, delle conflitualità spesso insanabili tra i generi e delle scelte infelici che ambedue si trovano costretti a compiere, spesso a discapito di figli e del desiderio di una famiglia unita.
Non sono di parte, ma bisogna dire che vi sono molte più donne deluse per amore o perlomeno che penano di più, soffrono più empaticamente, ne parlano più spesso e se non trovano velocemente un partner che le sostenga e le ami diventano le prime vittime dell’inganno del Principe entrando in depressione e perdendo addirittura l’autostima ritenendo di non essere degne di essere amate.
Si sa che le donne vivono più felici quando possono avere accanto un uomo da amare, curare e consigliare, un compagno con cui realizzare una complicità ironica, divertita e matura, soprattutto se chi sta loro accanto possiede la sensibilità per farle sentire, ad ogni età, seduttive come la Cenerentola di Perrault e pur facendole passare dalla cucina, le porta almeno una volta, nel Salone delle Feste, con la zucca divenuta carrozza.
Ma il Principe esiste veramente o è la costruzione di un metamaschio necessario all’universo femminile per non contrastare l’imput eterno di conservazione della specie?
E gli uomini Principi accettano le Cenerentole manager o risultano poi delusi da donne non più così pronte a pelar patate o rammendare calzini, non servendoli così umilmente, dalle pantofole alla tavola come tante vice mamme?
Questi Principi del secondo millennio sono felici della parità di ruolo che in un certo modo li solleva da varie responsabilità condivise, adattandosi con serenità a preparare per cena un buon risotto alle rose e curando, in assenza della compagna al lavoro, i figli e il cane?
L’equilibrio nei ruoli è una conquista che nasce da rinunce di posizione, da alleanze, chiede sacrifici e dedizione e tanto sensibile adattamento.
L’uomo perfetto, il Principe del ballo che insegue la bella innamorata per impalmarla è assolutamente timeout, per fortuna del genere femminile ci sono ancora in giro parecchi gentiluomini che sanno amare, capire e corteggiare e quando incontrano donne che hanno sofferto per amore, riescono a farle di nuovo sognare e sorridere.
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